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11 Settembre
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 American Moon

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di Massimo Mazzucco
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La vera storia di Al-Queda

 
Chi  è Osama bin Laden?


La prova del nove


Sintesi capitolo 1

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La difesa inesistente


Chi ha cambiato le procedure?


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Un piano inesistente


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3 - Il SEGRETO del PENTAGONO

Il doppio problema del Pentagono


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Il black-out di Grande Fratello

 
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La tesi della disintegrazione


La tesi della penetrazione

 
Simulazione di reato


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Il segreto del Pentagono


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I fatti riscontrati

DA QUI IN POI IL LAVORO E' ANCORA DA COMPLETARE

Le telefonate dal cielo
 
 
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LA PROVA DEL NOVE:
Una complicazione inutile


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Inganno

CRONO 912

Controdebunking di
Inganno Globale

Seconda Parte (United 93 e World Trade Center)

(vai alla prima parte)



36. La buca di Shanksville

Minuto 30 e 45 secondi.

Finita la "tortura" del volo 77, si passa al volo 93.

Il film inizia con il fare riferimento all'ipotesi di abbattimento del volo da parte della difesa aerea:

All'inizio si era sparsa la voce che fosse stato abbattuto in volo, e le diverse testimonianze di rottami e di resti umani ritrovati nell'arco di molte miglia, sembravano confermarlo. Ma la versione ufficiale ha voluto che l'aereo sia stato fatto schiantare al suolo dagli stessi passeggeri in un gesto di eroismo. In quel caso però questa enorme massa di acciaio avrebbe dovuto arrivare fino a terra intatta scomparendo poi per intero in questa buca di pochi metri che sembra quasi disegnata da un autore di cartoni animati... non c'è più niente, non un timone di coda, un pezzo d'ala, un carrello, nulla. Ma in tutti gli incidenti di questo tipo, anche i peggiori, almeno i motori o il troncone di coda rimangono comunque riconoscibili... mentre qui non c'è assolutamente nulla che si possa far risalire a un Boeing 757, solo dei piccolissimi rottami della misura di 20-30 centimetri al massimo, che potrebbero appartenere a qualunque cosa 

Anche qui siamo nel campo dell'auto-debunking. Infatti mentre il narratore espone queste argomentazioni, il film mostra una serie di foto di piccoli rottami, tra i quali una cintura di sicurezza dei passeggeri, che certamente non potrebbe appartenere a "qualunque cosa".


Un'automobile? Un'elicottero? Un motoscafo d'altura? (Ma poi, basta davvero una cintura di sicurezza a JB per fare un Boeing? E tutto il resto?)

Quanto alla "massa di acciaio", gli aerei non sono costruiti con l'acciaio, ma con materiali estremamente più leggeri, quali l'alluminio e le fibre di carbonio. Solo alcune parti dei motori sono costruite in titanio o altri materiali particolarmente resistenti (specialmente al calore).



E' vero, avrei dovuto scrivere massa metallica. In ogni caso, "leggerezza" e "massa" rimangono due cose ben distinte: sono infatti sempre cento le tonnellate che mancano all'appello, di qualunque materiale siano composte.

Singolare che poi il regista si lamenti della buca: innanzitutto non è di pochi metri, ma di 48 metri x 18 metri .


Se la buca fosse davvero di "48 metri x 18", gli esseri umani indicati dall'ovale dovrebbero essere alti, a occhio e croce, circa 4 metri l'uno. Da notare inoltre che l'erba accanto alla buca non è nemmeno bruciata, nonostante i 20.000 litri di carburante che UA93 doveva ancora avere nei serbatoi in quel momento:



Questa è la buca scavata dal Boeing della Pan Am che si schiantò a Lockerbie, in Inghiltrerra, nel 1990:



Si può notare la differenza nelle dimensioni, anche grazie al rapporto con un essere umano (ovale a sx) e con un'automobile (a dx).

Poi non capiamo la battuta sulla forma:


Non è una battuta, infatti. La buca sembra davvero disegnata da un autore di cartoni animati:



anche sulle Twin Towers e sul Pentagono gli aerei impattati hanno lacerato la superficie di impatto creando proprio la forma del velivolo. Perchè lo United 93 avrebbe dovuto comportarsi diversamente?


Va benissimo che si sia comportato così. Il problema è che nella buca l'aereo non c'è, e lì intorno nemmeno!




Il paragone con "incidenti di questo tipo" è senza senso: questo non è un incidente in senso stretto. Il pilota ha volontariamente scagliato il velivolo contro il suolo alla massima velocità. Negli incidenti aerei, il pilota cerca di salvare il velivolo, cerca di contenere al massimo i danni, cerca di fare un atterraggio di emergenza. E quasi sempre le velocità sono molto inferiori a quella dello United 93.


Motivo di più per spiegarci i rottami e i resti umani trovati a diversi chilometri di distanza.

Ecco un estratto da un articolo del Pittsburgh Gazette: "Wednesday morning, crash debris began washing ashore at the marina. Fleegle said there was something that looked like a rib bone amid pieces of seats, small chunks of melted plastic and checks. He said FBI agents who spent the afternoon patrolling the lake in rented boats eventually carted away a large garbage bag full of debris." [Traduzione]: Il mercoledì mattina i relitti dell'aereo hanno cominciato a venire a riva. Fleegle ha detto che c'era qualcosa che assomigliava ad una costola, in mezzo a pezzi di sedile, piccoli pezzi di plastica fusa, e degli assegni. Ha detto che gli agenti dell'FBI, che hanno passato il pomeriggio a rastrellare il lago con delle barche in affitto, alla fine si sono portati via un grosso sacco della spazzatura pieno di resti.



In realtà, la zona in cui sono stati trovati i rottami va ben oltre l'Indian Lake. La cartina sulla destra è tratta dallo stesso articolo del Pittsburgh Gazette citato sopra: la zona in marrone scuro indica la fascia di terreno in cui sono stati trovati i resti dell'incidente. Sono circa 8 miglia, cioè oltre 12 chilometri dal punto di impatto. Notiamo inoltre che i rottami sono stati ritrovati proprio sul prolungamento della direzione in cui volava l'aereo (indicata dalla freccia arancione, in alto a sinistra).

Prima di discutere qualunque altra cosa, quindi, bisogna poter dare una spiegazione accettabile per questa dispersione dei resti dell'aereo. Come già detto, è impossibile "far spezzare" un aereo in volo con le sole manovre del pilota, mentre il vento quel giorno era minimo, se non inesistente. E in ogni caso il vento non trasporta i pezzi di sedile e le ossa umane.



37. Il sindaco di Shanksville

Minuto 32 e 50 secondi circa.

Narratore: “Ernie Stuhl, il sindaco di Shanksville, è stato uno dei primi ad accorrere sul posto”
Il regista ci fa vedere uno spezzone di intervista al sindaco, il quale sta dicendo: L'aereo non c'era... non c'era nessun aereo”. Poi mostra l'intervista a una donna, che dice: “Niente. Solo dei pezzettini. Non c'era niente come un portello, un finestrino, c'erano soltanto pezzettini, frammenti dappertutto...”

E così via con servizi e testimonianze dello stesso tenore.

Anche in questo caso il regista estrapola pezzetti di frasi, inserendole in un contesto diverso. 

Infatti, leggiamo cosa invece ha dichiarato il sindaco di Shanksville, a questo proposito, in un'intervista su Der Spiegel

"My statements were taken completely out of context. Of course there was an airplane. It's just that there wasn't much left of it after the explosion. That's what I meant when I said 'no airplane'. I saw parts of the wreckage with my own eyes, even one of the engines. It was lying in the bushes."
Traduciamo:
"Le mie dichiarazioni sono state prese totalmente fuori contesto. Naturalmente c'era un aereo. Volevo solo dire che non ne era rimasto gran che dopo l'esplosione. Questo è ciò che intendevo, quando ho detto: "Non c'è l'aereo". Io ho visto parte dei rottami con i miei occhi, persino uno dei motori. Era finito in mezzo ai cespugli".

Infastidiscono non poco questi giochetti, vero? Come può, un film che vuole essere una "ricerca della verità", ridursi a questi piccoli mezzucci per ingannare gli spettatori?


Forse JB non sa che ci sono dozzine e dozzine di testimoni che hanno dovuto ritrattare le loro dichiarazioni iniziali, proprio perchè "scomode" alle autorità americane. Ma quando uno dice "non c'era nessun aereo", vuole dire che non c'era nessun aereo, non vuole dire altro. Di quale "contesto" staremmo parlando?

"There was no plane" in inglese significa "l'aereo non c'era". Punto.

Se poi in UN'ALTRA intervista, fatta in un momento diverso, la stessa persona dice che l'aereo c'era, le spiegazioni sono due: o nel frattempo si è rimbecillito, oppure non fa che confermarci il tentativo di copertura della verità da parte dalle autorità americane. Dopotutto Stuhl è il sindaco della città, non è un testimone qualunque. Non è quindi difficle immaginare che cosa possa essergli successo fra un'intervista e l'altra, proprio a causa della prima.


Il narratore prosegue: “I reporter locali, pur essendo accorsi in pochi minuti, hanno trovato la zona già interamente recintata dagli uomini dell'FBI che non li lasciavano avvicinare”
Altro caso di autodebunking. Il film, a sostegno di questa affermazione, mostra invece le immagini in cui si vedono poliziotti ma non uomini dell'FBI.


Che la zona sia stata recintata dagli uomini dell'FBI viene detto nello stesso documentario da cui è tratta l'intervista di Ernie Sthul. Non avendo immagini disponibili, ne ho utilizzato una di un poliziotto locale. Ma questo non cambia il fatto che i giornalisti venissero tenuti particolarmente lontani dal luogo di impatto.


Considerato che l'aereo è caduto in una zona di campagna, non agevolmente raggiungibile, che c'è da stupirsi che siano arrivate per prime le autorità di polizia locali (e non l'FBI)? E che c'è da stupirsi che la zona sia stata transennata? E' una procedura standard, non ci si aspetterà mica che si lasci che curiosi e giornalisti si mettano a gironzolare su un luogo dove è appena precipitato un aereo con il suo carico di vite umane?


Lo stupore è sia per la RAPIDITA' di esecuzione della transennatura, che era già PRONTA all'arrivo dei giornalisti, sia per la DISTANZA a cui questa imponeva loro di restare. A causa di ciò infatti esistono pochissime fotografie della buca, e sono quasi tutte riprese da lontano, con il teleobbiettivo.

Queste comunque non sono "prove", sono solo annotazioni in più, che ognuno può valutare come crede. Per me possono avere un significato, per altri no.


A questo punto il regista, sfruttando anche la dichiarazione di un giornalista, calcola la buca come avente dimensioni di circa 4 x 7 metri, metro più metro meno, e fa notare che un B-757 è largo 40 metri.

Ma non aveva detto, proprio il regista, che nessun giornalista si è avvicinato al luogo dell'incidente?


No, ho detto che l'FBI impediva ai giornalisti di avvicinarsi. Ma lo stesso Inganno Globale mostra l'intervista di un giornalista che è riuscito ad aggirare il blocco (confermandolo quindi), passando dal bosco retrostante.

Peraltro, ci sono le foto aeree della buca, non c'è bisogno di ricorrere alle impressioni di un reporter che non si è potuto nemmeno avvicinare. E come avviamo visto, le dimensioni della buca sono molto più grandi di quelle che il regista sostiene (ma ormai sappiamo che con le misure ha un problema congenito...)

Se un giornalista sostiene che la buca era di 4 x 7, io non faccio che riportarlo. Quando JB ne troverà uno che sostiene che la buca fosse di 48x18, potrà fare la stessa cosa. Fino a quel momento, se permette, l'unica testimonianza effettiva l'ho portata io.

In ogni caso, trovo davvero difficile farci stare un intero Boeing in questa buca:

 

Notiamo inoltre, come già detto, che si poteva stare tranquillamente seduti a fare merenda sull'erba lì accanto, senza riportare nemmeno un'escoriazione.

Mentre questo è quello che accade a chi ha la sfortuna di trovarsi troppo vicino al punto in cui cade un aereo: 



E qui si trattava solo di un piccolo caccia (la foto ritrae l'incidente delle Frecce Tricolori a Ramstein, nel 1988), e stiamo quindi parlando di una quantità di carburante minima rispetto ai ventimila litri circa che United 93 doveva avere in quel momento nei serbatoi.



38. Rottami a Shanksville

Minuto 35

Il film mostra interviste a testimoni che dicono che nel boschetto di fianco alla buca ci sono rottami, e mostra un rottame “a nido d'ape”, “un pezzo di alluminio di 30 cm con attaccata una vite a croce” , “una pagina strappata di una rivista” , e uno dei testimoni dice: I frammenti del disastro sono dappertutto. Un altro teste dice: “All'inizio non ero nemmeno sicuro che fossero dei pezzi di un aereo, sono così piccoli, e non sono riconoscibili, non si capisce se sono pezzi di fusoliera, oppure dei pezzi di un sedile, non si capisce che cosa siano, ma siamo letteralmente circondati da frammenti. E c'è un odore molto forte, di terra bruciata ... non c'è l'odore di carburante degli aerei... ”

Ma come? Appena pochi minuti prima si era lamentato che non ci sono pezzi di aereo.... adesso spuntano fuori rottami a nido d'ape (tipici delle strutture degli aerei), pezzi di alluminio (metallo tipicamente utilizzato sugli aerei), frammenti di oggetti personali, di sedili...

Tutto questo in netta contraddizione con quanto affermato poc'anzi, e tutto questo per arrivare a dirci che si sentiva odore di terra bruciata e non di kerosene!


Anche qui, esattamente come per il Pentagono, Inganno Globale dice che non ci sono pezzi che si possano far risalire con certezza ad un Boeing. La ferragliia c'era, e l'abbiamo vista tutti:



Vedi infatti appena più sotto.




39. Strani odori a Shanksville

Minuto 36 e 05 secondi circa

Narratore: “Odore di terra bruciata, hanno detto, e non di kerosene”.

Cerchiamo di capirci. C'è una buca. E' grossa come un aereo. Ci sono rottami, compresi sedili, pagine di riviste, pezzi di motore... che appartengono a un aereo commerciale. L'aereo si è schiantato sulla terra. Ha bruciato sulla terra. Sarà normale che si sente odore di terra bruciata o no? Non si sente puzza di kerosene, dice il testimone. E che vuol dire? Il kerosene è bruciato, si sente puzza di terra bruciata. Dobbiamo mettere da parte i rottami e tutte le altre evidenze (compresi i numerosi testimoni) perchè l'olfatto di un tizio non sente l'odore di kerosene? E chi è questo tizio, per fidarci così ciecamente del suo olfatto? Joe Grande-Naso? Ma perchè, a voi capita tutti i giorni di sentire l'odore del carburante di aereo dopo che è bruciato?


Bisognerebbe chiederlo a chi è stato sul luogo di un incidente aereo. Pare infatti che le cose stiano proprio così.

Ma ammettiamo che questo tizio abbia un olfatto eccezionale, che sia un vero mago degli odori.

Ha forse detto che ha sentito altri odori sospetti? Ha detto che ha sentito odori di esplosivi, di barbecue? No. E allora? 

Possibile che il film si appigli a queste baggianate?

A quanto pare sì. E non è finita...

Subito dopo se la prende con l'unica foto disponibile del momento dell'esplosione dell'aereo, una nuvola di fumo che si alza dal luogo dello schianto. E dice che il fungo di fumo è “tipico dell'esplosione di una bomba”. E ci mostra una serie di funghi di fumo di esplosioni di bombe, per farci vedere quanto sono simili. E mostra anche un aereo (un vecchio bimotore a elica) che si schianta su una pista aeroportuale, sollevando una colonna di fumo.

Fateci capire, adesso siamo arrivati all'interpretazione delle nuvolette di fumo? Come i pellerossa nei film western?

Se il regista vuole una foto del fumo di un'esplosione di un aereo, identica in tutto e per tutto a quella di Shanksville, e diamogliela!

A sinistra la foto della nuvola generata dall'esplosione dello United 93 a Shanksville, a destra la foto della nuvola generata da un incidente aereo a Piacenza:

Shanksville C130 Piacenza (si ringrazia Gianluca Pietta per aver concesso l'uso della foto a Crono911).

Ma diamine, è possibile che dobbiamo metterci a spulciare il web per trovare una foto di nuvola di fumo che si alza da un incidente aereo (perchè non sono mica così facili da trovare.... non è che gli aerei cadono tutti i giorni e non è che c'è sempre qualcuno pronto con una macchina fotografica in quel preciso momento... e forse proprio su questo contava il regista... Al contrario di foto di esplosioni di bombe se ne trovano a bizzeffe... purtroppo...).



Non sappiamo cosa abbia causato l'esplosione che si vede nella foto postata da JB, ma in ogni caso non risulta che dalle parti di Piacenza sia mai caduto un Boeing con ventimila litri di carburante nei serbatoi. Se "l'aereo di Piacenza" aveva a bordo, ad esempio, 100 litri di carburante, è normale che l'esplosione si sia consumata tutta al momento dell'impatto.
 
Una esplosione rapida, il cui il materiale esplodente si consuma tutto al momento del botto, produrrà sempre la forma di un fungo, esattamente come nelle bombe:

 

... mentre le tonnellate di kerosene che i grossi aerei portano nei serbatoi generano una colonna di fumo nero che sale ininterrotta al cielo, finchè tutto il combustibile si è consumato. A volte continuano a bruciare per un'intera giornata.

Sotto a sinistra il "fungo" di Shanksville, a destra un aereo caduto che brucia.



Altre foto di incidenti aerei: sotto a sinistra il Boeing 737 dell'Air Perù caduto vicino a Lima nel 2005. A destra lo scontro sulla pista di Tenerife fra due Boeing 747, avvenuto nel 1977:



Un'altra immagine dell'incidente di Tenerife:



Non mi sembra che ci siano da fare grossi sforzi di "interpretazione", per distinguere l'esplosione di una bomba dall'incendio di carburante di un grosso aereo commerciale. Persino il Pentagono ha confermato questa dinamica del kerosene:






40.  Ferraglia qualunque a Shanksville

Minuto 37
.

Come al solito, dopo aver imbrogliato lo spettatore con dati senza senso e con trucchetti degni del peggior prestigiatore, il regista sbologna la sua teoria: il volo United 93 sarebbe stato abbattuto in volo, e la buca è stata invece provocata dall'esplosione di una bomba e disseminata di "ferraglia qualunque".

Ma diciamo, un po' di logica... perchè mai avrebbero dovuto fare una cosa simile ???  Se lo abbatti sul posto X, dici che è caduto sul posto X e buonanotte. Che motivo c'è di complicarsi la vita a far esplodere una bomba in mezzo alla campagna e poi a disseminarla di pezzetti? E dove sarebbe stato mai abbattuto il volo 93, che nessuno ha visto nulla?

E a quel punto, visto che devi fare tutta questa messa in scena... poi che fai? Sbagli le dimensioni della buca e la fai troppo piccola, come dice il regista?

E ancora, per far esplodere una bomba e disseminarla di ferraglia, il tutto prima che arrivino i reporter (che il regista stesso dice essere arrivati "in pochi minuti", ricordate?) significa che devi avere tutto pianificato. Ma come facevi a sapere che l'aereo l'avresti abbattuto in volo? Era anche quello pianificato? E non facevi prima a mettere una bomba sull'aereo? E il regista lo sa che aerei di quelle dimensioni, anche se abbattuti, non si disintegrano in aria ma finiscono pressochè interi al suolo?

Questa dell'aereo abbattuto e della bomba fatta esplodere al suolo è davvero una delle cose più ridicole che si possano immaginare!


Come già detto in precedenza, non sta a noi dare questo genere di risposte, visto che non possiamo entrare nella testa di chi ha organizzato gli attentati. "Ragionare all'indietro" poi, come fa JB, serve ancora a meno. JB infatti parte da presupposti che sono tutti da dimostrare: chi l'ha detto, ad esempio, che quell'aereo sia mai partito da Boston? Chi ci dice che quello non fosse invece un diverso aereo, magari telecomandato, "travestito" da United93? E chi ci dice che non viaggiasse appositamente in ritardo, per funzionare da "bomba volante" di riserva, nel caso uno degli aerei delle Torri, o quello del Pentagono, avessero mancato il loro bersaglio?

Volendo, di spiegazioni e di ipotesi ce ne possono essere sono molte: per chi fosse interessato, in questo articolo trovate una possibile soluzione all'apparente "enigma".

(E' curioso come JB si domandi di colpo il "perchè" di certe ipotesi, mentre ad esempio nel caso della strategia dei 4 dirottatori, che era chiaramente destinata a fallire, non fosse stato per il provvidenziale stallo della difesa - che però loro non potevano prevedere - non ha trovato assolutamente nulla da ridire. Già che ci siamo, ricordiamo che da quella buca, in cui l'aereo non si trova, sarebbero stati addirittura recuperati e identificati i resti di TUTTI i passeggeri, nessuno escluso. Immagino che anche questo per JB sia del tutto naturale).

In ogni caso, cerchiamo di attenerci ai fatti, che rimangono immutati: per UA93 abbiamo una buca troppo piccola e desolatamente vuota, rottami e resti umani a diversi chilometri di distanza, e un aereo che non si trova. Il resto sono tutti discorsi superflui.

 
Ma non è finita !!!

Per confermare questa teoria, il film ci mostra le testimonianze di chi ha visto l'aereo andare giù !!!!!!!!!

Ma allora se l'hanno visto andare giù... che c'entra l'abbattimento? Che c'entra la bomba? E' proprio kafkiana questa cosa qui.... roba da psichiatria d'urgenza...

Infatti il film ci mostra un minatore che dice: “Abbiamo visto l'aereo praticamente capovolto. Veniva giù quasi diritto. Si vedeva che stava cadendo, e un attimo dopo, su Rossners, c'è stata questa enorme palla di fuoco. L'aereo sarà stato ad almeno 100, 150 metri di altezza” 

Ancora una volta il film si debunka da solo!


Veramente il minatore dice che la palla di fuoco è esplosa a 150 metri da terra. Come lo spiega questo JB?

Forse il regista vuole indurre lo spettatore a credere che Rossners sia una località diversa e distante da Shanksville. Ma il minatore è Tim Thornsberg, e lavorava in una miniera proprio nei pressi di Shanksville.


... quindi Rossners sarebbe vicino? Non si comprende il ragionamento.

In ogni caso, "il regista" non ha voluto far credere nulla, ha solo tradotto quello che dice il testimone.

Le dichiarazioni di Thornsberg, insieme a quelle di molti altri testimoni che hanno visto il volo United 93 cadere esattamente lì dove - secondo il regista - sarebbe esplosa una bomba, ossia a Shanksville, possono essere consultate su Crono911 (sono indicate e linkate le fonti), su Flight93crash e su 911 Research .


Thornsberg non ha affatto "visto l'aereo cadere esattamente li dove sarebbe esplosa la bomba", ma lo ha visto incendiarsi in aria. Ecco la testimonianza, seguita da quella del giornalista del Pittsburgh Gazette di cui parliamo fra poco: 






41. Rottami nel lago

Minuto 37 e 30 secondi circa


Viene mostrata l'intervista a un giornalista, il quale sostiene che rottami sarebbero caduti “in un lago che si trova a due miglia di distanza, proprio mentre l'aereo si schiantava” e dice che “dei frammenti più leggeri, come la posta che viaggiava nel cargo, si sia ritrovata fino a 8 – 9 miglia di distanza”.

Ci pare difficile che si trovi un rottame mentre l'aereo si schianta. Semmai si trova dopo. Se il giornalista però dice che mentre l'aereo si schiantava (ed è evidente che intende Shanksville) rottami finivano nel lago a due miglia di distanza, significherebbe che l'aereo si è effettivamente schiantato a Shanksville mentre questi strani, loschi e indefiniti bombaroli e disseminatori di rottami... avrebbero gettato i rottami in un lago? Non si capisce proprio la logica di queste dichiarazioni.

Ad ogni modo, c'è poco di strano che i frammenti più leggeri e quelli cartacei possano essere finiti a distanze anche notevoli dal punto di impatto. 

Ma il punto è un altro.


No, il punto è proprio questo. I rottami non volano, una volta caduti. Manca una spiegazione a questo fatto.

Il giornalista intervistato è William Bunch, e cosa c'è di meglio di leggere direttamente il suo articolo sulla vicenda, sul Philadelphia Daily News?

Scopriremo così che il giornalista ha dubbi sul fatto che l'aereo possa essere stato abbattuto oppure no, ma non ha dubbi sul fatto che sia precipitato a Shanksville. 

Ed al contrario del regista, Bunch ha l'onestà di evidenziare che ci sono testimoni oculari, come Linda Shepley e Nevin Lambert, che hanno visto l'aereo andare giù intatto, senza lasciare dietro di sè scie di fumo e senza nulla che facesse pensare a un abbattimento.


E' evidente che ci sono dei "problemi" a far combaciare tutte le testimonianze, ma abbiamo già visto come quelle "a favore" della versione ufficiale siano passibili di "modifiche" adottate dal testimone per una serie di motivi anche comprensibili. Anche per il Pentagono, infatti, ci sono testimoni che spergiurano di aver visto un Boeing 757, ma in casi come questi sono soprattutto i testimoni che discordano dalla versione ufficiale che andrebbero presi in maggiore considerazione.

Sempre in Inganno Globale, una testimone di Shanksville racconta proprio come l'FBI sia a venuta a trovarla, in serata, e abbia crecato di convincerla a tutti i costi che il piccolo aereo che le era passato sulla testa poco prima dello schianto fosse il Boeing della United, e non il "piccolo aereo" misterioso che nessuno ha mai identificato con certezza.

Lei però non fa nè il sindaco nè la giornalista al Pittsburgh Gazette, ed è quindi possibile che non abbia sentito il bisogno di modificare la sua testimonianza. Ma i federali ci hanno provato di sicuro.

Perchè mai, se davvero non c'è niente da nascondere?

Anche in questo caso quindi, il regista ha preso solo un pezzettino delle ricerche di Bunch, solo il pezzettino che gli conveniva, per sostenere la tesi che a Shanksville è stata fatta esplodere una bomba, tesi che invece lo stesso Bunch non si sogna lontanamente di affermare!


Il "pezzettino" di Bunch lo avete già visto prima. Per il resto, JB cerca di confondere le acque, ma quello che Bunch "si sogna" o meno di affermare non ha nulla a che vedere con quello che ha detto nell'intervista, e che è riportato anche nell'articolo di giornale che abbiamo citato più sopra: sul fatto che i resti siano stati ritrovati nel lago, e anche più lontano, nessuno discorda. Manca quindi una risposta adeguata a questo fatto, e non mi pare che JB, nonostante tutti i suoi ragionamenti, ne abbia formulata una.




42. Piccoli aerei a Shanksville

Minuto 37 e 50 secondi circa

Il film ci mostra testimoni che hanno visto un piccolo aereo allontanarsi dal luogo dell'incidente, subito dopo la caduta del Boeing”.

Infatti una donna intervistata dice: “Un piccolo aereo, mi sembrava bianco, mi è passato sopra... era così silenzioso, e ha planato qui sopra, esattamente così... quello che ho visto io non era un jet... quello mi avrebbe spazzato via, passandomi sopra così vicino...”

Un altro testimone dice che “stavamo seguendo i fatti alla TV, e la corrente si è messa a tremolare più o meno nel momento in cui abbiamo sentito il rombo dei motori... siamo corsi fuori e in quel momento abbiamo sentito il terreno tremare, poi abbiamo sentito un gran botto, e abbiamo visto questa enorme palla di fuoco in aria... siamo arrivati sul posto nell'arco di 45 secondi, un minuto al massimo dopo l'impatto, siamo arrivati prima dei pompieri o di qualunque altro soccorso. Quando siamo arrivati lì c'era un aereo che volava sopra di noi. E' stato furbo e si è allontanato in direzione del sole in modo da non poter vedere se fosse un caccia o che altro tipo di aereo fosse... l'abbiamo visto di scorcio mentre virava, e stava viaggiando praticamente nella stessa direzione dell'aereo”

La testimone precedente torna in video, siamo al minuto 39 e 25 secondi, e sta dicendo che “verso le 11.30 di sera sono venuti quelli dell'FBI. Volevano sapere quanto era grande l'aereo che avevo visto. Gli ho detto che era piccolo, non molto più grande del mio furgone, e che mi è passato sopra, e lui mi dice: <lei non lo sa, come è fatto un 757> e io gli ho risposto: <mi eviti la paternale, se non mi vuole credere non mi creda, ma io quello che ho visto lo devo denunciare. Voi dovete sapere che c'era qualcos'altro in cielo che volava in quel momento>. A quel punto si è fatto più gentile, e mi ha detto che quello era un Lear Jet bianco, che faceva le fotografie. E io gli dico: <Prima dell'incidente?> E lui: <Ora dobbiamo andare>.

Ritorna il testimone di prima, al minuto 40 e 08 secondi, che sta dicendo: “Stavo parlando con un tizio e gli stavo raccontando che eravamo lì quando l'aereo è caduto ... e che le luci nell'ufficio hanno cominciato a tremolare... e c'era un'altra persona davanti a me, un ex-pilota dell'esercito, e appena mi ha sentito mi ha interrotto... : <Io sono un ex-pilota, e quell'aereo è stato abbattuto... perché quando le luci in casa tremolano, vuol dire che hanno accecato tutte le frequenze radar, prima di sparare... ecco perché la corrente si è messa a tremolare. Non ha tremolato per l'impatto, ha tremolato perché hanno accecato tutte le frequenze radar, prima di sparare>.”

A questo punto, al minuto 41 e 15 secondi, il regista ci fa ascoltare le comunicazioni radio della torre di Cleveland che chiede a un aereo, sigla American 1060: “Vedete qualcuno in direzione Nord Est?” e il pilota risponde: “Sì in effetti vediamo uno sbuffo di fumo, circa a ore 2”

Subito dopo il narratore dice: Ma a questo punto, non è importante stabilire soltanto che il Boeing sia stato davvero abbattuto in volo, se nel frattempo era stata approntata una buca, per simularne la caduta in quel punto preciso, vuol dire che il destino di United 93 era già stato deciso fin dall'inizio, da chi?”

Facciamo il punto su questi passaggi. 

E' perfettamente fuorviante parlare di un secondo aereo sul posto del disastro, quasi fosse chissà che mistero: infatti di aerei in volo nella zona dello schianto ce n'erano non uno ma due: un C-130 da trasporto e un Falcon 20 Executive. Quest'ultimo è molto simile al Learjet. Proprio al pilota del Falcon 20 è stato chiesto di circuitare sul luogo del disastro per consentire di individuarne il punto con precisione, e dirigervi i mezzi di emergenza. Se poi la presenza di questo aereo ha alimentato la fantasia della gente, è anche comprensibile. Che alimenti quella del regista, pure. Ma la fantasia è fantasia, ed i fatti sono fatti. Un dettagliato approfondimento su questa circostanza è presente su Crono911 (si veda la Cronologia tra le ore 10:03 e le 10:05), nonchè sulle varie fonti indipendenti in esso citate.


Infatti, la fantasia è fantasia, e i fatti sono i fatti. Di fatto, c'era un piccolo aereo sulla zona al momento dell'incidente.

Ma la cosa più sconcertante è che anche in questo caso il regista si debunka da sè, trasmettendo le comunicazioni radio di Cleveland dalle quali appare evidente che i controllori di volo contattano un altro aereo in volo sulla zona!


Hanno contattato un altro aereo di linea, il volo American 1060, che viaggiava sulla stessa rotta - lo avete appena visto nel finale dello spezzone precedente - e questo è normalissimo farlo. Mentre non si è mai sentito prima che l'aviazione civile contatti dei privati per andare a "circuitare sul luogo del disastro per consentire di individuarne il punto con precisione, e dirigervi i mezzi di emergenza". Per localizzare il luogo di un incidente, i mezzi di soccorso non usano il sistema della "stella cometa", come al tempo dei Re Magi, ma vanno dove gli viene detto di andare una volta che il punto esatto è stato stabilito con certezza.

A conferma di ciò, il testimone che avete visto parlare per ultimo, nel precedente spezzone di Inganno Globale, e che "è arrivato sul luogo del disastro entro un minuto al massimo", dice che in quel momento il piccolo aereo si stava allontanando dalla zona. Non stava scendendo a vedere, nè di certo stava "circuitando".

La storia delle luci tremolanti, poi, appartiene al novero dei chiacchiericci da barbiere. Un testimone che cita a sua volta un tizio sconosciuto! Ma che razza di prove sono queste? Queste sono discussioni da bar!


Non sapevo che un testimone, per essere attendibile, debba essere un personaggio conosciuto. In ogni caso, quelle non sono prove, sono indizi, molto pesanti, che puntano curiosamente il dito tutti nella stessa direzione.

Ma la cosa sconcertante (anche se ormai di questo regista non ci sconcerta più nulla, a dire il vero) è che il testimone dice "un tipo dell'Aviazione, in pensione" e il regista traduce: "Un ex-pilota dell'esercito" ! A parte che l'esercito e l'aviazione sono due cose diverse, il teste non parla di un ex-pilota! Un pensionato dell'aviazione può essere qualunque cosa, persino un aviere incaricato di controllare la pressione dei pneumatici dell'aereo!!!


Se ho tradotto "pilota dell'esercito" ho sicuramente sbagliato, anche se non c'è rischio di confondersi, perchè l'intervista lascia chiaramente capire che si tratta di piloti di aereo, e non di camion o di jeep. Come al solito, JB cerca di spostare il problema su un argomento secondario, ma quello che dice il personaggio descritto dal testimone non cambia di una virgola, ed è quello che conta.

E di certo il "tipo" citato da un "tipo" cui sono tremolate le luci, di aerei da caccia se ne intende ben poco, altrimenti saprebbe che i caccia utilizzano le contromisure elettroniche per difendersi da attacchi di altri caccia, e non certo per colpire un innocuo aereo civile!


Nemmeno se volessero evitare che la traccia del razzo sparato compaia sui radar che li stanno osservando?

Senza contare il fatto che l'energia elettrica che alimenta le lampadine non è mica un radar, e non si mette certo a tremolare in presenza di contromisure radar !!!

Questa insomma, è proprio la baggianata che si può sentire dal barbiere.


Ma il regista è così sicuro di aver convinto lo spettatore che a Shanksville è esplosa una bomba (adducendo le strabilianti prove di un annusatore che ha sentito odore di terra bruciata e non di kerosene, di un giornalista che dice esattamente il contrario, e di uno sbuffo di fumo che è identico a quello provocato dalla caduta di un aereo civile...) che passa alla conseguenza successiva: il destino dello United 93 era deciso fin dall'inizio !!!

Certo che era deciso. Ma non dall'Aviazione americana, bensì da Ziad Jarrah, il terrorista che ne aveva preso i comandi...

E per chiudere questo argomento, visto che poi il film slitta su altro, guardiamoci alcune foto dei piccoli "insignificanti" rottami trovati a Shanksville:

MotoreFusolieraScatola neraVoice recorder

Da sinistra verso destra: motore, pezzo di fusoliera, "scatola nera", voice recorder. Queste e altre foto in alta risoluzione possono essere visionate nella sezione Flight93 del sito Crono911.org .


Le foto sopra riprodotte, stranamente, sono comparse soltanto nel 2006, in occasione del processo Massaoui, dopo che "lo scandalo" del secondo aereo scomparso aveva già fatto il giro del mondo. Ma nessuno aveva visto quel motore nella buca originale.

La cosa diventa ancora più curiosa se si considera l' "infornata" di elementi preziosi che è saltata fuori da quella buca, a 5 anni di distanza. Un vero e proprio Vaso di Pandora:




Il documento di identità di un dirottatore. Volto e nome sono riconoscibili.

Il coltellino di un dirottatore (taglierino?)



Un documento di indentità di un dirottatore, anch'esso con il nome miracolosamente leggibile




Lo stesso nome risulta leggibile addirittura su uno scontrino di cassa


 
La foto-tessera di un dirottatore, perfettamente riconoscibile






La foto-tessera di un altro dirottatore, anch'esso facilmente riconoscibile.



Il passaporto di un dirottatore, con nome e fotografia perfettamente visibili. (Ricordiamo ancora una volta che NESSUN nome arabo compariva nella lista dei passeggeri diramata il giorno stesso degli attentati).




La bandana di un dirottatore.

Non mostra nessuna bruciatura, nè la minima traccia di sangue o strappo. Come avrà fatto a "volare via" dalla testa del suo proprietario, al momento dello schianto?

E soprattutto, come sappiamo che appartenesse a un "dirottatore", e non ad un passeggero qualunque? (Idem per il coltellino, a questo punto.)

E infine...



... il foglio con le istruzioni per i morituri (trovato altrove in altre tre copie), senza nemmeno l'ombra di una bruciatura. (Scusate la battuta fuori luogo, ma a questo punto conviene fare gli aerei con questa particolarissima "carta arabica", invece di farli di metallo).

Trovo infine curioso che JB, mentre si affanna a trovare ovunque inganni altrui, non si stupisca minimamente di tutti questi miracolosi reperti, emersi a distanza di ben 5 anni dal giorno degli attentati.

Concluderei il capitolo su United 93 proponendo una interessante riflessione da parte di Vernon Grose, un ex-dirigente nel NTSB, l'Ente Nazionale per la Sicurezza del Trasporto che normalmente si occupa degli incidenti aerei. La sua è soltanto un'opinione, naturalmente:
 







43. Larry Silverstein

Minuto 42 e secondi 05.

E arriviamo al World Trade Center (seguendo l'ordine cronologico avrebbe dovuto essere il primo, ma evidentemente il regista ha voluto prima preparare il terreno sfruttando le scarse conoscenze del pubblico in relazione alle vicende dei voli 77 e 93).


Non sta scritto da nessuna parte che si debba seguire un ordine "cronologico", ma in ogni caso sono i crolli delle Torri che ci interessano, non il fatto che siano state colpite, e i crolli sono avvenuti per ultimi.

Il film apre subito l'argomento con il titolo “Le Tre Torri cadute” (sembra il titolo di un romanzo della serie "Il signore degli Anelli"...) e con Larry Silverstein.

Intanto noi vi precisiamo che al WTC c'erano sette edifici, e tutti e sette sono andati distrutti. Così, per la cronaca.


Tre sono le Torri "cadute", gli altri 4 edifici sono stati demoliti in seguito. Sempre per la cronaca.

Al minuto 42 e 50 secondi circa, dopo una breve descrizione del World Trade Center, inizia dicendo che il WTC-7 “era entrato a far parte del complesso solo nell'agosto del 2001, quando il suo proprietario, Larry Silverstein, era riuscito a coronare il sogno della sua vita, acquistando dalla città di New York le torri più famose del mondo. Ma solo un mese dopo l'intero complesso andava distrutto dagli attacchi terroristici, e mentre nessuno degli edifici circostanti subiva danni sostanziali, alcune ore dopo le torri, crollava anche inspiegabilmente proprio l'edificio numero 7”

Questo è uno di quei passaggi che sembrano presi da un racconto onirico. Larry Silverstein non ha coronato alcun sogno della sua vita, questa è un'affermazione gratuita del regista.


In realtà, Silverstein ha fatto più volte questo genere di affermazioni, in diverse interviste. Ma, nuovamente, non si capisce cosa cambierebbe se per caso non fosse così.

Non ha acquistato il complesso ma lo ha affittato, peraltro in qualità di socio di una cordata di investitori. Non è poi vero che "nessuno degli edifici circostanti subiva danni sostanziali". Il crollo delle Twin Towers ha causato la distruzione dell'intero complesso di sette edifici, e danneggiato molto gravemente altre strutture limitrofe. Il WTC-7 è solo uno degli edifici investiti dal crollo. Ha avuto l'unico torto di resistere alcune ore prima di crollare!


Il motivo del crollo del WTC7 ufficialmente non lo conosce ancora nessuno, nemmeno il NIST (l'Istituto Nazionale per gli Standard e le Tecnologie, incaricato dell'ultimo rapporto ufficiale), ma di certo non può essere caduto per essere stato investito dalle macerie.

(Vedremo fra poco perchè JB fa questa affermazione errata).

Per di più, non è chiaro perchè Silverstein, ammesso che avesse acquistato davvero le Twin Towers, dovesse gioire per la loro distruzione.


Ad esempio perchè era quasi riuscito a farsi pagare dall'assicurazione il doppio del massimale di ogni Torre (2X7=14 miliardi di dollari)? Oppure perchè ha ricevuto 800 milioni di dollari per ricostruire un edificio, il WTC7, che originariamente gli era costato 300 milioni soltanto? E con le Torri in ritardo nella ricostruzione, ora è "obbligato" ad affittare lo spazio nel nuovo WTC7 a 50 dollari al metro quadrato? (Interessante al proposito questo articolo del "Sun" di New York).

In ogni caso, Inganno Globale non dice affatto che Silverstein "abbia gioito", ma fa solo notare le coincidenze che riguardano il passaggio di proprietà del World Trade Center Plaza. Si tratta quindi dell'ennesimo falso problema sollevato da JB.

Mentre è vero, tecnicamente, che Silverstein non avesse "acquistato" il WTC Plaza: l'aveva avuto in leasing per 99 anni. Ma le condizioni di quel leasing erano tali da farne il proprietario a tutti gli effetti. Un esempio per tutti: nel contratto Silverstein aveva fatto scrivere che in caso di distruzione totale delle Torri sarebbe spettata a lui la decisione finale su come ricostruirle. (Sempre a proposito di coincidenze,fra l'altro).

L'assicurazione stipulata da Silverstein copre a malapena i costi del contratto di affitto, ed i danni subiti da Silverstein e dagli altri investitori si calcolano in decine di miliardi di dollari. Un resoconto completo sulla vicenda "Silverstein" è presente su Crono911 . Va poi aggiunto che recentemente Silverstein ha perso tutte le cause nelle quali ha tentato di farsi riconoscere un risarcimento assicurativo doppio (sostenendo che gli attacchi alle Twin Towers fossero due eventi distinti). Ulteriori fonti per approfondire questo tema possono essere consultate su MindFully, JonesReport, Emporis.


Silverstein aveva prima vinto, poi perso, la causa per il doppio rimborso. Ma la cifra di base - 7 miliardi di dollari - gli è stata riconosciuta tutta. Sinceramente, non riesco a provare pena per lui.




44. La demolizione volontaria

Al minuto 43 e 25 secondi:

“Non è facile per nessuno accettare l'idea che le torri non siano crollate da sole, ma che siano state demolite volontariamente, pur sapendo quante persone si trovavano al loro interno in quel momento, ma nell'arco di questi anni sono emersi svariati indizi che puntano chiaramente il dito in quella direzione, mentre rendono sempre più difficile spiegare i crolli come semplice conseguenza degli impatti e degli incendi”

Il regista ha compiuto un cammino lungo, ha iniziato raccontando una "versione ufficiale" che è del tutto diversa da quella reale, ha poi proseguito con una serie di dati e fatti inventati o collocati in contesti diversi da quelli originari, ha portato lo spettatore a dubitare sia degli enti ufficiali che dei mass media, è partito dai voli 77 e 93 per sostenere che il Pentagono è stato colpito da un missile e a Shanksville è esplosa una bomba, ha lanciato il sospetto di speculazioni finanziarie sui crolli del WTC con la storia di Silverstein ed adesso si prepara all'affondo con la teoria che le Twin Towers sono state demolite intenzionalmente.

L'approccio è cauto, per non scuotere troppo lo spettatore: "sono emersi svariati indizi che puntano... in quella direzione".

E' però un approccio idoneo a stimolare l'interesse senza provocare indesiderate reazioni di rigetto.


Veramente, è un approccio inteso a rispettare il diritto dello spettatore di decidere a solo. Ma queste sono opinioni, mentre a noi interessano i fatti. E per le Torri, come vedremo, ce ne sono in abbondanza.




45. La struttura delle Torri

Minuto 43 e 55 secondi.

Titolo: “Il progetto. Le torri che non dovevano crollare”.

Il film racconta che le Torri erano state progettate per resistere, “con ampio margine”, all'impatto di un grosso aereo di linea “con conseguente incendio”
Sullo sfondo mostra un imprecisato disegno in cui si nota la sagoma di un aereo di linea a getto bimotore. Poi dice che “i calcoli erano stati fatti su un Boeing 707”  “l'aereo più grande che ci fosse in circolazione in quegli anni” e ci mostra, a conferma, le dichiarazioni di uno dei progettisti delle Twin Towers.

Già qui ci sono le prime contraddizioni. Innanzitutto è chiaro che il disegno mostrato non c'entra nulla con quanto va dicendo, perchè il disegno mostra la sagoma di un bimotore mentre il Boeing 707 è un quadrimotore. Il trucchetto serve affinchè lo spettatore abbini quella sagoma al Boeing 767 (il modello degli aerei bimotori che hanno colpito le Twin Towers). Non è poi vero che il progetto prevedeva un impatto e un conseguente incendio. Come è chiaramente spiegato nel Rapporto Finale del NIST, a pagina 55, la Porth Authority (l'ente proprietario del complesso) ha dichiarato che le Twin Towers erano state progettate tenendo conto della possibilità di impatto di un Boeing 707, ma il NIST non ha trovato traccia, nei documenti progettuali, di questo requisito. E non v'è alcun elemento che faccia pensare che possa essere stato considerato l'effetto del "conseguente incendio". 

L'affermazione del regista è pertanto del tutto gratuita e priva di fondamento.


La mia affermazione è talmente gratuita, che il "requisito" si trova  proprio in un documento pubblicato dal NIST! E non è affatto "la Port Authority a fare quella dichiarazione, ma Jeff Skilling, uno dei principali progettisti delleTorri Gemelle.

Nel riquadro a centro-pagina (punto 3) si legge: "E' stata fatta una ricerca, e gli edifici risultano essere sicuri nel caso dell'impatto di un un grosso aereo di linea, come il Boeing 707 o il DC-8, che viaggiasse a 600 Mph. Le analisi hanno indicato che questo impatto comportebbe solo dei danni nella zona colpita, ma non potrebbe causare il crollo dell'edificio, nè un suo danno sostanziale, e non metterebbe a repentaglio la vita di coloro che non si fossero trovati nelle vicinanze del punto di impatto".

Al punto 5 inoltre si conferma una robustezza di circa sedici volte rispetto ad un normale edificio con struttura convenzionale.



Notiamo infine che il "requisito" faceva parte del progetto fin dal lontano 1964, data a cui risale questo documento.

Successivamente il film spiega la struttura delle Torri (minuto 44 e 50 secondi circa), costituita “da 47 piloni di acciaio centrali” contenuti da “una gigantesca maglia in acciaio".

Un'intervista a Paul Goldberger, giornalista del The New Yorker, "architectural critic", spiega poi che il WTC aveva una “struttura tubolare”.

Il regista poi spiega che “l'aggiunta di semplici pannelli prefabbricati costituiva i pavimenti dei vari piani”.

Questa frase è ingannevole, fa pensare quasi che si tratti di pannelli in carton-gesso! In realtà quei "pannelli" dovevano sostenere il peso delle persone, degli arredi, dei pavimenti e delle attrezzature di ciascun piano, quindi si può immaginare quanto fossero "corposi".


Semplice non significa sottile. Significa semplice, nel senso che l'idea architettonica, del tutto rivoluzionaria, era geniale (e non sono stato certo io il primo a dirlo).



46. Frank De Martini

Minuto 46 e 10 secondi 

Il film cita Frank De Martini, “manager del progetto di costruzione delle torri” il quale in una intervista spiega: “L'edificio fu progettato per sostenere l'impatto di un Boeing 707 a pieno carico... io sono convinto che l'edificio possa sostenere probabilmente più di un impatto di aerei di linea perché la sua struttura è come quella di una rete antizanzare... e l'aereo è solo una matita che buca quella rete. In realtà non le fa assolutamente nulla”.

Innanzitutto dobbiamo fare una precisazione. De Martini non dice esattamente "io sono convinto". Dice: "I believe" che significa più correttamente "Io credo". Non c'è poi molta differenza tra i due termini, visto che il "probabilmente" chiarisce che si tratta di un'ipotesi, e non di una certezza. Ma il termine "convinto" non è stato scelto a caso dal regista, che l'inglese lo conosce molto bene: è un termine che serve a restare impresso nella mente dello spettatore.


Il "probabilmente" è riferito a "più di un aereo", ma secondo Martini uno ci stava tutto, e dall'intervista la cosa risulta evidente:


L'intervista risale al 25 gennaio 2001, ed è opera di History Channel. 

Peccato che il regista abbia deciso di non dire altro, di De Martini. Lo facciamo noi.

De Martini, la mattina dell'11 settembre 2001, era all' 88° piano della South Tower, assieme alla moglie Nicole, che lavorava come ingegnere strutturale ispettore proprio nella South Tower. Nicole De Martini è riuscita ad abbandonare in tempo la South Tower, mentre Frank De Martini è rimasto lì, ad aiutare altre persone a mettersi in salvo. E' uno degli eroi dell'11 settembre: ha salvato oltre 50 vite umane, insieme all'ispettore di costruzioni Pablo Ortiz.

Frank De Martini ha comunicato via radio, dall'interno, che le strutture degli ascensori rapidi della South Tower rischiavano di collassare.
De Martini è rimasto ucciso nel crollo della South Tower.


E io che ho detto?


Nè l'ingegnere, in quei tragici momenti, nè successivamente la vedova, che come abbiamo visto ha una competenza specifica nella materia, hanno mai avanzato il benchè minimo sospetto che le Twin Towers siano crollate per ragioni diverse rispetto agli impatti ed ai conseguenti incendi.


Che ne sa JB dei sospetti di De Martini e della vedova? Solo perchè non li hanno esternati a JB (lei, visto che lui è morto) significa che non ne abbiano (mai avuti)?


E di sicuro non si può immaginare di trovare testi più qualificati: uno - lo dice anche il regista - è stato manager del progetto, l'altra è stata ispettore strutturale della South Tower, entrambi si trovavano proprio lì dentro al momento degli impatti e dei collassi ed uno di loro non solo ha comunicato un principio di collasso ma ci ha anche rimesso la vita!
Dovrebbe bastare questa considerazione a zittire definitivamente il regista e ad avviare il suo film verso il cestino della spazzatura!

Per saperne di più, vi indichiamo le fonti di quanto abbiamo appena detto:  Cooperative Research , Columbia Daily Tribune .

Si può essere così cinici da utilizzare in questo modo le dichiarazioni di Frank De Martini, senza alcun rispetto nè per l'uomo nè per le circostanze della sua morte?


Davvero non si comprende dove starebbe il cinismo: De Martini ha detto che secondo lui le Torri dovevano reggere all'impatto di uno o più aerei, e io ho ritenuto importante farlo sapere. Dove sta la mancanza di rispetto?


Vedremo più avanti che il regista farà di peggio...



47. Incendi consumati

Minuto 46 e 55 secondi circa.

Voce narrante: “E infatti, dopo essere state colpite, le torri hanno ondeggiato e scricchiolato per qualche minuto prima di fermarsi con il carico redistribuito sulla struttura restante, come previsto. Ma poi, inspiegabilmente, quando gli incendi si erano già consumati da un pezzo (il filmato non mostra le Torri ma mostra i volti atterriti della gente), sono improvvisamente crollate, una dopo l'altra, trasformandosi in una nuvola di polvere finissima (e mostra una foto della nuvola al suolo) che ha ricoperto come neve tutta la punta Sud di Manhattan”.

Come vedremo più avanti, ci sono migliaia e migliaia di foto e di video che mostrano in modo chiarissimo che le Twin Towers sono state divorate dagli incendi fino al momento del collasso (basti pensare che hanno fumato ininterrottamente). Questo il regista lo sa bene, ed infatti anzichè dimostrare la sua affermazione (una menzogna bella e buona) con una qualche immagine o ripresa video, preferisce mostrare i volti della gente per strada!


Veramente, è una scelta narrativa, quella di non mostrare subito i crolli. Ma ancora una volta non si comprende la polemica: JB vuole forse dirci che le Torri non si sono trasformate in una nuvola di polvere finissima?



Una raccolta completa di video e foto delle Twin Towers (dagli impatti agli incendi ai collassi) è presente sia sul sito Crono911 nelle sezioni Foto-Video-Media che sui link di approfondimento riportati nella sua Home Page.

Del tutto gratuita è anche l'affermazione che le Twin Towers si siano trasformate in un nuvola di polvere finissima, perchè anche in questo caso vi sono migliaia e migliaia di foto e di video delle macerie.

Chissà perchè il fatto che ci siano ANCHE delle macerie dovrebbe escludere la polverizzazione?

Sentiamo al proposito cosa ci racconta il Governatore dello Stato di New York Pataki:








48. Acciaio e calore

Minuto 47 e 34 secondi.

Titolo: “Temperatura degli incendi. Il kerosene non ha mai sciolto l'acciaio

Narratore: “La tesi ufficiale vuole che il calore degli incendi abbia indebolito le strutture di supporto, fino a farle crollare su sé stesse, ma l'acciaio fonde a 1.500 gradi e deve essere esposto a una temperatura di almeno 800 gradi per lunghissime ore prima di iniziare anche solo ad ammorbidirsi”

Ormai le menzogne si susseguono a briglia sciolta. Innanzitutto il titolo: "il kerosene non ha mai sciolto l'acciaio". A parte il fatto che si dice "fuso" (ma il regista usa apposta il termine "sciolto", perchè in questo modo aumenta la sensazione di una cosa impossibile) , chi ha mai detto che l'acciaio si è fuso? Di certo non le fonti ufficiali nè le numerose ricerche degli esperti del settore nè i rapporti delle inchieste tecniche.

Poi il regista afferma che ci vogliono "lunghissime ore" per ammorbidire l'acciaio, a 800 gradi. Questo è del tutto falso.

L'acciaio si ammorbidisce man mano che sale la temperatura cui è esposto, in tempi estremamente rapidi.


Questa affermazione è così generica da non aver alcun significato pratico: il comportamento degli acciai da costruzione, all'aumentare della temperatura, non può descriversi come se si trattasse d'un pane di burro. Le proprietà meccaniche sono fortemente dipendenti dalla particolare microstruttura (la forma e composizione chimica dei microscopici cristalli) che il pezzo solido conserva lungo ben definiti intervalli di temperatura, oltrepassati i quali s'avvia la successiva trasformazione "a scalino" che richiede un certo tempo per estendersi a tutto il volume interessato, dipendendo anche dalle condizioni esterne quali velocità di riscaldamento, superficie lambita dalla fiamma e geometria del pezzo: più questo è esteso, ad esempio, più calore verrà dissipato per conduzione lontano dal punto d'incendio, rallentando la trasformazione stessa... e sappiamo come il WTC fosse un'enorme intelaiatura di travi d'acciaio interconnesse.

In questo articolo di GreenSpec, gli esperti spiegano come la resistenza dell'acciaio strutturale nei confronti del fuoco va da 30 minuti (se privo di specifiche protezioni anti-incendio) a 60 minuti (se protetto mediante sostanze spray). I citati rapporti del NIST spiegano come gli elementi strutturali delle Twin Towers fossero protetti proprio con pellicole spray. L'impatto degli aerei però, ha distrutto una parte degli elementi strutturali e ha danneggiato la protezione anti-incendio degli altri


"Gli esperti spiegano" è una frase che può andare bene per un telegiornale del pomeriggio. Di quali esperti parla JB, quando ce ne sono dieci volte tanti che affermano l'esatto contrario? Come possono poi degli "esperti" fare una tale affermazione, quando l'acciaio delle Torri Gemelle aveva avuto una certificazione di tipo ASTM E119, che garantiva svariate ore di resistenza ad un calore di circa 1000 gradi. E non è mai stato sottoposto a queste temperature, nè di certo lo ha fatto "per svariate ore".

Quella che segue è la lettera, piuttosto indignata, mandata da un dipendente della "Underwriter Laboratories" (la società che aveva certificato l'acciaio) al NIST (Instituto Nazionale Standard e Tecnologia), in seguito alla pubblicazione del loro rapporto nel quale si sosteneva che i crolli erano stati causati da un cedimento della struttura d'accaio.





Traduzione:

1 - La società per cui lavoro ha certificato i componenti in acciaio usato per la costruzione del World Trade Center.

2 - [...] una cosa su cui siamo sempre stati d'accordo è che i componenti usati soddisfassero i requisiti richiesti.

3 - La mia società ha effettuato dei test di laboratorio, che però hanno confermato che gli edifici dovrebbero aver sopportato facilmente lo stress termico causato dalle varie sacche di carburante che bruciava.

4 - Sappiamo che i componenti avevano avuto la certificazione ASTM E119, per la quale si richiede che i componenti vengano esposti ad una temperatura di 1100° C per svariate ore. E siamo tutti d'accordo sul fatto che l'acciaio utilizzato soddisfasse questi requisiti.

5 - Le vostre stesse osservazioni suggeriscono che l'acciaio sia stato esposto a temperature massime di 250° C, che è quello che ci si potrebbe aspettare da una analisi termodinamica della situazione. Per ammorbidire l'acciao, quando lo si forgia, si debbono raggiungere temperature di almeno 1100° C.

6 - I vostri stessi riscontri stabiliscono chiaramente che la maggior parte delle colonne perimetrali, 157 su 160, non sia mai stata esposta ad un calore superiore ai 250° C.

7 . Se l'acciaio di quegli edifici si è fuso o si è ammorbidito, sono certo che concorderemo tutti che non possa essere stato dovuto all'incendio di carburante da aereo, e tanto meno da quei brevi incendi sviluppatisi in quegli edifici.

8 - Altrimenti, sostenere che quell'acciaio si sia ammorbidito con temperature di 250° C suggerisce che la maggior parte delle vittime di quel giorno sarebbe stata dovuta ad una carenza di misure di sicurezza, la qual cosa dovrebbe causare enormi preoccupazioni alla mia società.

9 - Perfavore fate tutto il possibile per eliminare in fretta questo malinteso sul fatto che il carburante di aereo sia in grado di ammorbidire o di fondere l'acciaio.



In altre parole, al punto 8 Ryan sostiene che se le Torri fossero crollate a causa del fuoco, chi ne aveva inizialmente certificato la resistenza, ben oltre i limiti delle condizioni di quel giorno (ca. 250° C. effettivi per meno di un'ora, contro 1.100° C per svariate ore del collaudo) sarebbe direttamente responsabile per la morte di tutti coloro che erano sopravvissuti all'impatto iniziale. Invece nessuno ha mai aperto bocca in quel senso.

Il fuoco ha fatto il resto, in quanto la temperatura di combustione del kerosene è di circa 800 gradi ed a quella temperatura la resistenza dell'acciaio si abbassa a un valore pari al 20 % di quello iniziale. Le Twin Towers hanno resistito una per 57 minuti (la South Tower) e l'altra per 85 minuti (la North Tower) dopo gli impatti ed i conseguenti incendi. Si tratta quindi di valori perfettamente corrispondenti alle previsioni. Una disamina sulle cause del collasso delle Twin Towers è contenuta in Crono911, con indicazione delle fonti e dei numerosi studi ingegneristici fatti in tutto il mondo.


Dire "il fuoco ha fatto il resto " è un pò come dire "e poi vissero felici e contenti". Il fuoco non ha fatto assolutamente nulla, e le "previsioni" cui cui parla JB esistono solo nella sua mente. Abbiamo appena visto infatti come la maggior parte delle colonne perimetrali non abbiano mai raggiunto temperature superiori ai 250°.

In ogni caso, tutta la discussione sul "calore tremendo" che avrebbe portato le strutture al collasso, può essere confutata citando un un semplice episodio:18 persone hanno potuto transitare vive al livello dell'impatto, scendendo da una scala centrale che era rimasta miracolosamemte intatta dopo che UA175 ha colpito la Torre Sud. Lo hanno fatto nei minuti immediatamente seguenti l'impatto, quindi quando l'incendio era ancora relativamente forte. Se lì ci fosse stata una temperatura anche solo vicina agli ottocento gradi necessari ad ammorbidire l'acciaio, nessuno ovviamente averebbe potuto uscirne vivo.

Ecco il segmento di Inganno Globale che ne parla:










49. L'incendio di Madrid

Minuto 48 circa.

Narratore: “A Madrid un edificio simile ha bruciato per due giorni interi a temperature ben più alte di quelle delle torri gemelle senza che l'acciaio mostrasse in seguito il minimo segno di indebolimento. Non si spiegherebbe altrimenti perché sia necessaria la fiamma ossidrica (il film mostra la foto di operai che tagliano le travi del rivestimento esterno del WTC tra le macerie) per saldarlo, se bastasse poi del semplice kerosene per scioglierlo.

Il paragone con l'edificio di Madrid non ha senso ed è menzognero. Innanzitutto l'edificio di Madrid, il Windsor Tower, non è per niente simile alle Twin Towers.

Infatti il Windsor era alto 29 piani (più altri 3 sotterranei) mentre le Twin Towers erano alte 110 piani. E questo comporta una bella differenza in termini di peso. Inoltre, il Windsor era costruito in acciaio e cemento, mentre le Twin Towers erano costruite solo in acciaio. 

Non è poi vero che il Winsdor abbia bruciato per "due giorni interi": ha bruciato per 26 ore.

Non si sa quale dato abbia il regista per poter affermare che le temperature nel Windsor fossero "ben più alte" che nelle Twin Towers.

E' falso anche che l'acciaio del Windsor non mostrava alcun segno di indebolimento: l'acciaio dell'edificio di Madrid è invece collassato, ed il Windsor è rimasto in piedi solo grazie alla presenza delle strutture di cemento ( Case Study: Windsor Tower ).

Singolare, poi,  che il regista mostri immagini di operai che tagliano le travi , mentre parla di saldare l'acciaio.

Infine, l'ennesimo richiamo al kerosene che "scioglie" l'acciaio è ancora una volta privo di fondamento. Il kerosene degli aerei non ha solo prodotto calore e fuoco per via dell'esplosione iniziale, ma ha innescato numerosi incendi che si sono sviluppati e allargati anche dopo che il carburante era completamente bruciato. Carte, legni di arredo, attrezzature e rivestimenti, una volta incendiati sono andati ad alimentare il fuoco e a sostenere il calore.


Perfettamente inutile confutare questa serie di inesattezze, che riguarda un paragone di per sè non probante.

Il discorso del calore non regge comunque, infatti, per tutti i motivi DIRETTI da me elencati.



50. Jonathan Barnett

Minuto 48 e 20 secondi circa.

Il film mostra un'intervista a Jonathan Barnett (Worcester Polytechnic Institute): “E' un ingegnere specializzato nella protezione degli edifici dal fuoco”.
Barnett spiega: “I normali incendi non sono caldi abbastanza per fondere l'acciaio. Anche usando un combustibile poco comune, come il kerosene, non si possono raggiungere le temperature necessarie a fondere l'acciaio. In oltre 20 anni non avevo mai visto una struttura in acciaio protetto crollare per un incendio.”

Anche in questo caso la sfrontatezza del regista dimostra di non avere limiti.

Jonathan Barnett, infatti, è uno dei principali esperti che hanno portato avanti l'indagine del NIST sui collassi delle Twin Towers ! Ossia è proprio uno degli autori di quel rapporto che il film vuole screditare !!!

E difatti il regista, anche in questo caso, ci mostra solo un pezzetto delle dichiarazioni di Barnett. 

Leggete (e ascoltate) cosa invece dice Barnett ( PBS ) :

“When the aircraft entered the building, the aircraft broke up. They hit columns, they hit things... the floor slabs. And it fractured the fuel tanks.
The jet fuel poured out of the tanks in a spray of liquid droplets. A hot engine part or some other ignition source ignited this cloud of droplets, and flames progressed through the cloud, reaching the edge of the building and then coming outside in the huge fireballs that we saw.
The jet fuel acted like charcoal lighter fluid on your barbecue, all right? It ignited all the other fuels in the impact area. And in fact, that was the problem. You had the furniture in the offices, on multiple floors. We had the seats and the other solid fuels in the planes, and all of a sudden, these were ignited by the jet fuel.
Normally, we don't design our buildings to be hit by aircraft. And so the fireproofing that was used in the World Trade Center wasn't designed to stick to the steel if it was hit by an aircraft”.

Tradotto:

“Quando l'aereo ha penetrato l'edificio, è andato in pezzi. Pezzi che hanno colpito colonne, oggetti, i piani orizzontali. E i serbatoi di carburante si sono squarciati. Il carburante degli aerei è fuoriuscito dai serbatoi come una nuvola di goccioline. Le parti roventi del motore o qualsiasi altra sorgente di innesco hanno incendiato questa nuvola di goccioline, le fiamme si sono allargate attraverso la nuvola, raggiungendo i bordi dell'edificio e fuoriuscendo in quelle larghe palle di fuoco che abbiamo visto. Il kerosene ha funzionato come il liquido che usiamo per accendere i carboni nel barbecue, chiaro? Ha incendiato tutte le altre sostanze infiammabili nell'area di impatto. E in effetti, quello è stato il problema. Negli uffici ci sono gli allestimenti, sui vari piani. C'erano le poltrone e altri elementi infiammabili sugli aerei, e istantaneamente queste cose sono state incendiate dal kerosene. Di norma noi non progettiamo gli edifici per resistere all'impatto di un aereo. E la protezione antincendio che era stata usata nel World Trade Center non era progettata per restare attaccata all'acciaio dopo essere stata colpita da un aereo".

Ecco la verità sulle dichiarazioni di Barnett. Ancora una volta, quindi, il regista ha ingannato gli spettatori, perchè Barnett ha detto esattamente il contrario di ciò che il film vuol farci credere!


Proprio perchè ha collaborato all'indagine governativa, si suppone che Barnett debba poter dare una spiegazione dell'accaduto che sembri in qualche modo credibile. E nell' intervista infatti si nota un certo imbarazzo. Ma quello che Barnett dice riguardo alle caratteristiche del kerosene è vero e sacrosanto, ed infatti nessuno è ancora stato in grado di confutarlo:





51. Steven Jones

Minuto 49 circa.

Il regista mostra un conferenza di “Steven Jones, uno dei tanti accademici americani ad aver contestato pubblicamente la tesi dei cedimenti strutturali”

Nell'intervista, il Professor Jones ("BYU Department of Physics") spiega: “Dovrebbero esserci altri esempi, se è vero che è stato il fuoco a far crollare questi edifici. Ma non c'erano altri esempi. Le probabilità che uno di questi edifici crollasse a causa del fuoco, visto le centinaia di altri edifici, che nel passato non sono invece crollati per il fuoco, possono essere forse di una su 400 o 500. Ma tre edifici in un giorno solo? Dal semplice punto di vista statistico, diventa 400 per 400 per 400, che è già un numero davvero molto piccolo di probabilità. Che poi siano anche crollati simmetricamente... sarebbe molto più logico che fossero caduti inclinandosi sul lato, ma quante sono le probabilità che tutti e tre cadano invece in perfetta verticale?

Eccoci finalmente arrivati al Professor Jones, vecchio cavallo di battaglia dei cospirazionisti.

Chi è questo professore? I cospirazionisti solitamente evitano questo tipo di domanda, affermando che non importa chi sia o cosa faccia una persona, perchè quello che contano sono le idee e gli argomenti, e non chi li sostiene. Beh, questo approccio ci pare un po' troppo comodo, specialmente nel caso di specie.

Prendiamo il regista di Inganno Globale. Il regista non cerca di attribuire un valore a ciò che dice, basandosi su una propria (vera o presunta) competenza. In fin dei conti si limita a mostrare ciò che altri hanno detto o scritto, o a presentare immagini e commenti. Non sarebbe giusto, quindi, screditare il film puntando il dito sul suo autore. E difatti noi qui critichiamo il film e le scelte operate dal regista, sempre in relazione al film stesso.

Lo stesso vale per noi di Crono911. Noi non cerchiamo di attribuire un maggior valore alle nostre informazioni, facendo pesare una qualche competenza specifica. Noi ci limitiamo a dirvi come stanno i fatti, mostrandovi i documenti e le fonti attinenti a quei fatti. Noi ci limitiamo a divulgare e a commentare, a proporre ragionamenti e percorsi di approfondimento, ma nulla più.


Al contrario il Professor Jones è descritto come un professore di fisica, e capirete che un professore di fisica che parla del comportamento delle strutture di acciaio e del modo in cui sono cadute le Twin Towers, è in grado di autorefenziare ciò che dice.
E pertanto non è affatto inopportuno verificare le credenziali della persona.

Ebbene,  il Professor Jones, al secolo Steven  E. Jones, è un professore di fisica presso la Brigham Young University, ed è specializzato in fusione fredda ed energia solare. Si tratta di materie ben diverse dall'ingegneria strutturale.
Ma, purtroppo per lui e per il regista, c'è di più.
Jones infatti è membro di una strana congregazione religiosa dal nome "The Church of Jesus Christ of Latter-day Saints" ed è l'autore di un libro ricerca intitolato "Behold My Hands: Evidence for Christ's Visit in Ancient America" , in cui sostiene (e dice di averne le prove) che Gesù Cristo è stato in America...

Ora, vogliamo dire, ad un tipo del genere non affideremmo nemmeno la progettazione di un capanno per gli attrezzi... figuriamoci che credibilità può avere uno che prima dice di avere le prove che Gesù Cristo è stato in America, e poi dice di avere le prove che le Twin Towers non potevano collassare...

E dobbiamo seriamente riflettere sul fatto che fino a questo momento il regista ci ha proposto 3 "esperti" che sostengono che l'11 settembre è stato organizzato dagli stessi americani: uno è un ingegnere aeronautico che si dedica a scrivere libri sulla religione di Dio... l'altro è un generale in pensione che crede agli UFO e alla parapsicologia... e il terzo è un fisico che sostiene di avere le prove che Gesù Cristo è stato in America....

Uno abbastanza normale, non si riesce a trovarlo? Chiedetevi come mai.

Sta di fatto che Steven E. Jones è stato screditato dai suoi stessi colleghi universitari , sospeso dall'insegnamento, e sorpreso a costruire prove false per sostenere le sue teorie sull'11 settembre.
Per saperne di più:  Brainiac , Debunking 911 , Deseret News , Wikipedia , Undici Settembre ( Mother , Attivissimo , Hammer ), BYU Newsnet



Jones è stato sospeso dall'insegnamento, molto più semplicemente, perchè dice una verità scomoda. I link citati da JB rappresentano la "summa" di tutte le calunnie che è stato necessario costruire contro di lui per poterlo licenziare.

In casi come questo, dove le informazioni appaiono contrastanti, si può sempre porsi una semplice domanda: che interesse può avere un professore universitario, con 25 ani di carriera alle spalle, a mettere in gioco la propria reputazione - e la sicurezza personale, sua e della sua famiglia - per "inventarsi delle prove" e combattere per una causa in cui non crede davvero?

Per il resto, l'intero discorso di JB su Steven Jones non è che una ennesima "Fallacia ad personam". E' già la terza di questo tipo, e questo la dice lunga sulle difficoltà che si hanno, sul fronte opposto, a confutare quanto sostenuto da questi personaggi.


E adesso passiamo a esaminare quello che dice il Professor Jones.

L'accademico si meraviglia che tre edifici siano andati giù per il fuoco in un solo giorno. Qualcuno dovrebbe spiegargli che gli edifici sono andati giù ANCHE per il fuoco. Ma prima ancora erano stati colpiti da due grossi aerei scagliati a tutta velocità (le Twin Towers) e da decine di migliaia di tonnellate di macerie e rovine (il WTC 7).
Jones poi si avventura in campo statistico e - non si capisce sulla base di quali calcoli - ritiene che ci fosse una probabilità su 400 o 500 che ciascun edificio crollasse.
Non si comprende cosa c'entra il calcolo delle probabilità.
Lui è un fisico, dovrebbe sapere che la resistenza strutturale non si basa sulle probabilità, ma è un preciso calcolo matematico. Avete mai sentito un ingegnere che, dopo avervi costruito la casa, vi dice: "Guardi, potete abitarci tranquillamente. C'è il 75 % di probabilità che regga per i prossimi vent'anni..." ?
E se a un grattacielo distruggete buona parte delle colonne portanti, e poi sottoponete le colonne rimanenti a un calore sufficiente a indebolirle fino a un quinto della resistenza originaria, non è certo la statistica che gli impedirà di crollare !!!

Inoltre, ogni considerazione statistica deve cedere il passo a una indiscutibile realtà: non si è mai verificato che un aereo da 100 tonnellate abbia colpito un grattacielo di 110 piani per poi innescare un incendio incontrollato, nè si è mai verificato che qualche centinaio di migliaia di tonnellate di macerie abbiano investito un grattacielo che poi è rimasto in preda agli incendi per ore e ore. Gli unici tre casi di questo tipo verificatisi nella storia dell'umanità sono proprio quelli dell'11 settembre 2001, ed in tutti e tre i casi gli edifici sono crollati. Quindi, se proprio vogliamo parlare di statistica, la statistica dimostra che la combinazione <gravi danni strutturali + incendi incontrollati > determina il 100 % di probabilità di collasso !!!

Assurdo, poi, che Jones parli di edifici caduti simmetricamente ed in perfetta verticale. Innanzitutto quegli edifici sono collassati, non sono andati giù come i birilli , e poi non è affatto vero che siano caduti "in perfetta verticale".
Vi sembra una "perfetta verticale" questa qua? :
WTC2

Sì, è comunque in "perfetta verticale", perchè stranamente quel blocco inclinato, invece di continuare a ruotare e cadere verso l'esterno, dopo pochi secondi scompare nel nuvolone generale, e a terra non arriverà mai. Come mai? Chi - o meglio, che cosa - lo ha distrutto nel frattempo?








52. Sopravvissuti

Minuto 50 e 04 secondi.

Titolo: “Temperatura degli incendi. Una testimonianza cruciale”

Il film ci gratifica dell'ennesima intervista. Questo è il testo dei sottotitoli: "Sono Eric Lipton, per il New York Times. La Fuji Bank aveva uffici dal 78° all' 82° piano nella Torre Sud. Molti dei suoi dirigenti avevano osservato la Torre Nord venire colpita da un aereo e avevano già lasciato gli uffici, ma una volta all'uscita, gli agenti di sicurezza gli avevano detto che non c'erano pericoli e che potevano tornare al lavoro. Uno di questi, Stanley Priamnath era alla sua scrivania che guardava la Statua della Libertà, mentre era al telefono con un collega di Chicago. A un certo punto ha visto qualcosa venire verso di lui. Era l'aereo della United, poteva vedere la sagoma grigia, poteva leggere la scritta sui lati, e man mano che si avvicinava ha capito che non era soltanto un aereo che volava basso, ma un'altro aereo dirottato che veniva dritto verso di lui. Ha gridato e si è lanciato sotto la scrivania, proprio nel momento in cui l'aereo colpiva l'edificio... all'81° piano, dove lui si trovava, ma a qualche decina di metri di distanza. Il suo piano è andato distrutto e molti sono morti all'istante, ma in qualche modo Stanley è riuscito a sopravvivere... gridava con tutto il fiato che aveva nei polmoni: Aiuto! Aiuto! Sono rimasto bloccato, non lasciatemi qui! Fra quelli che stavano scendendo le scale di emergenza, lì vicino, c'era Brian Clarks, un dipendente della Euro Brokers, all'84° piano che lo ha sentito e si è staccato dal gruppo, con una torcia in mano. I due hanno cominciato a farsi strada uno verso l'altro, finchè sono rimasti divisi solo da un muro crollato. Brian e Stanley sono riusciti a ritrovarsi, e hanno ripreso insieme la discesa lungo le scale. Sono fra i pochi dipendenti delle due società ad essere sopravvissuti.”

Non sappiamo dove intenda portarci il regista con questa intervista. Abbiamo alcune persone che sono riuscite a mettersi in salvo. Va bene. Questo lo sappiamo anche noi. E con questo?


Abbiamo già visto lo spezzone di Stanley Primnath, e ho già spiegato l'importanza della sua testimonianza. Ma lo ripeto volentieri:

Tutta la discussione sul "calore tremendo" che avrebbe portato le strutture al collasso, può essere confutata citando un un semplice episodio:18 persone hanno potuto transitare vive al livello dell'impatto, scendendo da una scala centrale che era rimasta miracolosamemte intatta dopo che UA175 ha colpito la Torre Sud. Lo hanno fatto nei minuti immediatamente seguenti l'impatto, quindi quando l'incendio era ancora relativamente forte. Se lì ci fosse stata una temperatura anche solo vicina agli ottocento gradi necessari ad ammorbidire l'acciaio, nessuno ovviamente averebbe potuto uscirne vivo.

Intanto, perdonateci se abbiamo evidenziato in rosso un banale errore grammaticale, ma dovendo riportare alla lettera il testo dei sottotitoli, ci tenevamo a precisare che l'errore non è nostro, ma del film. Dopo tre revisioni non l'hanno ancora corretto...


Ebbene sì, ho sbagliato un apostrofo (o un'apostrofo?)




53. La Scala A

Minuto 51 e 35 secondi.

Dopo il lungo racconto del giornalista Eric Lipton, il narratore spiega: “La scala A era quindi rimasta praticabile, ed è proprio attraverso quella che molte altre persone (mostra una foto in cui si vedono 8 persone) rimaste intrappolate ai piani superiori, sono riuscite a salvarsi dopo Clarks e Priamnath. Ma se delle persone hanno potuto transitare vive da quel livello, vicino al centro della struttura , vuol dire che la temperatura lì non ha mai raggiunto gli 800 gradi necessari anche solo ad ammorbidire i poderosi piloni d'acciaio delle torri”.

Questa affermazione è così assurda che vien voglia di non commentarla... Il fatto che un certo numero di persone sia riuscito a salvarsi attraverso una scala rimasta praticabile, non vuol dire nulla. Evidentemente quella particolare sezione non era stata interessata dall'esplosione e dal fuoco (e questo è evidente, altrimenti la scala non sarebbe rimasta praticabile).


Non è invece così: la zona era interessata direttamente dall'impatto, visto che sta all'esatto livello in cui la Torre è stata colpita, e al suo centro, ma la scala si è miracolosamente salvata perchè era protetta da un gruppo di 12 motori degli ascensori, che sono "oggetti" di queste dimensioni:


 

Ma le altre scale erano inagibili e questo significa che in quelle sezioni gli impatti e gli incendi avevano svolto la propria azione distruttiva.


No, non significa affatto quello. Le altre scale stavano vicine alla scala A, al centro dell'edificio, e sono state "segate" per tutta l'altezza della voragine dall'aereo che è entrato.


Peraltro, il fatto che questa manciata di persone si sia salvata attraverso una scala non significa che quella scala non sia stata successivamente raggiunta dal fuoco.


Come già detto, dopo i primi minuti il fuoco è vistosamente calato in ambedue le Torri. Se non è successo subito, dopo non è successo di certo.


E poi... il regista dimentica che oltre duemila persone sono rimaste intrappolate nei piani superiori... o pensa che siano rimaste volontariamente lì per godersi il panorama?


Se non si sono salvate, non credo che l'abbiano fatto per fare un dispetto a me.

Dai racconti dei diciotto sopravvissuti, non era affatto facile trovare quella scala, a causa del fumo, delle macerie, delle urla, della gente che spingeva impazzita, dell'acqua dei sistemi antincendio che colava ovunque, e soprattutto del buio quasi completo in cui si trovavano. E' quindi evidente che gli altri o non hanno avuto la possibiltà di accedere alla scala A, o forse non immaginavano che fosse transitabile fino a terra. Si trattava, in fondo, di "scendere" verso il punto dell' impatto, e quindi verso il punto di origine dell'incendio da cui cercavano di sfuggire. Ed infatti, chiamando con i cellulari, i sopravvissuti venivano regolarmenti invitati a restare fermi dov'erano.

In ogni caso, il ragionamento di JB non cambia il fatto che la scala fosse rimasta intatta, e che diciotto persone ne siano discese sane e salve, confutando così la tesi del "calore tremendo" che avrebbe ammorbidito l'acciaio.






54. L'immagine IR

Minuto 52 e 05 secondi.

“Una conferma ci arriva da questa immagine termografica, scattata mentre la torre sud era in fiamme, da una professionista del settore. Dopo l'impatto dell'aereo, avvenuto alle 09:02, la maggior parte del carburante era fuoriuscita prima di esplodere creando la palla di fuoco che tutti ricordiamo. La foto è scattata alle 09:18, è quindi passato un solo quarto d'ora dall'impatto e già si vede come non ci sia una sola zona della torre che superi i cento gradi di temperatura. Siamo distanti anni luce dalle temperature necessarie ad ammorbidire le strutture portanti delle torri” (l'immagine di sfondo mostra una foto fatta con il FLIR, dalla quale si evince che la temperatura è inferiore ai 120 gradi).

Strabiliante, vero? Peccato che il regista abbia voluto mostrarvi solo un pezzo della sequenza termografica. Adesso vi mostriamo noi un fotogramma completo della sequenza originale, opera di Carol Ciemiengo della Jersey Infrared Consultants:

Infrarosso

Come è piccolo il mondo, vero?

Guardate un po' come nella ricerca originale sia stata affiancata l'immagine termografica (a destra) a quella "normale" (a sinistra) e si vede subito che il calore non è affatto quello degli incendi, ma quello del fumo che esce dall'edificio !!!!!

Questa è solo l'ennesima dimostrazione dei  subdoli trucchetti utilizzati dal regista.

L'autrice di questi scatti termografici ha scritto un articolo in proposito, su IRINFO , in cui troverete anche la foto che il regista ha mostrato nel film e nel quale potrete verificare che Carol Ciemiengo, che lo stesso regista definisce una "professionista del settore", non mette in alcun dubbio la "verità ufficiale". 

Ancora un volta il regista si debunka
da solo...


Per quel che mi risulta, il calore è calore. Che sia "del fumo", "delle fiamme", o "delle colonne stesse", il calore registrato dalla termografia è quello che è. E non era sufficiente nemmeno a pensare di ammorbidire l'acciaio delle Torri.

JB ovviamente, non potendo accettare un tale riscontro termografico, cerca di spostare il problema altrove.

Ma l'opinione personale di Carol Ciemiengo non ha nulla a che vedere con quanto registra la termografia. La sua opinione (come vedremo) può essere dettata da mille motivi diversi, mentre la termografia è un riscontro tecnico inconfutabile. Quando infatti la trovai, in rete, volli prima di tutto accertarmi della sua veridicità, e telefonai personalmente a Carol Ciemiengo. Ne scrissi poi un articolo che si intitolava - guarda caso - La paura di ciascuno, il silenzio di tutti. Probabilmente a JB dev'essere sfuggito. Notiamo inoltre che l'immagine che compare nel film è a colori, come quella dell'articolo, mentre JB per qualche motivo ha preferito mostrarla in bianco e nero. Il rosso (che nella scala indicata rappresenta un massimo di 100° C) forse lo irrita?


LA PAURA DI CIASCUNO, IL SILENZIO DI TUTTI

Una delle domande che tornano più di frequente, da parte di chi si avvicina per la prima volta alla questione 11 settembre, è "ma come è stato possibile, con le centinaia di persone che devono essere state per forza coinvolte, magari anche involontariamente, nel coprire la verità, che nemmeno uno salti fuori a dire quello che sa?"

Una risposta possibile noi l'abbiamo già suggerita molte volte, ed molto semplice: a parte i mille casi diversi, ciascuno con motivazioni diverse, che siano dieci o diecimila, la voglia di parlare la si fa passare a tutti, uno per uno.

Quello che segue è un episodio significativo, di cui posso testimoniare in prima persona. Un paio di mesi fa, nel corso delle ricerche sul film, mi sono imbattuto in una pagina che nessun ricercatore sull'11 settembre aveva mai scoperto prima, e che io ritengo di grande importanza. Non ne ho ancora parlato qui sul sitoperchè comparirà direttamente nella nuova sezione 11 settembre, ora via di ristrutturazione, ma cito l'episodio a proposito dell'argomento di cui sopra.

La donna che ha scattato questa immagine (che compare anche nel film "Inganno Globale") di professione fa la "termografa". In un lungo articolo pubblicato in rete, racconta la sua particolare giornata dell'11 settembre, e di come venne a scattare questa foto, dalla quale si deduce che alle 9.18, un quarto d'ora dopo l'impatto di UA175, nessun punto della Torre Sud superasse i 100°. Nel qual caso la già invalidata teoria delle strutture che "si ammorbidiscono per il calore degli incendi" va a farsi benedire definitivamente.

Per verificare la validità di questo punto, sono risalito al numero telefonico della fotografa, e l'ho chiamata personalmente, un pomeriggio di qualche settimana fa. Quella che segue è la trascrizione fatta a caldo, andando a memoria, della conversazione appena avvenuta. Avrò sbagliato si e no un paio di battute al massimo, da tanto mi si è impressa nel cervello passaggio dopo passaggio. [A Los Angeles erano le 14 circa, mentre nel New Jersey, dove lei lavora, le 17. E' l'ora in cui quasi tutti gli impiegati americani "9 to 5" staccano e tornano a casa].

- Buongiorno Carol, lei non mi conosce. Mi chiamo Massimo Mazzucco, faccio il regista, e la chiamo da Los Angeles. So che da lei sono quasi le cinque, avrebbe ancora un momento perfavore?

- Si certo, mi dica.

- Dunque, gliela faccio breve. Ultimamente sto facendo una ricerca sul 9/11, e mi sono imbattuto nel suo articolo sulla giornata a Ground Zero, che fra l'altro ho trovato molto interessante, e molto toccante.

- Ah, grazie.

- Volevo chiederle questo: a proposito della termografia a colori, quella della Torre Sud, che compare nell'articolo, lei si rende conto.. lei sa l'importanza che quell'immagine può avere all'interno del dibattito sull'11 settembre?

Silenzio, come di chi non capisce di cosa si stia parlando.

- Nel senso… lei lo sa che c'è tutto un movimento che non crede alla versione ufficiale dei fatti… Anche Charlie Sheen ultimamente è uscito con delle dichiarazioni in quel senso alla CNN …

- Charlie Sheen, il figlio di Martin Sheen?

- Si, ma lui è solo la punta dell'iceberg, è il personaggio più visibile. Ormai c'è moltissima gente che sostiene che le Torri non siano crollate da sole, ma che siano state demolite con esplosivo, e che nel Pentagono non ci sia finito un Boeing, ma un altro tipo di aereo.….

- Ah, si. Qualcosa ho sentito…

- Ecco, mi domandavo appunto se la sua termografia potesse avere un valore…. In altre parole, mi sembra di capire, dalla scala termica che c'è sulla sinistra dell'immagine, che non risulti nella Torre nessuna zona che supera i 100° C…

- Ah guardi, quell'immagine in realtà non vuole dire granchè. Quando uscì il mio articolo, un paio di anni fa, attrasse una certa attenzione, ma quando vennero quelli del NIST stabilimmo che non c'è modo di determinare la temperatura effettiva da quell'immagine.

(Che strano, ho pensato, prima non sa niente della "conspiracy theory", ora mi dice che è stata addirittura contattata dal NIST per la sua termografia. Chissà di cosa avranno parlato in quell'occasione?)

- Ma, mi scusi, la scala non indica chiaramente che il colore rosso è fino a cento gradi, mentre da cento in su diventa giallo…

Ho sentito in lei una nota di evasività, come se volesse sbarazzarsi della questione al più presto.

- Si, certo, ma... quella scala in realtà non vuole dire niente, lei può settarne l'ampiezza come vuole (You can set the range as you like), e di colpo cambia tutto.

- Aah, capisco! Equivale più o meno alla sensibilità della pellicola, allora? Sa, anch'io sono fotografo, anche se non ho nessuna esperienza con l'infarosso...

- Guardi, le ripeto, quella foto è stata fatta per caso, e poi è presa da molto lontano… C'era in giro una grande agitazione, e poi ci sono di mezzo tanti di quei disturbi di tipo elettromagnetico, non ha davvero nessun valore …

- Ah, capisco. Mi creda, capisco benissimo la sua posizione. D'altronde, non dev'essere facile….

- Esatto! ("Right", con risatina nervosa) .

- Io volevo solo accertarmi che la foto fosse originale, e che i colori sono quelli che si vedono, poi ognuno potrà trarre le sue conclusioni.

- Ah quello sì, i colori sono quelli che sono, questo è sicuro. (Oh yeah the colors are what they are, that's for sure).

- Allora grazie e mille, Carol, non la disturberò più, e grazie per il suo tempo.

- Grazie a lei, buonasera.

°°°

Uno per uno, dicevo. Che si sia in cento o in centomila, la paura di ciascuno è uguale per tutti.


Massimo Mazzucco




55. Il Professor Fetzer

Minuto 52 e 42 secondi.

Questa volta il film ci mostra una conferenza del Prof. James H. Fetzer, "Professore universitario" (guardate bene in secondo piano: c'è scritto che è sì un professore... ma di Filosofia!). 

Fetzer spiega che l'acciaio fonde a 1600 gradi , che “l'acciaio usato in questi due edifici era stato certificato dalla Underwriters Laboratories per resistere a oltre 1000 gradi per almeno 6 ore. La temperatura massima che può sviluppare un incendio da kerosene, in condizioni ottimali, è di 900 gradi, ma la stessa Underwriters Laboratories ha calcolato che, a causa dell'isolamento e di altri fattori, l'acciaio non abbia mai superato i 260 gradi. Il che è decisamente troppo poco per permettere all'acciaio di fondere”.

Ma stiamo scherzando? Prima un ingegnere aeronautico dallo Sri Lanka colto da crisi mistiche che scrive della religione divina vuole spiegarci come deve volare un 757 a bassissima quota.... poi un ex-generale che rincorre gli UFO vuole convincerci che il buco del Pentagono è troppo piccolo... quindi un fisico nucleare che cerca Gesù Cristo in America pretende di illustrarci che le Twin Towers non potevano statisticamente crollare... e adesso un professore di filosofia dovrebbe tenerci una lezione sul comportamento dell'acciaio delle Twin Towers ?  E perchè , a questo punto, non sentiamo anche l'opinione del salumiere sotto casa?


Ma la circostanza, di per sè sconcertante, diventa tragicomica ove verifichiamo che Fetzer dice il falso: la Underwriters Laboratories non ha mai certificato l'acciaio delle Twin Towers prima dell'11 settembre 2001. Questa storia è stata inventata di sana pianta da un tizio, di nome Kevin Ryan, impiegato presso una sussidiaria della Underwriters Laboratories, e addetto alle analisi chimiche dell'acqua!


Mi sembra un pò troppo comodo dire che "Ryan si è inventato tutto di sana pianta", anche perchè il poveraccio nel frattempo è stato licenziato per le sue dichiarazioni. In ogni caso, se Ryan ha mentito, ci sarà stata sicuramente una smentita ufficiale da parte della Underwriters Laboratories. A JB non resta quindi che mostrarla, per essere creduto.


Al contrario, la Underwriters Laboratories ha eseguito analisi su campioni di acciaio delle Twin Towers DOPO i collassi, su incarico del NIST, proprio per verificare le ragioni dei collassi. La Underwriters Laboratories è quindi una delle società che hanno proceduto agli esami che sono alla base del rapporto del NIST sui collassi, e ne appoggia totalmente le conclusioni ! Per saperne di più, vi rimandiamo a questo esauriente articolo del South Bend Tribune.

Facendo finta di ignorare tutto ciò, il film prosegue con il narratore che commenta: “Ambedue gli incendi, in realtà, si sono consumati molto rapidamente, come testimoniato anche dal fumo che era già diventato nero molto prima che le torri crollassero (scorrono immagini in cui si vede il fumo, ed è grigio, e poi altre immagini, in cui il fumo è bianco...). Quasi tutte le vittime sono morte soffocate dal fumo o per i traumi riportati. Tutti quelli che erano riusciti invece a sopravvivere al di sopra degli incendi (mostra immagini con gente accalcata alle finestre) sono poi morti nel successivo crollo delle torri mentre erano in attesa di soccorso”.

E' davvero penoso. Il regista continua a fare auto-debunking. Ci dice che gli incendi si sono consumati perchè il fumo era nero e onestamente non capiamo questa storia del colore... dove sta scritto che il fumo nero significa che l'incendio è spento? Ma scherziamo? Vi pare un incendio spento questo qua? :

Black smokeE mentre ci dice questa incredibile fandonia, ci mostra immagini delle Twin Towers dalla quali si sprigionano possenti volute di fumo bianco e di fumo grigio !!! 

Incredibile è poi l'affermazione che quasi tutte le vittime siano morte soffocate dal fumo o per i traumi riportati !!! Ma chi ha mai detto una cosa del genere? Dove sta scritto? Che ne sa lui, o chiunque altro, della sorte delle vittime morte prima dei collassi?

Ma poi vorremmo tanto fare una domanda al regista, ed è questa: "Ma se nelle Twin Towers gli incendi si erano già spenti, perchè mai decine e decine di persone si lanciavano nel vuoto?"
 

Il cinismo di questa persona è davvero sconcertante.

Ma la cosa incredibile è che il regista, non pago di essersi debunkato da solo con le immagini che mostra, ci fa anche ascoltare la telefonata disperata di una donna che chiama il pronto intervento dall'83° piano della South Tower (la donna si chiamava Melissa Doi e la telefonata di Melissa Doi, insieme ad altre chiamate fatte dagli edifici, può essere ascoltata nella speciale sezione web allestita da Newsday) .

Il regista sottotitola le parole della donna:  “Il piano è tutto pieno di fumo, siamo sul pavimento, non riusciamo a respirare. E c'è molto, molto caldo
La traduzione è ingannevole. Infatti la donna dice: "very very very hot”... in inglese il termine "hot" viene usato con un'ampia gamma di significati, si va da "caldo" a "bollente" a "ardente" ecc... Il regista lo ha tradotto nel modo che più gli conveniva, se avesse potuto scrivere "tiepidino" lo avrebbe fatto...

Poi ci fa ascoltare una seconda telefonata, in cui un uomo (si tratta di Kevin Cosgrove) dice al pronto intervento: “La cosa si sta facendo brutta”.

Poi ancora la donna: “Penso che ci sia un incendio perché fa moltissimo caldo” (anche in questo caso la donna dice: "very hot"). E' molto caldo dappertutto sul pavimento (in realtà dice: "it's very hot everywhere on the floor" ed a questo punto è chiaro che il regista sta forzando la traduzione, perchè quella corretta è "tutto il pavimento scotta").

Sentiamo ancora l'uomo che dice: “Il fumo è diventato terribile”

Ancora la donna: “Fa molto caldo ("it's very hot"), non vedo più aria ormai, vedo soltanto del fumo” 

Mentre il regista ci fa ascoltare le telefonate, si vedono fiumi di fumo BIANCO uscire dalle finestre!

Ancora la donna “Fa un caldo, mi sto bruciando, hey aiutooo!!!” ("it's so hot, I'm burning” ... non ci possono essere dubbi sul fatto che la donna stia usando il termine "hot" per indicare che l'aria è rovente, addirittura urla come se si stesse ustionando, ma il regista è così spudoratamente in mala fede da tradurre "Fa un caldo..." quasi fosse la battuta di una bagnante sulla spiaggia... è davvero una cosa vergognosa).


Ebbene, questa sequenza di telefonate non fa altro che debunkare le precedenti affermazioni del regista !!! 

Prima dice che gli incendi si sono spenti, che c'è fumo nero.... e poi ci fa sentire le telefonate della gente che parla di incendi, che urla "mi sto bruciando" e mostra le immagini delle volute di fumo bianco!  Sembra incredibile che il regista sia così autolesionista, ma come abbiamo detto prima - e questa ne è la riprova - egli è così convinto di aver ormai conquistato le menti degli spettatori, da essere sicurissimo che essi non noteranno queste palesi contraddizioni!

Ma il tocco finale di questa serie di passaggi è il momento in cui il regista ci mostra in contemporanea l'inizio del collasso, che schiaccia le persone che parlavano al telefono e che urlano e... non si sentono esplosioni !!! Quelle esplosioni che invece avrebbero dovuto esserci, se le Twin Towers fossero state demolite a suon di esplosivi (che, come vedremo più avanti, è la tesi cui il regista vuole arrivare).

Basta così? No, abbiamo per voi un'altra chicca. Dunque, il regista qui afferma che siccome il fumo era nero, gli incendi si erano spenti da tempo.
Bhè... nella Sezione "11 Settembre" del sito Luogocomune, gestito dal regista, leggete cosa scrive a proposito della nuvola di fumo che si solleva dal luogo dello schianto di Shanksville (ne abbiamo parlato più sopra, ricordate?): "L'unica immagine scattata pochi secondi dopo l'impatto mostra chiaramente la forma di "fungo", tipica delle esplosioni, invece della densa colonna di fumo nero che ci si aspetterebbe di vedere dopo la caduta di un aereo di quelle dimensioni, che porta ancora almeno la metà del carburante nei suoi serbatoi". 

Ma c'è da impazzire !!!!! Il fumo delle Twin Towers non gli va bene perchè è nero... e questo secondo lui significa che con c'erano incendi... E il fumo di Shanksville non gli va bene perchè NON è nero... e questo secondo lui dimostra che non c'è incendio !!!!! 

Questa persona non sa cosa dice, non sa di cosa parla, prima dice una cosa e poi dice l'esatto contrario di quella stessa cosa!!!


Il fumo nero significa semplicemente che la combustione scarseggia di ossigeno, e quindi necessariamente che la temperatura sta calando.

Non facciamo confusione: di Shanksville non mi interessava minimamente il colore del fumo, ma la sua FORMA: a fungo per le bombe, una colonna continua per gli incendi con molto carburante, come si presume ne avesse a bordo UA93.



56. La polverizzazione completa

Minuto 56 e 25 secondi circa.

Voce narrante: “Un altro fatto inspiegabile rimane, per tutte e tre le torri, la completa polverizzazione dell'intero edificio”

Completa polverizzazione? Guardate la foto qua sotto, a sinistra. 

MacerieSfera
Sono le macerie delle Twin Towers, ancora fumanti. 

La vedete quella specie di pallina dorata evidenziata nel cerchietto rosso, quasi sperduta in mezzo a quei minuscoli rottami?  Quella "pallina" è una scultura dello scultore tedesco Fritz Koenig , intitolata "The Sphere", di cui vi mostriamo una foto a destra, di tempi migliori. Sapete quanto misura il diametro di quella "pallina"? Oltre 4 metri e mezzo... e pesa circa 20 tonnellate!


D'accordo, tecnicamente parlando, la polverizzazione non è COMPLETA. Diciamo che manca il 99% per cento di ogni Torre, OK? Quello comunque rimane tutto da spiegare.

(La sfera sinceramente non ho capito cosa c'entri).

Ora, potete immaginare quanto siano grossi e pesanti quei rottami... che però il regista fa finta di non vedere e di non conoscere: lui parla di granelli di polvere!


Certo che ci sono dei "rottami", ci mancherebbe. Ma rispetto alla mole originale delle due Torri quelli sono più o meno degli stuzzicadenti.




57. Un fenomeno inspiegabile

Minuto 56 e 30 secondi circa.

Titolo: “La totale polverizzazione, un fenomeno inspiegabile

Se speravate che il regista avesse fatto una visita oculistica o inforcato un paio di occhiali decenti, vi sbagliavate. Continua a parlare di polverizzazione totale!

Voce narrante: “Nei normali crolli il cemento si spezza in svariati blocchi che però rimangono interi e ben riconoscibili l'uno dall'altro” (e accompagna queste parole mostrando alcune foto di macerie non meglio specificate).

Chissà cosa intende per "normali crolli"... perchè i crolli di solito non sono tanti normali...

Il film mostra George Pataki, governatore dello Stato di New York, mentre osserva l'area di Ground Zero (non si sa in quale momento ciò avvenga, ma si intravedono operai e troupe televisive, per cui la ripresa è stata fatta almeno qualche giorno dopo i crolli) e commenta che c'è pochissimo cemento e si chiede cosa sia successo al cemento. Il governatore dice: “Ero qui martedì... e sembrava di essere su un altro pianeta. Tutta la parte Sud di Manhattan... c'era questo strato di polvere spesso 8-10 centimetri... il cemento era semplicemente polverizzato”.

Ora, che George Pataki sia rimasto sconcertato dalla notevole quantità di polvere e della mancanza di cemento, è comprensibile. In fin dei conti non ha costruito lui le Twin Towers.


Il segmento lo abbiamo già visto. Quello che conta non è che Pataki sia "rimasto sconcertato", ma che ci confermi lo spesso strato di polvere.


Ma il regista.... non era lui che fino a poco prima aveva detto che le Twin Towers erano edifici costruiti completamente in acciaio?


No. La struttura portante era di acciaio, i pavimenti ovviamente avevano una gittata di cemento.


Non era lui che aveva detto che non è mai successo che un edificio in acciaio sia crollato a causa di un incendio. Ma se le Twin Towers erano costruite totalmente in acciaio, ci vorrà spiegare, il regista, da dove avrebbe dovuto sbucar fuori il cemento? E quanto alla polvere... non era stato proprio lui a ricordarci che i pavimenti dei piani del WTC erano semplici "pannelli prefabbricati"? E perchè si meraviglia che si siano polverizzati nel crollo? Cosa c'è di "inspiegabile?".


Quello che è inspiegabile è la finezza del particolato. Pare infatti che l'energia necessaria per disintegrare in particelle così fini l'intera Torre sia mille volte superiore all'energia potenziale che di cui ogni Torre dispone, contando sulla sola forza di gravità.


Ma il regista si rende conto di quanta polvere si solleva quando cade un grattacielo di 110 piani alto 400 metri e pesante mezzo milione di tonnellate? E se ne cadono due?  Non sono mica mattoncini Lego quelli lì...

Il regista a questo spunto ci spiega che la "versione ufficiale" sostiene che sia stato il cedimento di un piano sull'altro a causare il crollo delle torri...

Ancora una volta il regista distorce la "versione ufficiale", affidandosi alle prime, provvisorie ipotesi avanzate dagli ingegneri del FEMA e ignorando completamente i rapporti definitivi prodotti dal NIST, nonostante essi siano scaricabili da chiunque sul sito dell'ente.

Questa vecchia teoria, chiamata "effetto Pancake", non era poi così sballata, perchè inizialmente era logico pensare che i piani degli edifici fossero collassati l'uno sull'altro. L'esame del materiale video-fotografico e le ricostruzioni e simulazioni (fatte sia attraverso sofisticati programmi informatici che attraverso esperimenti reali) hanno permesso al NIST di accertare che gli edifici sono collassati asimmetricamente e quindi non c'è stato un vero e proprio "effetto pancake".


Ecco come lo stesso NIST riassume la propria teoria "conclusiva":

The probable collapse sequences, which update and finalize hypotheses released by NIST last October, were presented by Sunder at a press briefing in New York City. Le probabili sequenze dei crolli, che aggiornano e definiscono le ipotesi pubblicate dal NIST lo scorso Ottobre [2004], sono state presentate da Sunder in un incontro stampa a New York.

Notiamo, prima di tutto, che dopo 4 anni di totale confusione stiamo ancora parlando di PROBABILI sequenze. Lo stesso NIST quindi non sembra essere in grado di spiegare con certezza le cause dei crolli. Mentre questi sono i passaggi che secondo loro li avrebbero causati:

The specific factors in the collapse sequences relevant to both towers (the sequences vary in detail for WTC 1 and WTC 2) are:

  • Each aircraft severed perimeter columns, damaged interior core columns and knocked off fireproofing from steel as the planes penetrated the buildings. The weight carried by the severed columns was distributed to other columns.
  • Subsequently, fires began that were initiated by the aircraft’s jet fuel but were fed for the most part by the building contents and the air supply resulting from breached walls and fire-induced window breakage.
  • These fires, in combination with the dislodged fireproofing, were responsible for a chain of events in which the building core weakened and began losing its ability to carry loads.
  • The floors weakened and sagged from the fires, pulling inward on the perimeter columns.
  • Floor sagging and exposure to high temperatures caused the perimeter columns to bow inward and buckle—a process that spread across the faces of the buildings.
  • Collapse then ensued.
Gli elementi specifici nelle sequenze dei crolli che riguardano ambedue le Torri (nel dettaglio, le due sequenze differiscono) sono:
  • Ciascun aereo ha tranciato delle colonne perimetrali, danneggiato le colonne di supporto centrali, e distaccato la protezione antincendio dell'acciao nel momento in cui gli aerei penetravano. Il peso sopportato dalle colonne tranciate è stato redistribuito su altre colonne.
  • Ne sono quindi nati degli incendi, causati inizialmente dal combustibile degli aerei, ma che sono stati alimentati per la maggior parte dai contenuti dell'edificio e dal ricambio di aria che è derivato dai muri lacerati e dalle finestre rotte dal fuoco.
  • Questi incendi, unitamente alla rimozione della protezione antincendio, sono stati responsabili per una serie di eventi concatenati nella quale la struttura centrale dell'edificio si è indebolita e ha iniziato a perdere la sua capacità di sopportare i carichi.
  • I pavimenti si sono indeboliti e deformati a causa degli incendi, tirando verso l'interno le colonne perimetrali [a cui sono agganciati - n.d.t.].
  • Le deformazione dei pavimenti e l'esposizione alle alte temperature ha fatto piegare verso l'interno e oscillare le colonne perimetrali - un fenomeno che si è esteso alle facciate degli edifici.
  • I crolli sono quindi conseguiti.

Come sarebbe, i crolli sono quindi conseguiti? Tutto qui, la famosa spiegazione ufficiale?

Questa curiosa "sbrigatività", da parte di chi vuole spiegare i crolli con i soli impatti e incendi, è purtroppo molto diffusa, e finisce regolarmente per eludere il vero problema che riguarda le Torri Gemelle: indipendentemente da come siano INIZIATI, questi crolli, (cioè, da che cosa sia "caduto per primo"), bisogna poi spiegare come questa dinamica si sia potuta replicare per l'intera altezza di ciascuna delle Torri, invece di arrestarsi una volta assorbito l'impatto iniziale.

Non solo il NIST non ha ancora nemmeno affrontato il crollo del WTC7, ma come si può vedere la cosiddetta "versione ufficiale" è di una vaghezza sconcertante.


A questo punto il narratore chiede “Da dove viene la forza che scaglia quintali e quintali di calcinacci a una distanza doppia della larghezza della torre e addirittura verso l'alto..

Ma di cosa va parlando? Che film ha visto? A parte il fumo, non si vede nulla che salga verso l'alto, e peraltro il regista mostra una foto statica in cui si vedono macerie  che cadono giù e parti di struttura che sono rimaste più indietro. Ma chiunque può vedere i filmati dei crolli e rendersi conto che non c'è nulla che abbia deciso di andarsene verso l'alto!


Si vede che me lo sarò sognato:



Prosegue: ”Che cosa può essere in grado di tranciare di netto dei pezzi di struttura esterna come questo, scagliandoli a conficcarsi addirittura negli edifici antistanti?”  A sostegno di tale affermazione, il regista mostra una foto che ritrae un pezzo di struttura semi-appeso a un edificio smembrato, per farci credere che quel pezzo sia partito dalle Twin Towers e sia andato allegramente a conficcarsi in un altro edificio.


Il pezzo fa chiaramente parte delle struttura esterna delle Torri (nel rettangolo verde ho inserito uno scatto qualunque della rimozioone delle macerie):



Ora, a parte che non ci sarebbe nulla di strano che il collasso di un gigante di 110 piani possa scagliare macerie un po' dovunque,


E' un grattacielo, non Mazinga Robot!

il bello è che il pezzo mostrato dal regista non appartiene alle Twin Towers, ma è solo un pezzo dell'edificio adiacente che si è parzialmente staccato ed è rimasto semi-appeso.


A parte che si vede benissimo che il pezzo appartiene alle Torri, ma che cosa mai l'avrebbe staccato, dall" "edificio adiacente"?

(Devo confessare inoltre che se io venissi scagliato contro quella parete, non mi piacerebbe per nulla restare "semi-appeso" in quel modo).

Una esauriente analisi di questa fotografia è stata fatta da Hammer del gruppo Undicisettembre.


Ho letto l'analisi, ma di esauriente ho trovato molto poco. Elenca soltanto un serie di motivi per cui quel trave, secondo l'autore, non potrebbe essere arrivato lì, da cui si dovrebbe dedurre che appartenga a un altro edificio. (Si chiama "Fallacia ad ignorantiam", e avviene quando si vuole dimostrare una cosa negando il suo contrario).



58. Lo stupore di David Childs

Minuto 57 e 47 secondi.

Narratore: “David Childs è un noto architetto di New York che partecipa al progetto di ricostruzione delle torri”.

Il film ci mostra l'architetto che spiega: “Sono rimasto stupito quando sono cadute (il regista mostra immagini di struttura delle TT che precipitano precedendo di gran lunga il fronte del collasso). In realtà questo tipo di struttura si è comportato a meraviglia, nel passato, anzi, fino a questo episodio, nessun edificio era mai crollato a causa del fuoco. C'erano stati grossi incendi, in cui un paio di piani erano caduti, ma la struttura in acciaio è una struttura molto efficiente e sicura, specialmente questo tipo di struttura centrale”.


Prendiamo atto delle parole dell'architetto, che però non dice nulla di strano o anomalo. Come abbiamo visto,  nessuno mette in dubbio che gli incendi, da soli, non sarebbero stati sufficienti a far crollare le Twin Towers. E difatti il NIST ha chiaramente spiegato che gli impatti hanno provocato gravissimi danni strutturali, ed hanno danneggiato la pellicola protettiva delle colonne sopravissute. Gli incendi hanno solo fatto il resto.

Si badi peraltro che David Childs non solo partecipa al progetto di costruzione delle nuove Freedom Towers, ma è anche l'architetto responsabile del progetto del nuovo WTC-7 di Larry Silverstein. Non conosciamo l'epoca nè il contesto in cui David Childs ha detto quelle parole, ma abbiamo visto che il regista ha l'abitudine di stravolgere il significato delle interviste e delle dichiarazioni, e non abbiamo dubbi che lo abbia fatto anche in questo caso.


Ringrazio JB, ma non credo di avere ancora il potere di far dire alla gente quello che pare e piace a me (il segmento è lo stesso che avete giò visto sulla polverizzazione, David Childs arriva verso la fine):




Non si spiegherebbe altrimenti perchè David Childs in una intervista al Newyorker, abbia dichiarato: "[Non c'è nessun edificio, tranne forse le piramidi, che possa resistere all'impatto di un grande aereo di linea con il suo pieno carico di carburante]. Non puoi progettare [un edificio] per una cosa del genere, così come non puoi progettarlo per resistere all'epicentro di un terremoto".

Questo dunque, il reale pensiero di David Childs, che sbugiarda per l'ennesima volta un regista che, proprio come i giornalisti della peggior risma, è lì pronto a cogliere la singola frase per attribuire significati che sono esattamente opposti a quelli reali.


Come al solito, è JB a decidere quali siano i "reali" pensieri delle persone, e perchè prendano in certo casi determinate posizioni piuttosto che altre. Ma non c'è nulla di "attribuito" nell'intervista di Childs che ho presentato:



Il discorso anzi mi pare molto chiaro.


Dopo le parole di Childs, il film ridà voce al narratore: “E infatti, se anche i piani fossero caduti l'uno sull'altro, ci si aspetterebbe di vedere i piloni della struttura centrale rimanere in piedi, nonostante il crollo del resto dell'edificio. Questo invece non è accaduto. Ambedue le torri si sono dissolte in polvere e dei piloni centrali non è rimasto più nulla".

La frase è sconclusionata. Che significa : "Ci si aspetterebbe di vedere i piloni della struttura centrale rimanere in piedi" ? Chi si aspetta cosa? L'uomo della strada? Il barbiere? Il fruttivendolo? Il regista?  Qui l'opinione che conta è quella degli ingegneri e degli esperti qualificati, di coloro che hanno avuto la possibilità di esaminare i reperti, di ricostruire i collassi con esperimenti e simulazioni. E queste persone, da ogni parte del mondo, non hanno dubbi sulla dinamica dei collassi delle Twin Towers.


Come sopra. JB deve solo citare queste persone, e saremo tutti felici di dargli ragione.


Su Crono911 abbiamo raccolto le ricerche di molti esperti del settore, dagli USA alla Cina.


Nulla di tutto quanto "raccolto" su quel sito appare minimamente conclusivo. E la solidità del rapporto NIST la abbiamo vista tutti.


Nella sezione Collassi del sito Crono911.org abbiamo poi diverse foto in cui si notano grosse parti della struttura che sono rimaste in piedi.

E ancora una volta il regista si debunka da solo. Perchè proprio mentre il narratore afferma che "le torri si sono dissolte in polvere" le immagini mostrano le autogru che sollevano e rimuovono grossi pezzi di macerie da Ground Zero !


Abbiamo già chiarito cosa si intende per "dissolte in polvere". E lo abbiamo anche mostrato.

Tanto per essere più chiari, questo è quello che accade quando gli edifici crollano per conto loro:



La parte che si polverizza è minima, e i blocchi di cemento, anche nel peggiore dei casi, sono sempre riconoscibili.





59. Lo stupore di Joe Casaliggi

Minuto 58 e 40 secondi circa

Il film ci mostra uno scorcio delle macerie, complete di pezzi belli grossi, e una voce in inglese, il vigile del fuoco Joe Casaliggi spiega: 
“Ci sono due edifici con 110 piani di uffici ciascuno, non si trova una scrivania, non si trova una sedia, non si trova un telefono o un computer, il pezzo più grosso di telefono che ho trovato era una mezza tastiera... l'edificio è crollato in polvere (viene mostrata la polvere su un'auto)”

Abbiamo visto che le macerie ci sono, e sono pure grosse. Del resto basta digitare "Ground Zero" su un qualsiasi motore di ricerca di immagini, e ne vedrete a bizzeffe.

Di sicuro le ha viste anche Joe Casaliggi, e persino il film ce le mostra, anche mentre si ascoltano le parole del pompiere! E' evidente che Casaliggi si sta riferendo al contenuto delle Twin Towers: arredamenti, attrezzature... che effettivamente sono stati disintegrati dall'enorme forza distruttiva di centinaia di migliaia di tonnellate di acciaio. Anche in questo caso il regista gioca con le parole e con le metafore.


Veramente, il regista ha solo sottotitolato quello che dice Casaliggi. Ho sbagliato a tradurre qualcosa? (L'intervista di Casaliggi si trova subito dopo quella di David Childs, sempre nel segmento più sopra).

Peraltro, c'è una considerazione che va fatta su tutta questa storia della polvere. Qualunque sia stata la causa che ha determinato il cedimento dei piloni di acciaio che reggevano le Twin Towers (impatti degli aerei, fuoco, combinazione dei due elementi, cariche esplosive, ecc...) in ogni caso la polvere è un "fenomeno" che non ha nulla a che vedere con tutto questo! La polvere si produce per effetto del crollo, e non ha nulla a che vedere con le cause del crollo!


Come può l'effetto non dipendere dalle cause? Per frantumare un blocco di cemento in miriadi di particelle serve moltissima energia, poichè bisogna creare nuove superfici (quelle delle particelle, appunto) che sommate assieme sono enormemente maggiori rispetto a quella del blocco "intero". Si pensi solo che la superficie d'un cubetto di lato 1dm vale 0,06 mq; se lo si frantuma in cubetti da 1mm, centuplica; se invece sono da 1 micron (1.000 micron = 1 mm), diviene 100.000 volte maggiore. La polvere del WTC aveva dimensioni medie inferiori al millimetro: da dove è arrivata tutta questa energia in sovrappiù per creare una tale enormità di nuove superfici? Mentre l'azione di esplosivi è compatibile con queste conseguenze, poichè sfoga elevate quantità di energia chimica.

Trovo inoltre interessante che JB dica "qualunque sia stata la causa che ha determinato il cedimento dei piloni di acciaio".

Pensavo che secondo lui i motivi del crollo fossero chiarissimi.




60. I tempi dei collassi

Minuto 59 e 07 secondi.

Titolo: “Dinamiche di caduta, sospese le leggi della fisica”.

Narratore: “Un altro fatto inspiegabile, è la velocità impressionante di caduta dei tre edifici: circa 10 secondi per le torri, più di 100 piani per 400 metri ciascuna, e 6 secondi per l'edificio numero 7. 40 piani per circa 150 metri di altezza" .

Mentre fa queste affermazioni, il film mostra alcune riprese del crollo, nel quale si vedono chiaramente elementi di struttura che precipitano sopravanzando il fronte del collasso. E' evidente che quei pezzi di struttura cadono alla velocità di caduta libera, come è giusto che sia. Ed è evidente che il fronte del collasso, invece, procede a una velocità ben più modesta. 

Il film ci mostra anche un contasecondi, che dovrebbe misurare il tempo del crollo... Ma il contasecondi parte quando lo decide il regista e si ferma quando lo decide il regista... e ovviamente non abbiamo alcun dato che ci dica se il filmato abbinato al contasecondi stia scorrendo alla velocità reale.


Potete sempre fare una prova con il vostro orologio preferito:


Tutto questo ci interessa poco e vale anche meno.


Questo lo lascerei decidere a chi legge.

Infatti non è possibile calcolare esattamente i tempi dei collassi degli edifici, semplicemente osservando i video: non si coglie il momento esatto in cui inizia il collasso ma più di tutto non è possibile conoscere l'istante esatto in cui il collasso termina, vista che la nuvola di polvere e detriti oscura completamente la visuale.

Da dove nasce, quindi, la storia dei 10 secondi, che è sostenuta non solo dal regista di Inganno Globale ma anche da molti altri cospirazionisti?



Ad esempio dal rapporto FEMA "World Trade Center Building Performance Study" del 2004 (pagina 1-10), che è basato sulle rilevazioni sismiche del laboratorio della Columbia University. Come vedete la durata del crollo della Torre 2 viene data in dieci secondi, mentre quella del crollo della Torre 1 addirittura in OTTO secondi:


 

Nasce probabilmente da un'affermazione contenuta a pagina 305 del Rapporto della Commissione di Inchiesta Indipendente, in cui c'è scritto: "The South Tower collapsed in ten seconds".  In realtà si tratta di un dato indicativo, basato su una tabella messa a punto dalla Columbia University nel 2001, che illustrava alcuni dati rilevati dai sismografi, e indicava la durata dei segnali in 10 secondi per il collasso della South Towers, 8 secondi per quello della North Tower e 18 secondi per il WTC7.

In realtà questi tempi sono relativi alla sola fase centrale dei collassi. Osservando infatti i rilievi dei sismografi di Palisades, New York, notiamo che il collasso della South Tower ha avuto uno sviluppo non inferiore a 25 secondi, e quello della North Tower ammonta a ben 30 secondi.


Certo, il terreno avrà vibrato anche più a lungo di così, volendo. Ma gli impatti dei pavimenti che crollano l'uno sull'altro costituiscono proprio la cosiddetta "fase centrale" del crollo. E quella è durata al massimo 10 secondi per ogni Torre.

Va poi considerato che i sismografi hanno un certo margine di sensibilità (ad esempio, nell'attentato del 1993, la detonazione di 700 kg di esplosivo nel parcheggio sotterraneo del WTC, non fu rilevata dai sismografi) e che il collasso non è partito dal 110 ° piano, come spesso si vuol far credere, ma da 20-30 piani più sotto.


In Inganno Globale il collasso non è affatto calcolato dall'ultimo piano, e lo so vede chiaramente.

Infine, il fronte del collasso non ha potuto raggiungere il suolo, ma si è dovuto fermare prima, contro le stesse macerie dell'edificio. 

I tempi di collasso quindi, non sono affatto inspiegabili come il regista vuol far credere.


Nonostante tutto quello che dice JB, i tempi di collasso RIMANGONO attorno ai dieci secondi per ciascuna Torre. E anche se fossero quindici, come già detto, non cambia nulla: sono tempi assolutamente incompatibili con un crollo passivo. (Dieci secondi in tutto significa che per ogni secondo che passa ben dieci piani dell'edificio riescono ad abbattersi l'uno sull'altro. Un piano ogni decimo di secondo!)




61. I principi della fisica

Minuto 59 e 50 secondi circa

Voce narrante: “Ma questo contraddice uno dei più noti principi della fisica, secondo i quali invece i vari piani, cadendo l'uno sull'altro, avrebbero dovuto accumulare un ritardo progressivo risultando in un tempo di caduta complessivo molto superiore a quello della sfera lanciata nel vuoto” 
Per aiutarsi  a sostenere questa affermazione, il regista la accompagna con una simulazione grafica che non è basata su alcun dato matematico ma serve solo ai propri fini. 

Abbiamo già detto che i piani non sono caduti l'uno sull'altro e abbiamo visto che i tempi dei collassi sono sensibilmente superiori a quanto si vuol far credere.


Lo ha detto JB, e lo ha visto JB. A me non risulta, e non credo di essere l'unico.

Scusate... quale sarebbe poi questo "noto principio della fisica"? Il "principio di caduta di un piano sull'altro" ? Boh... sarebbe stato carino se lo avesse spiegato...


E' perfettamente inutile citare principi e leggi che solo i laureati in fisica conoscono. Basta spiegare il problema con parole semplici. Ci è riuscito persino un professore di filosofia, dopotutto! 




62. Un ingegnere in California...

Minuto 61 e 10 secondi circa.

Torna in schermo il professore di filosofia Fetzer, che spiega la legge di caduta dei gravi di Galileo, e dice che la pallina impiegherebbe 8-10 secondi ad arrivare a terra senza ostacoli e che non c'è alcuna possibilità che un edificio cada per effetto pan-cake alla velocità di un corpo in caduta libera. Dice il professore: “Se anche volessimo ipotizzare che ogni piano ci mette 1 secondo... tutti e 110 i piani ci vorrebbero 110 secondi... ci sono 100 secondi di troppo... e anche se calcoli che la caduta è iniziata al 96° piano, ci vogliono comunque 96 secondi... Un ingegnere in California ha suggerito che 1 secondo sia troppo, e che sia bastato mezzo secondo, affinchè la massa superiore vincesse la resistenza dei piani inferiori... hai 48 secondi di tempo di caduta, invece ci hanno messo dagli 8 ai 10 secondi a crollare... decisamente troppo in fretta”.

Qui si danno davvero i numeri al lotto. Il professor Fetzer, filosofo, pretende di parlarci di collassi e di tempi di caduta libera. Non sa calcolare il tempo preciso di caduta da 400 metri e continua a parlare di un effetto "pan-cake" che gli esperti hanno superato da tempo.


"Superato da tempo" mi sembra più che altro un eufemismo per dire che si sono resi conto che la tesi ufficiale della FEMA non stava assolutamente in piedi. Peccato che la nuova tesi sia - a mio modestissimo parere - ancora più debole di quella. (Ma quale governo, con la coscienza pulita, riesce a dare addirittura due spiegazioni diverse dello stesso evento, una più confusa dell'altra, senza sentire il bisogno di chiarire la cosa fino in fondo?)

Poi ipotizza un tempo di collasso di un secondo per piano, senza alcuna base scientifica, e cita un ignoto "ingegnere in California" che ha "suggerito" mezzo secondo per piano.... 

Come dimostrazione scientifica non è che sia proprio il massimo....


Qui la dimostrazione scientifica non serve: basta saper contare fino a 10.

Decine di migliaia di pagine di rapporti tecnici dovrebbero essere spazzati perchè c'è un "ingegnere in California che...". Ma andiamo... un minimo di serietà....


La legge della caduta dei gravi la insegnano in terza media. Basta quindi confutare quello che dice Fetzer, senza nessun bisogno di consultare queste "decine di migliaia di pagine". Perchè JB non lo fa?




63. Siamo tutti fissati...

Minuto 61 e 25 secondi circa

Riappare Steven Jones: “Sono fissati... devono essere stati per forza gli incendi e gli impatti...” 

Pensa te... siamo fissati! Due aerei impattano con una forza distruttiva devastante altrettanti edifici, il carburante appicca incendi che divorano le strutture senza alcun controllo... gli edifici crollano.... e se tu pensi che siano stati gli impatti e gli incendi... sei fissato !!!

Jones continua a parlare del fatto che gli edifici sono venuti giù in verticale, simmetricamente, e dice “e questo è lo scopo delle cariche preposizionate nelle demolizioni controllate”.

Eccoci qua !!!

Meno male che siamo noi i fissati, assieme a qualche migliaio tra i migliori ingegneri strutturali del mondo!


Se davvero esistono, ci si domanda a questo punto come mai queste "migliaia fra i migliori ingegneri strutturali del mondo" non siano ancora riusciti a mettersi d'accordo per spiegarci, in modo semplice e chiaro, come siano crollate le 3 torri del WTC.

E' tutto lì il problema.




64. Esplosivi e pozze

Minuto 61 e 49 secondi.

Titolo: “Presenza di esplosivi, pozze incandescenti di acciaio fuso”.

Il regista spiega che nelle demolizioni controllate gli esplosivi vanno piazzati “con molta cura” e “dopo lunghi calcoli” , vanno piazzati alla base dei piloni centrali, in maniera tale che esplodendo per prime “portino con sé il resto della struttura senza danneggiare gli edifici circostanti” e mostra immagini di demolizioni controllate. Spiega che le esplosioni alla base devono essere molto potenti e generano calore tale da creare pozze di acciaio fuso mentre le macerie tutte intorno continuano a ribollire per lungo tempo (e mostra il crollo o la demolizione di un edificio non specificato, ma che è divorato già da numerosissimi focolai di incendio che con le cariche non hanno nulla a che vedere). Poi fa vedere un edificio demolito a colpi di “palla”.


Forse JB non si è accorto che quando si vede l'edificio "demolito a colpi di palla" il narratore sta dicendo: "Questo invece non dovrebbe accadere nel caso che un edificio crolli per un semplice cedimento strutturale." Il segmento filmato è inserito più avanti, al punto 66.

Anche qui abbiamo un esempio di auto-debunking. Se gli esplosivi vanno piazzati, ed è corretto, con molta cura e dopo lunghi calcoli, come sarebbe mai possibile minare 3 edifici per un totale di 250 piani senza che nessuno se ne accorga?


Rispondere a questo tipo di domande esula dal compito e dagli intenti di Inganno Globale. In ogni caso, per chi è interessato, una idea ce la può dare questa intervista a Scott Forbes, un tecnico informatico che lavorava alle Torri Gemelle, ma che quel giorno per sua fortuna è rimasto a casa.
 


L'articolo in cui ne parliamo si intitolava proprio "Ma come sarebbe stato possibile...."

E se le demolizioni controllate, correttamente, partono dalla base dell'edificio, perchè mai le Twin Towers sono cadute partendo dall'alto?  (guarda caso, proprio dai piani colpiti dagli aerei...)


Appunto, "correttamente" partono dalla base dell'edificio (non tutte, in realtà). Ma le normali demolizioni controllate sono assolutamente legali, mentre quelle delle Torri Gemelle bisognava farle sembrare un crollo spontaneo, causato dagli impatti degli aerei e dagli incendi. Era quindi tanto logico quanto indispensabile farle partire da quel punto.

Quanto alla storia che le esplosioni provocano pozze di acciaio fuso, questo è semplicemente assurdo. Nelle demolizioni controllate si cerca di ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo, e c'è esigenza di evitare ogni complicazione e assicurare il rapido sgombero delle macerie. Non s'è mai vista una demolizione controllata che provochi incendi e pozze di metallo fuso, che renderebbero impossibile il lavoro di sgombero delle macerie.


Vedremo fra poco la faccenda del metallo fuso.

Inoltre, gli esplosivi più potenti tendono a soffocare le fiamme e a spegnere gli incendi (JMS), non a crearli o ad alimentarli. 
Non a caso vengono usati, ad esempio, per spegnere gli incendi dei pozzi di petrolio (Wright Co.)


"Gli esplosivi più potenti" sono una categoria che non esiste. Ci sono esplosivi di mille tipi e con mille usi diversi, tutti con potenza e comportamenti diversi l'uno dall'altro. Inoltre non possiamo escludere che i militari abbiano a disposizione esplosivi con caratteristiche del tutto sconosciute a noi comuni mortali.

La presenza di pozze di acciaio fuso, quindi, dimostrerebbe esattamente il contrario di quello che il regista afferma. Ma, come vedremo, anche la storia dell'acciaio fuso è pura fantasia.


Aspetto quindi a replicare.




65. I punti caldi

Minuto 62 e 49 secondi

Il film ci mostra un'immagine termografica “scattata dal satellite cinque giorni dopo il crollo delle torri” ed evidenzia che i punti più caldi sono proprio alla base delle tre torri crollate. La foto mostra temperature che non superano i 742 gradi.

Allora... innanzitutto non si tratta di foto satellitari ma di foto scattate da aerei con equipaggiamento speciale (USGS) . Non stiamo a cercare il pelo nell'uovo, ma è impressionante la mole di errori ed imprecisioni in questo film, che denotano la totale assenza di ricerche e di verifiche sugli argomenti trattati: questo film è davvero poco più di un "copia e incolla" di altre fonti, con l'aggiunta di musica, narrazione e sottotitoli in italiano.


E' vero, mi sono sbagliato: avendo letto "NASA" nella termografia, avevo pensato che si trattasse di un satellite.

***

Sul "copia e incolla: a parte che Inganno Globale contiene moltissimo materiale originale, ma tutti i film su questo argomento riportano più o meno gli stessi punti interrogativi. Questo però non riduce affatto la loro validità, anzi la aumenta, poichè aumenta il tempo durante il quale le stesse domande non hanno trovato una valida risposta.

Poi, non capiamo cosa ci sia di strano. E' il regista che ha detto (peraltro mentendo) che gli incendi nelle Twin Towers si erano spenti. Ma poichè - come dimostrano le foto ed i video e le telefonate delle persone intrappolate - gli incendi c'erano ed erano anche grossi, cosa c'è da meravigliarsi se i focolai sono rimasti attivi sotto le macerie?

Quanto alla temperatura... non è stato proprio il regista a dire che c'erano pozze di acciaio fuso e non è stato lui a dire che l'acciaio fonde a 1500 gradi? Non è stato forse lui a dire (vedi sopra, minuto 47 e 34 secondi): "...l'acciaio fonde a 1.500 gradi e deve essere esposto a una temperatura di almeno 800 gradi per lunghissime ore prima di iniziare anche solo ad ammorbidirsi...” ?

E allora, se c'erano pozze di acciaio fuso, come mai la temperatura è di soli 742 gradi e non di 1.500 ?


"Fuso", in italiano, è participio passato. Vuole dire che è il metallo è stato fuso, nel passato. Altrimenti avrei detto "fondente".

E invece, visto che le temperature rilevate dopo cinque giorni sono pari a 742 gradi, questo non va forse a confermare che l'acciaio delle Twin Towers è stato esposto a temperature di 800 gradi che lo hanno ammorbidito fino a farlo cedere?


No, mi dispiace. Va solo a confermare che QUALCOSA ha continuato a bruciare a quelle temperature (e lo farà per un mese e mezzo), e noi sappiamo che questo non può essere del semplice kerosene.

Questo è un altro auto-debunking del regista! Conoscete il vecchio detto che chi mente deve avere memoria lunga per non cadere in contraddizione? A quanto pare la memoria del regista è proprio corta!

E cosa vuol dire l'affermazione che i punti più caldi sono proprio alla base delle tre torri crollate? Le torri sono crollate, dove dovrebbero mai trovarsi gli incendi, se non alla base delle macerie? Se un edificio in fiamme crolla, è lì che devono restare i focolai, o il regista si aspetta che gli incendi restino appesi a mezz'aria?


"Gli incendi di kerosene", lo abbiamo sentito anche dagli esperti ufficiali, NON FONDONO il metallo. Quelli quindi NON SONO "focolai" dovuti agli incendi originali.

Che cosa sono allora?




66. Dallo Space Shuttle

Minuto 63 e 20 secondi circa.


Il film ci mostra alcune immagini scattate dallo Space Shuttle, immagini e video che non riportano alcuna indicazione di data, in cui si vede il fumo che esce da Ground Zero.


Lo speaker di Inganno Globale dice chiaramente che le riprese sono state effettuate "due settimane dopo gli attentati". Di questo infatti io ero convinto. Ma ad una più attenta verifica, risulta che la missione fosse STS-108, partita dal Kennedy Space Center il 5 dicembre 2001, e rientrata il 17 dello stesso mese. Nella pagina della NASA troverete anche il riferimento al ricordo delle vittime di Ground Zero, che gli astronauti hanno fatto in occasione di quelle riprese. Eccole (a metà circa dello spezzone):

Grazie quindi a JB, per avermi aiutato, con i suoi infiniti sospetti, a scoprire che il fumo che vediamo è stato ripreso TRE MESI dopo gli attentati, e non due settimane soltanto.


Secondo il regista è il fumo che è uscito per settimane dopo i crolli.


Anche secondo la NASA, come abbiamo appena visto, e anche per la NBC americana:




Ammesso che quelle foto siano state scattate davvero "settimane dopo i crolli" , questo avvalora ancor di più la vastità degli incendi che hanno consumato gli edifici del WTC. Il regista fa finta di dimenticare che proprio lui è quello che sostiene che gli incendi non c'erano, e tutti gli altri (pompieri, testimoni, foto, video, rapporti tecnici) affermano esattamente il contrario!


Dove sta scritto che quel fumo fosse generato dagli incendi del carburante degli aerei, che era bruciato sei settimane prima?

E proprio questo che si vuole far notare: se è vero che le Torri hanno subito solo gli incendi di kerosene, CHE COSA esattamente ha fuso il metallo, permettendo poi a tali temperature di perdurare (7-800 C°) per così tanto tempo?

E che cosa ha potuto piegare in questo modo dei piloni di acciaio di queste dimensioni...



... o di queste...



... oppure creare inestricabili grovigli di acciaio e roccia fusi insieme, come questi?



Può essere stato davvero il solo kerosene?

La tecnica del regista è veramente contorta: prima dice che gli incendi si sono spenti ben prima dei collassi; poi dice che le torri sono crollate per effetto di esplosivi; poi dice che quegli esplosivi hanno creato pozze di acciaio fuso; poi utilizza le immagini e video - che dimostrano l'assurdità della sua prima affermazione - per confermare la sua ultima affermazione (che discende dalla prima!).

Un contorsionismo incredibile, che riesce però a ottenere tre risultati: il primo è quello di confondere totalmente lo spettatore poco attento e preparato sull'argomento, il secondo è quello di portare lo scettico a disquisire di argomenti (pozze d'acciaio fuso) che stanno decisamente a valle rispetto ad affermazioni prive di qualsiasi fondamento, il terzo è quello di fornire un bel raccontino pre-confezionato a chi intende farsi portavoce delle teorie cospirazioniste..


Le pozze ci sono, ne parlano i soccorritori, e nessuno riesce a spiegarle all'interno della versione ufficiale, ovvero come sola conseguenza del kerosene. Questi sono i fatti:





67. Le pozze bollenti

Minuto 63 e 35 secondi circa
Il film ci fa vedere un servizio di natura imprecisata, che il narratore colloca al 1° novembre 2001, in cui si vede la rimozione delle macerie ed il fumo che esce dal WTC. Un operaio spiega che “più ti avvicini al centro di questa roba, più diventa caldo. Ci sono probabilmente 800 gradi. Siamo riusciti ad aprirci dei piccoli passaggi verso quella che sembra essere la pozza. Sembra un forno dentro, è bollente (dice: "very hot"), è proprio di quel colore chiaro, rosso-arancione incandescente...”.  Le immagini mostrano operai che gettano acqua in un anfratto sotto le macerie, e ne esce fumo (pozze non ne vediamo...).
Voce narrante: “Come può essere, questo, il risultato di un semplice crollo passivo?”

Ma guarda che strano... quando si trattava di descrivere il calore all'interno delle Twin Towers, il regista ha tradotto le parole "very very very hot" con "molto caldo". Adesso, un "very hot" diventa "bollente".


Che dice questo operaio? Che ci sono ("probabilmente") 800 gradi in una "pozza" in cui c'è qualcosa (probabilmente metallo) di incandescente.
Di certo non è acciaio fuso, come piacerebbe al regista: l'acciaio infatti fonde a 1.500 gradi (lo ha detto anche lui, il regista...).
E cosa dice la "versione ufficiale", ossia i rapporti del FEMA e del NIST ? Che le temperature hanno raggiunto gli 800 gradi indebolendo le strutture in acciaio.
Questo passaggio, quindi, non solo conferma i rapporti degli esperti, ma è l'ennesimo debunking che il regista si fa da solo...


Il passaggio citato lo avete già visto nel penultimo spezzone. Questi sono i fotogrammi estratti (chi parla, fuori campo, è uno dei soccorritori):

 

Sappiamo quindi di certo che quelle temperature ci fossero, e sappiamo anche che il kerosene non è sufficiente a causarle, specialmente a sei settimane di distanza.

Che cosa, quindi, lo ha fatto?





68. David Ray Griffin

Minuto 64 e 20 secondi.

Titolo: “David Ray Griffin, al servizio della verità”

Il film ci presenta così questo nuovo "esperto": David Ray Griffin, “noto teologo e scrittore americano, autore del libro <Commissione 11 settembre, distorsioni e omissioni>” (già autore di “The New Pearl Harbor”).

Avete letto bene. Teologo.


Sembra quasi che fare il teologo impedisca di ragionare correttamente. In ogni caso, come il libro di Griffin "Omissioni e Distorsioni" abbia fatto a pezzi il rapporto della Commissione 11 settembre lo abbiamo già potuto constatare. Se a qualcuno fosse sfuggito, riecco i link: A questa pagina trovate la sintesi della critica portata da Griffin al lavoro della Commissione, mentre la lista delle 115 omissioni e distorsioni più eclatanti è consultabile qui. (Sono ambedue tradotte in italiano).

Ricapitoliamo: prima un sedicente ingegnere aeronautico che studia la religione di Dio; poi un generale in pensione che insegue UFO e proiezioni mentali paranormali; poi un professore di fisica nucleare che sostiene la presenza di Cristo in America; quindi un professore di filosofia; e adesso... un teologo !!!!!!!!!

Ma ci si può fidare di uno che confonde Cristo con.... Cristoforo Colombo? E di uno che vuol sapere in quale Dio crede.... Dio? E adesso ci si infila pure il teologo? Religione... Gesù Cristo, Dio, UFO....

E basta! Possibile che non si riesca a sentire l'opinione di un vero esperto con tutte le rotelle al posto giusto?


Per l'ennesima volta, che le cose le dica un teologo, un ingegnere, o nostro cugino, è sempre la tesi che va confutata, e non la persona.

Ma rassegnamoci e sentiamo cosa ci dice il teologo...

In una conferenza all'università del Wisconsin (almeno questo è quello che dice il film) “Griffin elenca i motivi principali per cui ritiene che le torri non possano essere crollate da sole ma siano invece state demolite con l'uso di esplosivi”
Anche Griffin dice che le “Torri sono crollate in perfetta verticale e praticamente alla velocità di una caduta libera, come nelle demolizioni controllate... e poi le macerie hanno continuato a ribollire per mesi... per le Torri Gemelle, molta gente ha detto di aver sentito delle esplosioni.... praticamente tutto il cemento di queste enormi costruzioni si è disintegrato in polvere finissima... fate una prova, prendete un pezzo di cemento e fatelo cadere da un'altezza di oltre 300 metri, e vedete se si disintegra in polvere sottilissima. Non succederà mai.... la maggior parte di questa polvere insieme all'acciaio e all'alluminio è stata scagliata in orizzontale a dozzine di metri di distanza e pozze di acciaio fuso sono state trovate sotto le macerie... questi ed altri elementi indicano la presenza di potenti esplosivi piazzati con precisione ”.

Avete capito tutto? Se lo dice il teologo...

Come abbiamo già dimostrato (non con le chiacchiere... noi abbiamo mostrato le foto ed i video) le Twin Towers non sono venute giù in verticale.


Ho già confutato questa affermazione.

Come abbiamo già dimostrato (sempre con foto e video) non è per nulla vero che le Twin Towers si siano polverizzate.


Ho già confutato questa affermazione. Di "dimostrato" dalle parti di JB c'è ben poco.

Come abbiamo già dimostrato (con i rilievi sismografici) non è vero che gli edifici sono collassati alla velocità di caduta libera.


Nessuno lo ha mai affermato, quindi negarlo è soltanto un altro tentativo di distrarre l'attenzione dal vero problema. Inganno Globale dice che gli edifici sono caduti "praticamente alla velocità di un corpo in caduto libera", e dopo questo ennesimo giro di parole inutili, il fatto rimame immutato. Resta quindi sempre da spiegare come sia potuto succedere.

Adesso dovremmo prendere un pezzo di cemento e lanciarlo da 300 metri di altezza? E poi cosa? Scendere giù e chiedere: "Avete visto un pezzo di cemento che si è polverizzato?"  E magari quelli rispondono: "Polverizzato? Il pezzo di cemento no... ma la testa del tipo che avete colpito è esplosa come un pallone..."

Se Griffin non facesse il teologo, ma l'ingegnere strutturale, forse capirebbe che i pezzi di cemento di cui parla non sono semplicemente caduti da 300 o 400 metri di altezza... ma sono stati schiacciati da centinaia di migliaia di tonnellate di acciaio.

Che la faccia lui la prova! Che prenda un pezzo di cemento, lo faccia cadere da 300 metri, e poi lo schiacci con qualche centinaia di migliaia di tonnellate di acciaio... poi vediamo se si polverizza o no.

Ma tutto questo è privo di senso: innanzitutto, come abbiamo visto, la storia della completa polverizzazione è falsa. E poi... di quale cemento stiamo parlando?

Se si è ripetuto fino alla nausea che le Twin Towers erano in acciaio... che gli edifici in acciaio non crollano per il fuoco... che l'acciaio di qui, l'acciaio di là... che cavolo c'entra il cemento?

Spiegategli, per favore, che il cemento non si è polverizzato. Non c'è mai stato cemento nella struttura resistente!


Il cemento, come già detto, stava nella gittata dei pavimenti. Queste sono immagine tratte dal documentario "Building the World Trade Center", prodotto dalla Porth Authority di New York:
 


Stiamo quindi parlando di circa un acro, cioè oltre 4.000 metri quadrati di cemento per ognuno dei 110 piani di ciascuna Torre. Tale era la superficie abitabile che si era riuscita ad ottenere per ogni piano, grazie alla rivoluzionaria struttura "tubolare" delle Torri Gemelle, che lasciava lo spazio interamente libero fra il gruppo di colonne portanti all'interno e la maglia di acciaio perimetrale (sotto a sx. uno qualunque dei 110 piani delle Torri, sotto a dx l'ammezzato della grande hall di ingresso di una Torre):



Fanno quindi, in tutto, circa 80 ettari di cemento che mancano all'appello, perchè ridotti TUTTI inspiegabilmente in polvere finissima.

Anche Griffin ribadisce la storia delle "pozze di acciaio fuso". Pozze del genere, a Ground Zero, non ne sono state mai trovate.


Questo JB dovrebbe raccontarlo ai soccorritori intervistati più sopra.

Macerie che ribolliscono per mesi... dice Griffin. Quali macerie, scusate? Ma non ha appena detto che si è tutto disintegrato in "polvere finissima"?

Adesso le macerie ci sono e ribolliscono? Ma siamo sicuri che parla di Ground Zero e non dell' Etna?


Sì, ne siamo sicuri. Griffin parla di Ground Zero, e nessuno ha ancora saputo dare una risposta seria ai quesiti posti da questo misero "teologo". E di certo non basta una battutina "spiritosa" per liberarsi dal problema.




69. Il crollo impossibile

Minuto 66 e 15 secondi circa. 

Nel film c'è ancora Griffin che sostiene che l'idea che i crolli siano stati causati dagli impatti e dagli incendi “è ridicola. Questo è ancora più evidente nell'edificio 7 che non è stato nemmeno colpito da un aereo ma è comunque crollato verso le 17.30 di quel pomeriggio. Il suo crollo è talmente impossibile da spiegare se non con una demolizione controllata che il rapporto della Commissione non ne parla nemmeno...”.

Di ridicolo, per la verità, c'è un teologo che vuole parlarci di demolizioni controllate e collassi strutturali...

Quanto all' "edificio 7" (ossia il WTC-7) , vero che non è stato colpito dagli aerei, ma è stato devastato dalle macerie dei crolli delle Twin Towers, esattamente come tutti gli edifici del World Trade Center. E come tutti gli altri edifici, anche il WTC7 è crollato.


Questo non è vero, e lo vedremo fra poco.

Perchè mai, poi, la Commissione sull'11 settembre avrebbe dovuto preoccuparsi di parlare del WTC-7 ?


Perchè il WTC-7 fa parte dei danni provocati dagli attacchi terroristici dell'11 settembre, di cui la Commissione è stata incaricata di occuparsi.

La Commissione non aveva il compito di stabilire le cause dei collassi. Questo compito è stato affidato ad esperti ingegneri strutturali e ingegneri anti-incendio che hanno redatto corposi rapporti. Nella Home Page di Crono911 trovate i link ai rapporti tecnici del NIST, compreso quelli sul WTC-7.


Abbiamo già visto la consistenza dei "rapporti tecnici del NIST". Non a caso JB "manda" genericamente il lettore a vedere, invece di farcene lui un sunto convicente.

Per non parlare del fatto che il NIST abbia posticipato al 2007 un qualunque tentativo di spiegazione del crollo del WTC7, dopo che già la FEMA vi aveva elegantemente rinunciato. (Chissà perchè? Se il motivi del crollo sono così ovvii come sostiene JB...)



70. Il WTC-7

Minuto 66 e 50 secondi.

Titolo: “WTC7, il più strano di tutti”

Dice il regista che il WTC-7 è l'unico caso nella storia in cui un edificio in acciaio sia crollato a causa di un semplice incendio. Il regista si dice stupito che anche in questo caso, come per le Twin Towers, il crollo è avvenuto “in perfetta verticale” e senza portare “un solo danno consistente agli edifici circostanti”. Un risultato secondo il regista, degno della “miglior squadra di demolizioni controllate”.

Innanzitutto, va detto che il WTC-7 ha una struttura differente rispetto a quella dei WTC-1 e 2: la sua tecnica costruttiva è completamente diversa.

WTC7 MaceriePoi, non è per nulla vero che il suo crollo non abbia provocato danni agli edifici circostanti.

Nella foto a sinistra potete osservare ciò che resta del WTC-7, che non è affatto imploso come avverrebbe in una demolizione controllata. Una parte dell'edificio è ancora in piedi, e le frecce indicano alcuni dei punti in cui l macerie del WTC-7 hanno colpito e danneggiato gli edifici circostanti.

Ulteriori clip e foto del WTC-7, del suo crollo e delle macerie sono disponibili nella specifica Sezione di Crono911 nonchè su vari siti Web come Debunking911 .



ATTENZIONE

Immaginando che anche il lettore più eroico sia arrivato fino a questo punto in chiaro debito di concentrazione, vorrei richiamare la sua attenzione su quanto segue: dopo avermi accusato, praticamente ad ogni riga, di mentire, di disinformare, di distorcere, e soprattutto di ignorare la materia trattata, scopriamo che JB non conosce nemmeno gli edifici del WTC Plaza di cui stiamo parlando.

Quello che indica nella foto sopra, con il grande "buco nero" al centro, è il WTC6, non il WTC7. Davanti ad esso si vede chiaramente lo scheletro vuoto della Torre Nord, che sembra quasi appoggiarglisi addosso.

Come si vede da questa foto, il WTC7 stava alle sue spalle, e questo rende ancora più inspiegabile il suo crollo, proprio perchè era protetto, nella parte inferiore, dal WTC6.



Ecco uno schema del WTC Plaza visto dall'alto:



Poichè JB, parlando del WTC7, sostiene che "una parte dell'edificio è ancora in piedi", deduciamo che non si sia trattato di una semplice svista nel pubblicare la foto sbagliata, ma che JB non sappia assolutamente nulla del grattacielo che contiene la chiave di volta all'intero problema dell'11 settembre: ecco infatti che cosa rimaneva del WTC7 dopo il suo crollo:


 


71. Esplosioni alla base

Minuto 68 e 10 secondi circa

Le immagini scorrono su ammassi di rovine (che sono tutt'altro che polverizzate) mentre la voce narrante evidenzia che ci sono numerose testimonianze di persone, “poliziotti, giornalisti, pompieri e comuni passanti che hanno sentito o hanno vissuto in prima persona una lunga serie di esplosioni anche alla base delle torri, qualche secondo prima o durante i crolli stessi

Questa storia delle esplosioni è davvero pretestuosa. Due grattacieli di 110 piani sono stati colpiti da due grossi aerei carichi di carburante. Devastazioni e incendi si sono susseguiti fino al momento in cui le strutture hanno ceduto. Non c'è nulla di strano che ci siano stati scoppi (e badate bene: basta giocare sui termini "scoppio" ed "esplosione" per dare un significato diverso a una frase o a una dichiarazione). 

Ma c'è un dato evidente e oggettivo: non c'è bisogno che il regista, o un testimone qualsiasi, ci venga a raccontare di aver sentito scoppi, botti ed esplosioni. Ci sono centinaia di filmati, con tanto di audio, delle Twin Towers in fiamme e dei collassi. Se ci fossero stati suoni di esplosioni, esplosioni provocate da esplosivi, li sentiremmo anche noi. Il punto è che non ci sono!


Forse JB dovrebbe dare un'occhiata a questo breve video (aprite anche l'audio, ovviamente): 


Se poi le esplosioni sono avvenute alla base... come mai le Twin Towers sono crollate dall'alto?


Sono esplosioni preliminari, intese a indebolire la struttura, prima di dare la scarica definitiva. Di solito provocano nei piloni di supporto dei tagli in diagonale, che servono a far cadere l'edificio nella direzione voluta (quasi sempre verso il proprio centro). Specialmente gli edifici in acciaio, infatti, sono costruiti con una tale ridondanza, rispetto ai limiti di sicurezza, che di solito non è sufficiente una scarica unica per demolirli completamente. Tanto per capirci, stiamo parlando di tagli come questi:

Sotto, un pilone ad "H", che mostra la "ali" distorte verso l'esterno, e lo stesso tipo di incavatura al centro della sezione.



Sotto: un'altra coppia di piloni tagliati in diagonale, con accanto un trave d'acciaio (indicato dalla freccia) che sembra piegato dal calore.


Lo stesso Danilo Coppe, noto esplosivista (demolitore) italiano da me intervistato, alla domanda:

Che spiegazione si può dare, riguardo alla presenza fra le macerie di svariati piloni di supporto, che risultano tagliati in diagonale, esattamente come prevede l'azione di una carica cava delle demolizioni controllate? (La freccia piccola indica una incavatura molto simile a quelle che vengono praticate nel pilone da demolire per inserire la cosiddetta "carica stupida", o secondaria.)

Ha risposto:

Ho troppo pochi elementi per questa valutazione. Bisognerebbe perlomeno avere una foto ad alta definizione e fare degli ingrandimenti. Meglio ancora vedere l’oggetto. In ogni caso bisognerebbe intervistare chi ha operato nello sgombero delle macerie e chiedere se sono stati effettuati tagli a cannello di quel tipo. Confesso che questo elemento è quanto di più curioso dal punto di vista tecnico, visto che effettivamente è una lavorazione molto simile a quella che si ottiene con le cariche di taglio.

Qui trovate l'intervista completa a Danilo Coppe.

Vogliamo dire... gli aerei hanno colpito le Twin Towers a una certa altezza, e i collassi sono iniziati proprio lì dove le strutture erano state colpite. Questo è logico e coerente.

Come si fa a sostenere, invece, che esplosivi abbiano detonato alla base delle Twin Towers, e i collassi sono iniziati 80-90 piani più sopra? Non è logico, nè coerente.


Lo abbiamo appena spiegato.

Ma andiamo avanti, e vediamo cosa intende rifilarci il regista.




72. La parola ai testimoni

Minuto 68 e 26 secondi.

Titolo: “Presenza di esplosivi, la parola ai testimoni”.

Il film propone il testimone Phillip Morelli, carpentiere del WTC: “Quella mattina, alle 08.30, stava scendendo al livello B4 della Torre 1, quattro piani sottoterra” dice l'intervistatore.
Morelli: “Vado giù... e mentre passavo vicino al montacarichi principale, nel corridoio... è lì che sono stato spazzato via, l'impatto dell'esplosione o qualunque cosa sia stato, mi ha scaraventato a terra e poi è cominciato il finimondo... mi sono messo a correre verso il bagno... ho aperto la porta... improvvisamente un'altro botto enorme, vengono giù i pannelli del soffitto, cascano giù le luci... conosco gente che è rimasta uccisa nel sotterraneo, gente che si è rotta le gambe nel sotterraneo, gente che ha dovuto farsi la plastica perché le pareti le sono esplose in faccia...”

Incredibile! Ma questa è la prova che qualcuno ha minato la Torre 1 (North Tower) ! E che aspettiamo a consegnare questa prova a un Tribunale?


E' stato fatto, ma per qualche motivo la Commissione 9/11 non ha ritenuto di ascoltare Morelli. E non è certo stato l'unica testimonianza "pesante" ad essere stata ignorata.

Ehm... riascoltate bene il passaggio: "Quella mattina... alle otto e mezza..."

Alle otto e mezza! E' chiaro che Morelli sta parlando del momento in cui il volo AA11 ha colpito la North Tower (alle 08:46, per l'esattezza). L'esplosione di cui parla è quella provocata dall'impatto dell'aereo!


Questo lo dice JB. Morelli ha detto di essere sceso alle 8.30, non alle 8.46.

Altro che esplosivi, altro che esplosioni sentite "qualche secondo prima dei crolli"!!! La North Tower è crollata alle dieci e mezza !!! (10:28, per la precisione). 

Come fa una demolizione controllata, a far esplodere le cariche alle otto e mezza e a far crollare l'edificio due ore dopo?


Per lo stesso motivo spiegato sopra. Sono cariche preventive, intese a indebolire la struttura. Le potete udire chiaramente in molte delle demolizioni controllate che ho raccolto per Inganno Globale:


Questo è un altro clamoroso esempio di auto-debunking del regista, giacchè è evidente che l'esplosione sentita da Morelli è quella dell'aereo, e Morelli l'ha sentita mentre si trovava "quattro piani sottoterra", e non solo l'ha sentita, ma ne ha anche visto e subito gli effetti, il che dimostra e conferma che il carburante dell'areo si è riversato verso i piani inferiori, attraverso i vani delle scale, degli ascensori e dei montacarichi, esplodendo con un'onda d'urto formidabile.







Il carburante degli aerei non può in alcun modo aver raggiunto i piani  inferiori, visto che le Torri erano state costruite in tre "segmenti" diversi, separati e completamente isolati l'uno dall'altro, proprio per evitare problemi di questo tipo.



Da questo schema si vede chiaramente come gli ascensori funzionassero in blocchi completamente separati l'uno dall'altro.



L'unico ascensore che da terra arrivava fino al terzo segmento era il cosiddetto espresso (indicato dalla freccia), che però risulta essere stato regolarmente utilizzato dopo l'incidente, per cui non può certo essersi riempito di carburante al momento dell'impatto dell'aereo.


Scusate se abbiamo rimarcato in rosso un altro errore grammaticale dei sottotitoli del film.... ci teniamo a precisare che l'errore è nel film e non nella nostra trascrizione...


E' vero, ho scritto nuovamente "un'altro" con l'apostrofo.





73. Scoppi ed esplosioni

Minuto 69 e 33 secondi.

Un commentatore, davanti alle immagini delle torri che bruciano, spiega: “Ci sono state due o tre esplosioni simili fortissime, e tutto l'edificio ha letteralmente tremato. Si tremava letteralmente, nei sotterranei dell'edificio”.

Un altro testimone: “Poco prima di quella fortissima esplosione che tutti abbiamo sentito e avvertito, abbiamo sentito un botto violento, un'esplosione, abbiamo guardato su e l'edificio ha cominciato letteralmente a crollare”

Un altro testimone: “A me è sembrata un'esplosione, poi si è sentito il rumore di un crollo e l'edificio è venuto giù”

Una testimone: “Alle 10:30 ho cercato di uscire, ma appena fuori ho sentito una seconda esplosione e un altro rombo... macchine incendiate, macchine rovesciate dalla forza dell'esplosione”

E così via altri testimoni che dicono di aver sentito un'esplosione, chi due esplosioni, uno di essi parla di un'esplosione all'altezza dell' 8° piano.

Un teste, al minuto 70 e 30 secondi circa, dice: “Sembravano degli spari, bang-bang-bang e poi tre grosse esplosioni”

Un giornalista dice: “Abbiamo sentito parlare di esplosioni secondarie, dopo gli impatti degli aerei... ci si domanda se ci fosse qualcos'altro alla base delle torri, che in realtà ha dato il colpo di grazia per farle crollare”

Un altro giornalista parla di un'esplosione, e della polizia che ha trovato un "ordigno" sospetto a un "isolato e mezzo" dal punto in cui è avvenuta l'esplosione.

Come abbiamo detto prima, il termine "explosion" in inglese può essere tradotto come "esplosione" o come "scoppio".  Se non ci credete, andate su Google Translate e chiedete la traduzione in inglese della parola italiana "scoppio". Otterrete questo risultato: "scoppio" = "explosion".

TraduzioneCliccate sulla foto per visualizzare l'immagine.

Nella lingua italiana, molto più forbita e precisa di quella inglese, c'è una certa differenza di sfumature tra il termine "scoppio" ed il termine "esplosione", ed il regista ne approfitta (così come ha fatto con "caldo" e "bollente" , ricordate?).

Ma se ascoltate con attenzione le dichiarazioni dei testimoni, vi accorgerete innanzitutto che solo alcune di esse parlano di "esplosioni" immediatamente precedenti il collasso. Il giornalista, ad esempio, parla di esplosioni secondarie dopo gli impatti degli aerei. Molto prima dei collassi, quindi, e queste esplosioni secondarie sono proprio come quella di cui ha parlato il teste Morelli poco prima. Il teste che parla delle tre esplosioni non dice (o forse, il regista non ce lo vuole mostrare...) quando le ha sentite, nè dove.

La verità è che a partire dal momento degli impatti (teste Morelli) fino al momento dei collassi, ci sono state molte esplosioni secondarie (in edifici di 110 piani, ce n'è di roba che può esplodere: in quegli edifici c'erano impianti, generatori, bombole di ogni tipo, tubature, cucine...). E non c'è da meravigliarsi che quando le strutture hanno ceduto, ci sia stato un boato. Non si può pretendere che una struttura in acciaio che cede sotto il peso di decine di migliaia di tonnellate, lo faccia in rispettoso silenzio.

Ma questo è ben diverso dalla sequenza di esplosioni tipica delle demolizioni controllate. Nelle demolizioni controllate non si utilizzano grosse cariche esplosive, ma una serie di piccole cariche, lo stretto necessario per spezzare gli elementi portanti, con una sequenza ritmica e sincronizzata, decisamente caratteristica.

Nessuno dei testi, inoltre, dà l'idea di parlare di cariche esplosive. Nessuno di loro adombra il dubbio che si sia trattato di esplosivi.

Nessuno dice: "Ehi! Le esplosioni che ho sentito non hanno nulla a che fare con gli incendi e con i crolli!"

Quanto all' "ordigno" trovato dalla polizia, anche in questo caso il termine "ordigno" è frutto di una traduzione maliziosa. Il giornalista parla di "device", che è un termine estremamente generico. Può essere qualsiasi cosa, da un bidone di carburante a una scatola di latta. Peraltro, l'oggetto è stato trovato dalla polizia,  a "un isolato e mezzo di distanza" (non si capisce da cosa) ed è chiaro che gli esplosivi per le demolizioni non si piazzano a un isolato e mezzo dal  punto che si vuol demolire... e peraltro, giacchè quell'oggetto non è mai esploso (altrimenti la polizia lo avrebbe detto) e non era una bomba (altrimenti ne avremmo notizia) è evidente che si è trattato di un falso allarme.

Infine, una considerazione fondamentale: i testimoni esibiti dal film, hanno visto e sentito le "esplosioni", in qualche caso ne hanno subito gli effetti. Se fossero state vere e proprie esplosioni da ordigni esplosivi per demolizione, non sarebbero sopravvissuti per raccontarlo. Come abbiamo detto, ci sono riprese audio-video in abbondanza di quelle tragiche due ore, e non c'è alcun suono che richiami quello di esplosioni causate da ordigni esplosivi.


Lasciamolo decidere al lettore, di cosa parlano le testimonianze:





74. Le comunicazioni dei pompieri

Minuto 71 e 09 secondi 

A questo punto il film ci  fa ascoltare alcune registrazioni radio dei pompieri di New York. Ovviamente non c'è indicazione di orario.

Nelle registrazioni si sente:

“Ho un testimone che dice che c'è stata un'esplosione sui piani 7 e 8...”

“Battaglione 3 a centro, c'è appena stata un'altra esplosione...”

“Warren Street, a causa dell'esplosione secondaria (ma il regista scrive: seconda). Ci sono molte persone coperte di polvere a causa dell'esplosione secondaria (il regista scrive: per questa seconda esplosione)...”

“Abbiamo un'altra esplosione nella Torre, 10-13 ...”

“La Torre 2 ha subito una grossa esplosione e sembra esserci un completo collasso intorno a tutta la zona (stranamente il regista traduce: quello che sembra essere un crollo completo di tutta la zona circostante)...”

“Mi sono trovato io nell'esplosione secondaria alla Torre 1" (il regista scrive “seconda esplosione”)

Anche in questo caso abbiamo la testimonianza di esplosioni secondarie, di persone che sono sopravvissute a questi scoppi (il che non sarebbe accaduto nel caso in cui fossero state cariche ad alto esplosivo) , di collassi parziali che hanno preceduto quello principale... queste conversazioni non fanno altro che confermare il fatto che ci sono stati diversi scoppi mentre le Twin Towers bruciavano, scoppi che sono avvenuti in modo del tutto casuale. Nessuno dei pompieri dice: "Ehi gente, qui c'è un mucchietto di candelotti da cui spuntano fili elettrici!". Eppure i pompieri erano lì, hanno comunicato via radio, e sono rimasti all'interno delle Twin Towers risalendole per oltre settanta piani senza trovare alcuna traccia di cariche esplosive. Queste comunicazioni radio, quindi, lungi dal dimostrare ciò che il regista sostiene, sono linvece la riprova delle baggianate dei "cospirazionisti".


Nessuno ha detto che i pompieri abbiano trovato i "mucchietti di candelotti". Se lo avessero fatto, avremmo una delle prove più schiaccianti fra tutte quelle raccolte finora.

I pompieri hanno semplicemento confermato molteplici esplosioni "secondarie", come avete visto nell'ultimo segmento presentato, mentre il sospetto di "bombe" è girato più volte fra gli stessi addetti alla sicurezza. A me sembrano informazioni importanti da dare, poi ciascuno ne può fare quello che crede.




75. Cariche esplosive

Minuto 71 e 40 secondi.

A questo punto il regista fa sentire la dichiarazione di un giornalista della NBC, Pat Dawson, che viene inserita nel contesto delle comunicazioni radio quasi fosse anch'essa una comunicazione dei pompieri.

Il regista così traduce le parole di Pat Dawson:

“Ho parlato con il capo della sicurezza dei pompieri di New York. Gli è stato detto che c'è la possibilità di un secondo ordigno, cioè un'altra bomba che potrebbe esplodere, ma ha detto che c'è stata una seconda esplosione e poi, un'ora dopo il primo impatto, c'è stata ancora un'esplosione. Lui pensa che ci fossero delle cariche piazzate nell'edificio. Qui a Downtown continuiamo a sentire delle esplosioni”.

Impressionante, vero? Ma anche in questo caso le cose non stanno esattamente così. Vediamo perchè.

Innanzitutto, non c'è da meravigliarsi se qualcuno, di fronte agli scoppi che si verificavano nelle Twin Towers, abbia pensato a ordigni esplosivi. 

Ci sono altre testimonianze che riportano simili impressioni, ma il regista, che di ricerche - a quanto pare -  ne ha fatte ben poche, non le ha trovate.

Sta di fatto che questi ordigni non sono stati visti da nessuno e nei video non si sentono esplosioni di questo genere.


Affermazione già smentita in precedenza.

Poi, Pat Dawson non è il testimone diretto: sta riferendo quanto gli è stato detto da un ufficiale dei pompieri, ed in particolare da Albert Turi.


Quindi? Perchè mai dovrebbe mentire?


Ma Pat Dawson ha detto davvero quello che il regista ci mostra? Solo quello? Abbiamo già visto che in questo film le dichiarazioni sono tagliuzzate, copiate e incollate per attribuire significati diversi da quelli reali.


Finora non abbiamo visto assolutamente nulla di tagliuzzato, prego.

Anche per le parole di Dawson è successa la stessa cosa!

Se il film ci avesse mostrato e fatto ascoltare per intero il servizio di Dawson, avremmo scoperto che le parole del giornalista non sono così chiare e nette come il regista vuol far credere. Le parole del giornalista sono queste:


"The second device, he thinks, he speculates, was probably planted in the building...."

Tradotto correttamente: "Il secondo oggetto (esploso), egli pensa, è una mera speculazione, era probabilmente piazzato nell'edificio".


Tradotto "correttamente"? E dove starebbe il termine "esploso"? E dove starebbe "mera", secondo JB?

Quindi, non si parla di carica esplosiva ma di "device" che può essere qualsiasi cosa.


"Device" può essere qualsiasi cosa, ma qui stavano parlando, in precedenza, di "explosive devices". Nel contesto è quindi chiaro che stiano parlando di bombe.

Il giornalista precisa che è un pensiero, una speculazione del pompiere. Il quale non ne è sicuro, ma dice "probabilmente". Ed infine, il termine "planted" , piazzato, non vuol dire necessariamente piazzato nel senso di "predisposto per esplodere", ma semplicemente intende dire che è esploso qualcosa che si trovava nell'edificio. Questo può significare un generatore, una bombola di gas, qualsiasi cosa!

Qualcuno osserverà: "quelli di Crono911 stanno facendo le acrobazie verbali per giustificare una dichiarazione così compromettente".



Nooo, e perchè mai dovrei? Fin qui è tutto così lineare...


Non è così. Le acrobazie dobbiamo farle per stare dietro a quelle che fa il regista.

Perchè noi non vi diciamo solo come stanno le cose. Ve le mostriamo per intero.

E difatti, vi mettiamo a disposizione l'intero servizio di Pat Dawson. Ascoltatelo, e scoprirete che subito dopo aver citato le parole di Albert Turi, il giornalista spiega che quelle esplosioni sono generate delle condutture di gas impiantate nelle Twin Towers !!!
 


"Noi vi mettiamo a disposizione, voi ascoltatelo e scoprirete...."  Perchè invece JB non si scomoda a pubblicare il testo per intero, cosi lo "scopriamo" subito, tutti insieme, se c'è sotto qualcosa o no.

(Fra l'altro, non si comprende nemmeno il ragionamento: siccome Albert Turi dice una cosa, le parole di Dawson non valgono più?)

Potete ascoltare o scaricare l'intero servizio, in comodo formato MP3 attraverso il nostro sharing link (dovrete attendere 20 secondi per avere accesso al file).

E abbiamo sbugiardato ancora una volta il regista (a dire il vero, non solo lui: questo film cita e ripropone il meglio... o dovremmo dire il peggio... delle varie baggianate sostenute dai cospirazionisti di mezzo mondo!).

Ma noi non ci fermiamo qui.

Visto che Pat Dawson cita parole di Albert Turi... cosa c'è di meglio di leggere cosa ha da dire lo stesso Albert Turi?

Ecco quindi, tutte per voi, le dichiarazioni rese da Albert Turi, in 28 pagine formato PDF.

Leggetevele con calma. Noi vi anticipiamo che a pag. 14 Turi riferisce:

"My initial reaction was there was a secondary explosion, and the entire floor area, a ring right around the building blew out. I later realized that the building had started to collapse already and this was the air being compressed and that is the floor that let go".
Tradotto:
"La mia reazione iniziale fu quella di pensare che c'era stata un'esplosione secondaria, e che l'intera sezione del piano, un anello giusto intorno all'edificio, era saltata. Poi ho capito che l'edificio aveva già iniziato a collassare e quell'esplosione era l'aria che veniva compressa ed espulsa dal piano".

Eccola la verità. Una verità che dimostra, ancora una volta, le bugie e la malafede contenute in questo film, che è davvero un Inganno. Per lo spettatore.


Per fortuna le interviste sono lì da vedere.




76. Demolizioni controllate

Minuto 72 e 10 secondi.

Titolo: “Crolli o demolizioni controllate?”

Il  film mostra alcune riprese di demolizioni controllate. Lo scopo è quello di indurre lo spettatore a credere che i collassi delle Twin Tower e i relativi video, siano del tutto analoghi a quelli delle demolizioni controllate.

Vedremo invece che il regista mette a segno un altro eccezionale auto-debunking.

Nel primo clip si vede un complesso di alcuni edifici, alti ciascuno una quindicina di piani. Si sente una serie ininterrotta e consecutiva di esplosioni, e si vedono i palazzi che crollano. Avete visto o sentito o qualcuno ha parlato di una serie ininterrotta e consecutiva di esplosioni al WTC?

Altro clip e altro edificio, questa volta alto una decina di piani. Si sente una serie di esplosioni in sequenza ravvicinatissima, cui segue una seconda serie di esplosioni contemporanee, e si vede il complesso che crolla. Avete visto o sentito o qualcuno ha parlato di esplosioni con queste caratteristiche al WTC?

Terzo video, siamo al minuto 72 e 30 secondi circa. Altra struttura, anche questa alta una decina di piani. Altra serie di esplosioni sincronizzate. Avete visto o sentito o qualuno ha parlato di serie di esplosioni sincornizzate al WTC?

Seguono altri  video, che mostrano sempre le esplosioni sincronizzate e gli edifici che vengono demoliti dalla base.
In tutti i video si vedono gli sbuffi di fumo delle esplosioni, violenti, che fuoriescono prima che l'edificio inizi a crollare. 

Avete visto o sentito esplosioni sincronizzate con relativi sbuffi violenti al WTC? Avete visto le Twin Towers crollare dalla base?  I testi hanno mai riferito una cosa simile?

A questo punto il regista passa, al minuto 73 e 35 secondi circa, a mostrarci i collassi delle Twin Towers. Si vede il collasso, e durante il collasso sbuffi e pennacchi di fumo isolati che appaiono DOPO che il collasso è già iniziato e in modo del tutto asimmetrico. Sbuffi e pennacchi che non sono per nulla violenti, ma lenti. Semplice fumo che viene cacciato fuori dalla compressione della struttura che collassa, e fuoriesce alla stessa velocità del collasso.

Addirittura evidenzia (minuto 75 e 07 secondi) alcuni sbuffi che escono dalla North Tower quando l'UA175 sta impattando contro la South Tower, ossia alle 09:03. La South Tower è crollata alle ore 09:59. Avete mai visto una demolizione controllata in cui l'edificio crolla quasi un'ora dopo le esplosioni?

Tutta questa serie di video, quindi, dimostrano che i crolli delle Twin Towers non hanno nulla di simile a quelli delle demolizioni controllate.




Avete già visto il segmento video. E' fatto apposta per permettere a ciascuno di farsi la propria opinione.




77. Il raffronto

Minuto 75 e 30 secondi circa

Il film mette uno accanto all'altro il video del WTC-7 che collassa e un edificio oggetto di demolizione controllata e lascia scorrere i due filmati affiancati.

La cosa stupenda di questo raffronto è che nell'edificio demolito con esplosivi si vede la serie di esplosioni che attraversa tutta la base, mentre nel WTC-7 non c'è traccia di esplosioni !!!

Ancora una volta il regista si smentisce da solo.


Nelle inquadrature del WTC7 che crolla la sua base non si vede (foto a sx e in centro):



Mentre si vede molto bene qualcos'altro (foto a dx): gli squibs delle demolizioni controllate.




78. Lo sbuffo

Minuto 75 e 50 secondi circa

Non contento di essersi già fatto così male da solo, il regista sceglie di mostrare il particolare di una facciata dell'edificio demolito con esplosivi, dal quale fuoriesce un violentissimo sbuffo di fumo, e lo confronta con una pressochè insignificante e lenta fuoriuscita di fumo da una facciata del WTC7 !!!

E così il regista ci dimostra, suo malgrado, che anche le caratteristiche del crollo del WTC-7 hanno poco a che spartire con quelle di una demolizione controllata.

Poi si diverte a mostrarci le nuvole di polvere e fumo sollevate dai crolli di una demolizione controllata comparandole con quelle sollevate dai crolli del WTC.


Non c'è nulla di divertente nel constatare la impressionante similitudine fra i due eventi:



La polvere e il fumo che si sollevano da un edificio crollato non hanno nulla a che vedere con le ragioni per cui l'edificio è crollato. Che si tratti di una demolizione, di un crollo a seguito di impatti e incendi, o di un crollo a causa di un terremoto, polvere e fumo sono solo polvere e fumo.

In compenso, in queste sequenze, ed esattamente al minuto 76 e 13 secondi, si vede chiaramente il WTC-7 completamente circondato dalle macerie del crollo del WTC-1 !!!!


Ormai sappiamo che JB sta parlando, senza saperlo, del WTC6.




79. I paragoni

Minuto 76 e 18 secondi

Il film mostra un video in cui alcuni pompieri commentano i collassi e il fatto che i piani sono venuti giù uno dietro l'altro paragonandoli a una demolizione controllata.

Questo è normalissimo. Chi di noi , guardando i collassi delle Twin Towers o del WTC-7, non ha richiamato nella mente le immagini delle demolizioni controllate?

Il paragone è spontaneo.


Certo che lo è, visto che di demolizioni si è probabilmente trattato. Ho già mostrato al punto 58 che cosa accade quando invece gli edifici crollano da soli. E in quei casi il paragone a me non viene affatto spontaneo.


Ma i pompieri, nel filmato, dicono chiaramente che i piani sono venuti “... Giù fino in fondo”. Dall'alto verso il basso. Esattamente il contrario di quello che succede nelle demolizioni controllate.



Ho già spiegato la necessità di una sequenza dall'alto verso il basso.


Ricordo inoltre che non è assolutamente vero che le demolizioni debbano iniziare per forza dal basso.


Come vedete, ogni edificio fa storia a sè:

Subito dopo, il film ci fa ascoltare alcuni giornalisti che paragonano il crollo a un'implosione programmata.

"Come quelle che vediamo in TV” dice uno di loro. Come dicevamo, è il paragone spontaneo. A cos'altro può essere mai paragonato il crollo del World Trade Center?

E' la stessa storia del Volo 77 che ha impattato il Pentagono. I testimoni vedono un aereo arrivare velocissimo a bassa quota e schiantarsi contro l'edificio.

Se uno vuol fare un paragone, a cosa può mai paragonarlo se non a un missile?

E così, lì i testimoni hanno paragonato l'aereo a un missile, e il regista si è sforzato di dimostrare che è stato un missile.

Qui i testimoni paragonano i crolli alle demolizioni controllate, e il regista si sforza di dimostrare che sono state demolizioni controllate.

La cosa è di una banalità sconcertante.


Se mi passa sulla testa un Boeing 757, io non mi sognerei nemmeno lontanamente di paragonarlo ad un missile. E se vedo degli edifici che crollano chiaramente da soli, spezzandosi ad un certo punto e inclinandosi su un lato, non mi sognerei nemmeno lontanamente di fare il paragone con una demolizione controllata.




80. La documentazione sigillata

Minuto 77 e 23 secondi

Narratore:  “Nonostante il progetto originale prevedesse chiaramente che le Torri avrebbero resistito all'impatto di un grosso aereo di linea, nessuno dei progettisti o costruttori è mai stato condannato, arrestato o incriminato per negligenza

Come abbiamo visto e documentato, il progetto delle Twin Towers non prevedeva affatto una simile eventualità. Non c'è traccia di questo requisito nelle specifiche progettuali.


Abbiamo già visto al punto 45 il "requisito" che non c'è.

E' diffusa l'opinione, sostenuta (ma non provata) anche da alcuni dei progettisti, che si fosse tenuto conto dell'eventualità di un impatto di un Boeing 707 in fase di atterraggio a New York, ma se anche ciò fosse vero, i Boeing 767 che hanno colpito le Twin Towers l'11 settembre 2001 avevano una velocità più che doppia rispetto a un Boeing 707 in atterraggio, e una quantità di carburante enormemente superiore.


Sempre nel documento più sopra, si parla di poter reggere un impatto alla velocità di 600 miglia orarie, che sono oltre 1000 km all'ora. A me non sembra che gli aerei atterrino a quelle velocità.

Nessuno tra i progettisti ha mai tenuto in considerazione l'effetto combinato dell'impatto e degli incendi.


L'effetto combinato è obbligatorio, non c'è bisogno di prenderlo in considerazione. Se un aereo si schianta, il carburante si incendia.  (Altrimenti sarebbe come dire che si può sopravvivere a una pallottola nel petto, ma non alla sua emorragia).

Ma ci sono altre due circostanze da ricordare: la prima è che le Twin Towers hanno comunque resistito all'impatto. Lo ha detto anche il regista (vedi sopra, minuto 46 e 55 secondi):  “E infatti, dopo essere state colpite, le torri hanno ondeggiato e scricchiolato per qualche minuto prima di fermarsi con il carico redistribuito sulla struttura restante, come previsto"

Migliaia di persone hanno potuto evacuare le Twin Towers e salvarsi la vita grazie alla resistenza dimostrata dalle Twin Towers, che hanno ceduto solo dopo una prolungata esposizione agli incendi incontrollati innescati dal carburante. Ci sarebbe stato il tempo di evacuare anche le altre persone, se non fossero rimaste intrappolate ai piani superiori.

La seconda circostanza da ricordare, è che Frank De Martini, ossia il manager del progetto di costruzione delle Twin Towers, che proprio il regista ha citato, al minuto 46 e 10 secondi, è rimasto ucciso nel collasso della South Tower.

Se mai fossero stati commessi errori di progettazione, il massimo responsabile ("manager del progetto") li ha già pagati con la propria vita. Altro che processi.


Il manager non è affatto il massimo responsabile. I manager "maneggiano", cioè gestiscono, mettono in pratica, mentre i responsabili si chiamano "responsabili".

Anche in questo caso, come vedete, per smentire il regista non c'è nemmeno bisogno di presentare documenti e fonti: è bastato citare due passaggi del suo stesso film.


Ma non finisce qui.

Dopo questa baggianata, il film ne spara un'altra: “Tutta la documentazione e i referti tecnici relativi ai crolli sono stati sigillati dal giudice, per accordo delle parti, e non potranno più essere visti da nessuno”

Beh... tutta la documentazione ed i referti tecnici la trovate sul sito del NIST , la potete scaricare via Internet oppure richiedere in copia cartacea o in DVD:

NIST Report



Altro che "sigillati dal giudice... e non potranno più essere visti da nessuno".

Questa è l'ennesima spudorata menzogna di questo film.




Questo è l'abstract dell'articolo del New York Times che conferma quanto ho detto (l'articolo completo è a pagamento. Questa è la copia cache):

September 30, 2002, Monday

Vast Detail on Towers' Collapse May Be Sealed in Court Filings

By JAMES GLANZ AND ERIC LIPTON (NYT) 1623 words
Late Edition - Final , Section A , Page 1 , Column 1

ABSTRACT - Probably most sophisticated and complete understanding of World Trade Center collapse during September 11 terrorist attacks is compiled as part of largely secret proceeding in federal court in Lower Manhattan; confidential material, amassed during initial stages of complicated insurance lawsuit, contains data and expert analysis developed by some of nation's most respected engineers; includes computer calculations with series of three-dimensional images of crumpled insides of towers after planes hit, helping to identify sequence of failures that led to collapses; contains immense body of documentary evidence in collection that far outstrips what government analysts have have put together to explain scientifically complex and emotionally charged questions surrounding deadly failures in buildings; many fear closely held information, which includes analysis and possible answers families and engineers worldwide crave, may remain buried in sealed files, or even destroyed; experts, bound by confidentiality agreements with clients, cannot disclose findings publicly as they wait for case to play out; judge in case has approved standard legal arrangement that, should lawsuit be settled before trial, could cause crucial material generated by competing sides to be withheld.

Traduzione dei pezzi in grassetto: Materiali confidenziali [...] contengono un corpo immenso di prove documentali che supera di gran lunga quello che gli analisti governativi [cioè FEMA e NIST, n.d.t] hanno messo insieme [...] Il giudice incaricato del caso ha approvato un tipico accordo legale che potrebbe portare, nel caso le parti raggiungessero un accordo prima della fine del processo, al secretamento di materiali di importanza cruciale presentati da ambedue i contendenti.

Siccome poi l'accordo fra le parti c'è stato, il "crucial material" è stato effettivamente trattenuto, e nessuno potrà mai vederlo.

Mentre quasi tutto l'acciaio delle Torri recuperato è stato precipitosamente rivenduto in Oriente come metallo da riciclare, senza permettere a scienziati indipendenti di fare i dovuti rilievi. A proposito di questo fatto, che è stato accolto con aperto scandalo dalla comunità scientifica, Danilo Coppe ha detto: "È stupefacente che non siano stati fatti almeno degli accantonamenti a campione delle carpenterie e messi in condizioni di essere adeguatamente analizzati anche in eventuale “contraddittorio”. Una serie di tamponi avrebbero potuto fugare ogni dubbio sulla presenza di materie esplosive". (Qui l'intervista)

(Qualche "accantonamento" in realtà c'è stato - si parla dello 0,01% del totale dell'acciaio recuperato - ma si suppone che su quei pezzi non si trovino certo delle possibili tracce delle esplosioni).


81. Leslie Robertson

Minuto 77 e 46 secondi

Il film ci mostra un'intervista all'ingegnere strutturale Leslie E. Robertson, "responsabile della robustezza strutturale delle Twin Towers" che dice: “Le circostanze dell'11 settembre erano al di fuori di quello che avevamo previsto nel progetto e il regista osserva che Nessuno ha mai pensato di fargli causa. Leslie Robertson è sempre stato ed oggi continua ad essere, un libero cittadino. Come mai?”.

Può esistere una domanda più idiota? Lo ha appena detto, come mai: le circostanze dell'11 settembre erano al di fuori di quello che il progetto prevedeva.

Si può essere più chiari di così?

In ogni caso, Robertson è uno dei più famosi e qualificati ingegneri strutturali nel mondo. Nel 2002 (e quindi dopo la tragedia delle Twin Towers) , ha vinto il prestigioso premio "Henry C. Turner" per "L'innovazione nelle tecnologie costruttive", a dimostrazione che l'intera comunità accademica e ingegneristica ha ritenuto valido il suo lavoro di progettazione (Emporis Buildings).


Che Robertson non sia responsabile, non c'è nessun bisogno di dimostrarlo, visto che è un libero cittadino. E' infatti questo l'assunto da cui parte il mio ragionamento, che sottopongo all'attenzione di chi legge:

Siccome

a) il progetto prevedeva che le Torri avrebbero retto all'impatto di un grosso aereo commerciale,

e

b) Robertson ci ha detto che "le circostanze erano fuori da quello che avevano previsto nel progetto",

di cosa si sarà mai trattato? (Attenzione: deve essere qualcosa per cui Robertson, pur essendo il responsabile per la solidità strutturale delle Torri, non può avere nessuna colpa: altrimenti, appunto, sarebbe in prigione).

La domanda non mi pare proprio così stupida.




82. Ellen Mariani

Minuto 78 e 45 secondi.

Titolo: "Un popolo a parte".


Per quel che riguarda il capitolo conclusivo, dedicato alle proteste e alle testimonianze dei parenti delle vittime, invece di ribattere punto per punto, ho ritenuto di dare una risposta complessiva alla fine del capitolo.


Un testo scorrevole ci informa che i membri dell'Associazione dei Parenti delle Vittime dell'11 settembre combattono ogni giorno per chiedere giustizia.

Il film ci mostra quindi un intervento di "Helen Mariani" a un convegno o qualcosa del genere. Il narratore spiega che Mariani ha perso il marito nel volo United 175 e “Ha denunciato... Bush... Cheney... le alte cariche dello Stato, per alto tradimento...” e che la donna chiede che sia fatta giustizia “In un tribunale di New York”.

E' comprensibilissimo che molti familiari delle vittime dell'11 settembre non accettino l'idea che i propri cari siano rimasti uccisi in un attentato che ha colpito il cuore degli Stati Uniti, gabbando l'intelligence, i servizi anti-terrorismo e la struttura della difesa aerea e civile.


I parenti delle vittime dell'11 settembre sono decine e decine di migliaia di persone, ed è perfettamente normale che una parte di esse non sia soddisfatta dei risultati delle inchieste e non voglia accettare l'idea che questi attentati siano stati giudicati inevitabili a causa del sistema e del contesto in cui si sono consumati, e non per colpa di uno o più specifici individui che avrebbero potuto prevenirli.

Comprendiamo e rispettiamo queste persone ed i loro sentimenti, di certo non possiamo fare altrettanto con chi li strumentalizza ai propri fini.

"Helen Mariani" si chiama in realtà Ellen Mariani (questo film è zeppo di imprecisioni imperdonabili, sembra un gazzettino rionale) ed è l'unico familiare delle vittime di tutti e quattro i voli ad aver espresso il proprio dissenso rispetto ai risultati delle inchieste. Almeno, questo è quanto riferisce il giornalista investigativo indipendente Greg Szymanski, che tra l'altro è molto vicino ai cospirazionisti.

Ma qui non si tratta di fare la conta di chi crede o chi non crede alle spiegazioni ufficiali. Che sia una sola persona o siano mille, l'opinione della gente non può modificare i fatti.


Ciò nonostante, non vogliamo sottrarci dall'andare a fondo di questa affermazione del regista e poichè a noi di Crono911 i "sentito dire" non ci piacciono, vediamo allora cosa dice veramente Ellen Mariani.

Leggiamo quindi la sua Lettera Aperta al Presidente Bush, datata 26 novembre 2003.

A pagina 2, facendosi portavoce dell'Associazione dei Parenti delle Vittime dell'11 settembre, la donna espone i 7 punti per i quali vuole risposte dal Presidente Bush:
1. Perchè ci sono 29 pagine del rapporto della Commissione, censurate su Sua [di Bush] espressa richiesta personale?
2. Dove sono le "scatole nere" dei voli American 11 e United 175?
3. Dove sono i "voice recorders" dei voli American 11 e United 175?
4. Perchè non possiamo avere accesso alle registrazioni complete del controllo aereo, per i voli 11 e 175?
5. Dove sono le videoregistrazioni aeroportuali dei passeggeri che si imbarcano sui voli dirottati?
6. Quando saranno rilasciate le liste complete dei passeggeri dei voli?
7. Perchè Suo fratello [di Bush], Jeb (Governatore della Florida) ha preso in consegna i registri della Huffman Aviation School e li ha fatti portare fuori dagli USA a bordo di un C-130 governativo ? A chi sono stati consegnati questi dati e perchè?

Queste le sette domande.
E' bene evidenziare preliminarmente che la lettera è del novembre 2003. A quella data, i lavori delle commissioni di inchiesta non erano ancora terminati, e nessun vero rapporto definitivo era stato ancora reso pubblico.

La Commissione di Inchiesta indipendente del Congresso americano ha difatti concluso i suoi lavori solo nell'Agosto 2004, dopo aver pubblicato, il 22 luglio 2004, il proprio Rapporto Finale.
Sempre a partire dal 2004, sono stati via via resi pubblici quasi tutti i documenti precedentemente protetti dal segreto, compresi quelli acquisiti nel corso del processo Moussaoui. Dal sito di Crono911  è possibile accedere, visionare, scaricare tutta questa documentazione.

Le domande e le contestazioni di Ellen Mariani, comprensibili nel 2003, sono state quindi ampiamente superate dalla diffusione al pubblico dei documenti e degli atti precedentemente segreti.

In particolare, rispondendo punto per punto alle domande:
1. Non ci sono più pagine censurate nel rapporto della Commissione: l'intero rapporto è stato reso pubblico;
2. Le "scatole nere" dei voli 11 e 175 non sono mai state rinvenute e si ritiene che non siano sopravvissute agli impatti, al calore degli incendi, e al collasso di centinaia di migliaia di tonnellate di acciaio e altri materiali;
3. I  "voice recorder" dei voli 11 e 175 non sono mai stati rinvenuti, per lo stesso motivo di cui al punto 2.
4. Le registrazioni complete del controllo aereo, per tutti e quattro i voli, sono state rese pubbliche e sono accessibili da chiunque.
5. Le videoregistrazioni aeroportuali disponibili sono state rese pubbliche. Nel Rapporto del 2004 è chiaramente spiegato che alcuni degli aeroporti interessati dai voli dirottati non avevano sistemi di videoregistrazione a circuito chiuso per i varchi di accesso.
6. Le liste complete dei passeggeri sono state rilasciate dopo la conclusione del Processo Moussaoui.
7. I record della Huffman Aviation School sono stati rilasciati dopo la chiusura dei lavori della Commissione Indipendente, nel 2004. L'intera storia del C-130 che avrebbe portato via i registri della scuola, sequestrati addirittura da Jeb Bush, è del tutto falsa e non si capisce nemmeno da dove sia spuntata fuori.

Ora, come abbiamo visto, è del tutto comprensibile che Ellen Marian esponesse i suoi dubbi e le sue richieste nel 2003. Che lo faccia il regista, nel 2006, quando quei dubbi e quelle domande hanno ottenuto chiare risposte, è molto meno comprensibile e accettabile.

Ellen Mariani è ancora oggi un "cavallo di battaglia" di vari movimenti che affermano di volere ulteriori inchieste e di avere dubbi sulla "versione ufficiale".
I più importanti tra questi movimenti sono riuniti attorno all'iniziativa "911 Truth" o "Scholars for 9/11 Truth"

Come si può vedere dal sito, 911 Truth è diventata una macchina commerciale, che ha un catalogo con centinaia di Libri, DVD, magliette, spillette e gadget di ogni tipo.
Quando parlavamo di strumentalizzare il dolore dei familiari delle vittime, intendevamo proprio questo.

Ma esistono anche numerose associazioni di parenti delle vittime, come "September 11th Families Association", che non contestano minimamente la verità dei fatti. E non vendono libri nè dvd...



83. Convinzione personale

Minuto 80 circa

Abbiamo ancora Ellen Mariani. La donna spiega che vorrebbe fare delle domande a Bush: “Resto personalmente convinta che lei abbia deliberatamente permesso che i fatti dell'11 settembre accadessero... si è costruito il consenso popolare per la sua guerra al terrorismo... Trovo deprecabile che lei usi la nostra tragedia di morte e distruzione per i suoi fini politici”

Abbiamo già visto quali sono le domande di Ellen Mariani.

E ancora un volta il regista si debunka da sè, perchè quest'ultima dichiarazione testimonia che la Mariani non parla di teorie di complotto, di missili e di demolizioni controllate, ma semplicemente di una propria e personale convinzione che il Presidente Bush abbia lasciato che gli attentati avvenissero, allo scopo di portare avanti una guerra contro il terrorismo.

Capirete che un conto è dire: "Bush ha organizzato il complotto" e altro conto è dire "Bush sapeva e non ha fatto niente".

Peraltro, mentre la prima affermazione si scontra palesemente contro le prove ed i dati oggettivi, ed è insostenibile da chiunque abbia un minimo di raziocinio, la seconda ricade completamente nel campo delle opinioni personali, per le quali è quasi impossibile dimostrare oggettivamente il contrario.




84. Barry Zellman
Minuto 80 e 40 secondi circa

Il film ci propone adesso un intervento di Barry Zellman, che “ha perso il fratello nel crollo della Torre Sud”.

Non si capisce, come per la Mariani, a che epoca risalga questo intervento.

Zellman dice: “Sono grato a coloro che capiscono che 4 aerei, un'ora e mezza fra il primo impatto e il secondo impatto, senza la minima risposta militare negli Stati Uniti, non può essere andata così... io cerco di essere obbiettivo ... ho fatto ricerche... nessuno riesce a darmi la risposta... ma è chiaro che il nostro presidente non ha mai voluto andare a fondo di questa tragedia... ci sono due tipi di famiglie nell'11 settembre, quelle che hanno preso i soldi e quelle che non li hanno presi, ma i soldi c'erano, con uno scopo preciso: comperare le persone e farle stare zitte...”  (l'imprecisione grammaticale evidenziata in rosso è del film...)

Anche in questo caso abbiamo l'espressione di una mera opinione personale. Rispettabilissima, ma pur sempre una semplice opinione. 

Non possiamo sapere a quando risalga questa dichiarazione, ma è un fatto che il comportamento della difesa aerea è stato sviscerato a fondo in questi anni, in particolare dopo il 2004, e tutti i documenti e le registrazioni sono di dominio pubblico. Chiunque può leggerseli e decidere se ci sono state leggerezze o responsabilità.

Non è poi un mistero per nessuno che le famiglie delle vittime abbiano ricevuto denaro, come accade - almeno nei paesi che possono permetterselo - in tutti i casi di disastri e pubbliche calamità.

La sola Croce Rossa, che di certo non può essere catalogata come un ente al soldo dell'Amministrazione Bush, ha raccolto in tre mesi (dall'11 settembre alla metà di dicembre 2001) ben 1,4 miliardi di dollari in favore delle famiglie delle vittime dell'undici settembre (PBS). Se consideriamo che il numero delle vittime è di poco inferiore alle 3.000, già solo questi contributi ammontano mediamente a quasi mezzo milione di dollari per famiglia, che rappresentano decisamente una grossissima somma.

E parliamo del dicembre 2001. 

A queste somme vanno aggiunte quelle raccolte successivamente, quelle raccolte da altre organizzazioni umanitarie ed associazioni varie, quelle stanziate dallo Stato e quelle messe a disposizione da enti privati (come le compagnie aeree).

Ad esempio, l'11th September Fund ha raccolto, fino al dicembre del 2004, 528 milioni di dollari per aiuti alle famiglie delle vittime866 milioni di dollari per servizi di assistenza alle famiglie e per la ricostruzione di case danneggiate dagli attentati, e altri 90 milioni di dollari per altre forme di assistenza e soccorso.

Il Congresso ha creato un fondo che ha risarcito 2.924 famiglie, pari al 98 % delle famiglie interessate, elargendo una somma di circa 2 milioni di dollari a ciascuna (Washington Post su 911 Law Help, un servizio di tutela legale gratuita per le vittime dell'11 settembre) a fronte della rinuncia ad azioni legali risarcitorie.

Se mettiamo insieme tutti gli aiuti, i contributi e gli stanziamenti, raggiungiamo valori davvero impressionanti, nell'ordine dei tre milioni di dollari per famiglia. Parliamo di una cifra di circa due milioni e duecentomila euro a testa, circa quattro miliardi delle vecchie lire!

Non c'è da stupirsi se le autorità abbiano preteso che i beneficiari di queste somme rinunciassero ad ogni azione legale nei confronti di compagnie aeree ed enti vari.

Si tratta di una procedura normale per evitare speculazioni ed interminabili contenziosi.


Ma cosa c'entra tutto questo? Cosa c'entrano i risarcimenti e le inevitabili speculazioni economiche, con le teorie dei complotti?

Se dovessimo reggere questo gioco, avremmo vita facile: basterebbe citare il fatto che il 98 % delle famiglie hanno accettato i risarcimenti, per rispondere che solo il 2% dei familiari ha dubbi sulla versione ufficiale!



85. Le vedove

Minuto 82 e 3 secondi.

Titolo: “Le Vedove del New Jersey”

Ci mostra la vicenda di quattro donne, che hanno perso i rispettivi mariti negli attacchi alle Twin Towers.

Una delle donne spiega all'intervistatore che “Ci sono molte cose che non mi quadrano sul Pentagono, non capisco come un aereo possa colpire... il Pentagono, un'ora dopo che il primo aereo ha colpito la prima torre... spendiamo mezzo biliardo di dollari per la difesa... e mi volete raccontare che un aereo è in grado di colpire... un'ora dopo che la prima Torre è stata colpita...”

Nelle varie interviste le donne parlano genericamente di sfiducia nell'accettare i fatti, ed in particolare l'inerzia della difesa aerea e l'inefficacia dei servizi di intelligence.

I dubbi delle quattro donne sono comprensibili. Sono quelli di qualsiasi altra persona, a fronte di un simile evento. Non conosciamo l'epoca di queste dichiarazioni, perchè come al solito il film si guarda bene dal dircelo, e quindi non sappiamo se siano state fatte prima o dopo la pubblicazioni degli atti, dei rapporti e dei documenti relativi ai fatti dell'11 settembre. 

In ogni caso queste donne non parlano di missili, non parlano di demolizioni controllate, parlano semplicemente dello stupore nel vedere il fallimento di una difesa aerea che credevano potentissima. E' uno stupore comprensibilissimo, e diciamo le cose come stanno: prima dell'11 settembre 2001, in quanti, che non fossero esperti della materia, sapevano che c'erano solo 14 caccia a difendere l'intero Nord America?




86. Mindy Kleinberg

Minuto 85 e 59 secondi.

Titolo: “Mindy Kleinberg pone domande alla Commissione Indipendente”

La donna lamenta, durante i lavori della commissione di inchiesta, il ritardo con cui il NORAD è stato informato dalla FAA di quanto accadeva al volo AA11, ed il ritardo con cui sono decollati i caccia.

La Kleinberg punta il dito contro il funzionamento della difesa aerea, contro la mancata attenzione nei confronti di operazioni di borsa anomale, contro la superficiale concessione dei visti di ingresso ai dirottatori, contro la tardività con cui l'emergenza è stata comunicata ai più alti livelli di governo.

Al termine del clip, il regista scrive: “A tutt'oggi le domande di Mindy Kleinberg non hanno avuto nessuna risposta... la stessa cosa è accaduta per una lista di oltre cento domande simili che l'Associazione Familiari delle Vittime ha ufficialmente posto al Presidente Bush, al vice Cheney, alla CIA, all'FBI, al sindaco di New York Giuliani...”


Un conto è che siano state poste domande durante i lavori della Commissione di Inchiesta Indipendente. Questo è un fatto.
E' un fatto però che quelle domande hanno trovato risposta nel rapporto finale di quella Commissione, nonchè nei documenti e atti che sono stati resi pubblici da allora sino a tutto il 2006 (si pensi alle registrazioni delle comunicazioni del NORAD e della FAA, ai tracciati radar, ai dati delle scatole nere: queste informazioni si sono rese disponibili soltanto a partire dal 2005-2006).

Non è storia nuova che le Autorità tendano a mantenere uno stretto riserbo sulle attività investigative e sulle risultanze delle inchieste che riguardano fatti delittuosi e crimini terroristici. E' anche vero che spesso questo riserbo può servire a nascondere manchevolezze e responsabilità a vari livelli, operativi e politici.

Ma tutto ciò non ha nulla a che vedere con complotti, cospirazioni, missili e demolizioni controllate.



87. Al Qaeda

Minuto 88 e 30 secondi.

Titolo: “Cala il sipario”

Il regista trasmette un momento delle audizioni della Commissione, e precisamente quando Giuliani (ex sindaco di New York) ha appena terminato la sua testimonianza, alla presenza dei familiari delle vittime.

Dal pubblico, un giovane che dice di essere il fratello di uno dei pompieri intervenuti al WTC, grida alcune frasi del tipo: “Facciamo le vere domande adesso!” “Il vostro governo ha finanziato e addestrato Al-Queda. (Sappiamo che si scrive Al-Qaeda, anche in questo caso l'errore è nei sottotitoli del film...)


Un film che appare tagliato su misura delle dicerie che possono circolare tra le poltrone di un barbiere di periferia, non poteva che finire con un chiacchiericcio da barberia.

La storiella che Al-Qaeda e Osama Bin Laden siano stati creati dalla CIA, è credenza diffusa e generalizzata, alimentata dalla disinformazione, dalla scarsa conoscenza dei fatti, e dalla contro-informazione ideologica.

Peraltro, il regista dovrebbe decidere cosa fare da grande: è stato il Governo USA a distruggere il WTC con cariche esplosive, e a colpire il Pentagono con un missile, oppure sono stati i terroristi di Al-Qaeda, creazione americana, a dirottare quattro aerei e a schiantarli sugli USA?

Ad ogni modo, è falso che la CIA abbia mai creato o finanziato o appoggiato Al-Qaeda e Osama Bin Laden (ne parliamo, con dovizia di fonti, su Crono911 ).


Visto che JB vorrebbe spiegare la rabbia dei parenti con il semplice e "comprensibile" dolore di chi ha perso una persona amata (anche le denunce per alto tradimento, al presidente e vice-presidente, derivano da quel dolore?), mi sembra il caso di accludere alcune delle "altre domande" a cui accenna Inganno Globale nel finale, che sono state poste dai parenti delle vittime alle varie autorità americane di massimo livello.

100 DOMANDE SENZA RISPOSTA

Sono più di 100 domande (di cui presentiamo una breve selezione) poste direttamente dal Family Steering Committee, il Comitato Familiari delle Vittime, al Presidente Bush, al Vice-Presidente Cheney, al direttore della CIA Tenet, a quello dell'FBI Mueller, all'Aviazione Civile, all' Aviazione Militare, alla Port Authority di New York e al suo sindaco Rudy Giuliani. Ovvero a tutte le più alte autorità dell'amministrazione coinvolte nei fatti dell'11 Settembre.

Queste domande hanno delle implicazioni talmente vaste, che in realtà basterebbero a fare da sintesi per tutte le accuse che vengono mosse alla versione ufficiale. Non a caso infatti queste domande non hanno mai avuto nessuna risposta.  Qui trovi la lista originale con le domande complete.


1 - DOMANDE AL PRESIDENTE BUSH

As Commander-in-Chief on the morning of 9/11, why didn’t you return immediately to Washington, D.C. or the National Military Command Center once you became aware that America was under attack? At specifically what time did you become aware that America was under attack? Who informed you of this fact? Come Comandante in Capo [della nazione] la mattina dell'11 Settembre, perchè lei non è tornato immediatamente a Washington, o al Centro di Comando Militare, una volta che si è reso conto che l'America era sotto attacco? A che ora esattamente lo ha saputo? Chi l'ha informata di ciò?

What defensive action did you personally order to protect our nation during the crisis on September 11th? What time were these orders given, and to whom? What orders were carried out? What was the result of such orders? Were any such orders not carried out? Quale procedura difensiva ha ordinato personalmente, per proteggere la nostra nazione durante la crisi dell'11 Settembre? A che ora sono stati dati questi ordini, ed a chi? Quali di questi ordini sono stati eseguiti? Che effetto hanno avuto tali ordini? Vi sono alcuni di questi ordini che non sono stati eseguiti?

U.S. Navy Captain Deborah Loewer, the Director of the White House Situation Room, informed you of the first airliner hitting Tower One of the World Trade Center before you entered the Emma E. Booker Elementary School in Sarasota, Florida. Please explain the reason why you decided to continue with the scheduled classroom visit, fifteen minutes after learning the first hijacked airliner had hit the World Trade Center. Il Capitano di Marina Deborah Loewer, direttore della Situation Room della Casa Bianca, l'ha informata che il primo aereo ha colpito la Torre Uno del World Trade Center prima che lei entrasse nella scuola elementare Emma E. Booker di Sarasota, in Florida. Ci spieghi perfavore perchè ha deciso di continuare col programma di visita alla scuola, quindici minuti dopo aver saputo che il primo aereo sequestrato aveva colpito il World Trade Center.

Is it normal procedure for the Director of the White House Situation Room to travel with you? If so, please cite any prior examples of when this occurred. If not normal procedure, please explain the circumstances that led to the Director of the White House Situation Room being asked to accompany you to Florida during the week of September 11th.
E' normale procedura che il direttore della Situation Room della Casa Bianca viaggi con lei? Se lo è, citi perfavore qualche esempio in cui questo sia avvenuto in precedenza. Se non lo è, spieghi perfavore le circostanze che l'hanno portata a chiedere al direttore della Situation Room di accompagnarla in Florida nella settimana dell'11 Settembre. [La Situation Room è la "stanza dei bottoni" di cui ha preso il comando Cheney, poichè nè Bush nè il direttore Loewer erano presenti].

What plan of action caused you to remain seated after Andrew Card informed you that a second airliner had hit the second tower of the World Trade Center and America was clearly under attack? Approximately how long did you remain in the classroom after Card’s message? In base a quale strategia lei è rimasto seduto [nella classe] dopo che Andrew Card l'ha informata che un secondo aereo aveva colpito la seconda torre del World Trade Center, e che l'America era chiaramente sotto attacco? Più o meno, quanto è rimasto nella classe dopo il messaggio di Card? [6 minuti d'orologio, filmati in tempo reale.]

Your schedule for September 11, 2001 was in the public domain since September 7, 2001. The Emma E. Booker School is only five miles from the Bradenton Airport, so you, and therefore the children in the classroom, might have been a target for the terrorists on 9/11. What was the intention of the Secret Service in allowing you to remain in the Emma E. Booker Elementary School, even though they were aware America was under attack?

Il suo programma per la giornata dell'11 Settembre era stato reso pubblico sin dal 7 Settembre. La scuola Emma Booker è a sole 5 miglia dall'aeroporto di Bradenton, e quindi sia lei che i bambini avreste potuto essere bersaglio dei terroristi quel giorno. Secondo quale logica i Servizi Segreti le hanno permesso di rimanere nella scuola, pur sapendo che l'America era sotto attacco? [I Servizi Segreti sono gli addetti alla sicurezza personale del Presidente].

Was there a reason for Air Force One lifting off without a military escort, even after ample time had elapsed to allow military jets to arrive?
Per quale motivo Air Force One [l'aereo presidenziale] è partito senza scorta militare, nonostante ci fosse stato tutto il tempo per far arrivare dei caccia militari?

19. Who approved the flight of the bin Laden family out of the United States when all commercial flights were grounded, when there was time for only minimal questioning by the FBI, and especially, when two of those same individuals had links to WAMY, a charity suspected of funding terrorism? Why were bin Laden family members granted that special privilege—a privilege not available to American families whose loved ones were killed on 9/11? Chi ha autorizzato il volo della famiglia bin Laden fuori dagli Stati Uniti, quando tutti gli aerei commerciali erano a terra, e quando c'era pochissimo tempo per interrogarli da parte dell'FBI, visto che due di costoro avevano collegamenti con la WAMY, un'organizzazione sospettata di finanziare il terrorismo? Perchè è stato concesso questo particolare privilegio alla famiglia bin Laden, ma non alle famiglie degli americani i cui cari sono morti negli attentati di quel giorno? [Alcuni familiari hanno dovuto attendere tre giorni per potersi recare a Washington o N.Y.]

Please explain why no one in any level of our government has yet been held accountable for the countless failures leading up to and on 9/11? Ci spieghi perfavore perchè ad oggi nessuno, a nessun livello governativo, è stato chiamato a rispondere per gli innumerevoli errori che sono sfociati nell'11 Settembre.

Which individuals, governments, agencies, institutions, or groups may have benefited from the attacks of 9/11?  Please state specifically how you think they have benefited. Quali individui, governi, agenzie, istituzioni o gruppi possono aver beneficiato degli attacchi dell'11 Settembre? Spieghi perfavore in dettaglio come lei pensa che possano averne beneficiato.

Please discuss the American government’s role and position, either officially or unofficially in discussions/negotiations with the Taliban in 2001 and their timing and appropriateness with respect to the executive order of July 2, 2001 mentioned above. According to an article in Salon, 6-05-02:

The Bush White House stepped up negotiations with the Taliban in 2001. When those talks stalled in July, a Bush administration representative threatened the Taliban with military reprisals if the government did not go along with American demands.”
FONTE
Perfavore ci illustri ruolo e posizione del governo americano - ufficiali o meno - in discussioni o trattative coi Talebani nel 2001, e la loro tempistica ed opportunità rispetto all'Ordine Esecutivo del 2 Luglio sopracitato. Secondo un articolo di Salon, del 5 Giugno 2002:

La Casa Bianca di Bush nel 2001 intensificò le trattative coi Talebani. Quando queste trattative si bloccarono, un esponente dell'Amministrazione Bush minacciò i talebani di ritorsioni militari se il [loro] governo non avesse assecondato le richieste degli americani. [Altrove abbiamo citato la frase "Vi possiamo ricoprire di un tappeto d'oro, oppure di un tappeto di bombe", riportata dal giornale francese Le Figaro].

Please discuss the National Security Presidential Directive presented for your approval on September 9, 2001, which outlined plans for attacking al Qaeda in Afghanistan.
FONTE
FONTE
FONTE

Ci parli perfavore della Direttiva Presidenziale per la Sicurezza Nazionale, sottoposta a sua approvazione il 9 di Settembre 2001, che descriveva un piano di attacco [militare] ad Al-Queda in Afghanistan.

[Vedi "10 Settembre, qualcuno sapeva"].

Please explain your 14 month opposition to the creation of an independent commission to investigate 9/11 and your request to Senator Daschle to quash such an investigation.

FONTE

Spieghi perfavore la sua opposizione, durata 14 mesi, alla creazione di un Commissione Indipendente sui fatti dell'11 Settembre, e la sua richiesta al senatore Daschle [capogruppo dei democratici] di affossare tale investigazione.
COMMENTO: Queste domande sembrano riflettere da vicino le osservazioni che abbiamo fatto nella pagina "La strana giornata del Presidente", in cui suggeriamo che Bush non fosse inizialmente al corrente dell'operazione. Questa infatti è stata chiaramente gestita in prima persona da Dick Cheney, il quale ha fatto di tutto proprio per evitare che Bush rientrasse a Washington prima di sera.


2 - DOMANDE AL VICEPRESIDENTE CHENEY

Please describe any discussions/negotiations between the Taliban and either public or private agents prior to September 11th regarding Osama bin Laden and/or rights to pass a pipeline through Afghanistan, or any other subject pertaining to Afghanistan. Perfavore ci parli di eventuali discussioni o trattative avvenute prima dell'11 Settembre fra i Talebani ed agenti [americani], sia pubblici che privati, sia su bin Laden, sia sui diritti di transito di un oleodotto attraverso l'Afghanistan, o su qualunque altro argomento che riguardasse l'Afghanistan. [Ricordiamo che Cheney era stato, fino al giorno prima di entrare alla Casa Bianca, il presidente della Halliburton, la società petrolifera che si è poi aggiudicata - unica in gara - la messa in posa del suddetto oleodotto].
  
What subsequent actions did you take to defend our nation?

•Did you have open lines with the Secret Service, NORAD, the FAA and DOD?

•Who was in the Situation Room with you?

•Was Secretary of Defense Rumsfeld or anyone at the Pentagon informed that we were under attack? If so, at what time was the Pentagon informed? If not Rumsfeld, who?

•Why wasn’t the Pentagon defended?

•Did you consult with President Bush about all decisions?
Che cosa ha fatto per difendere la nostra nazione [dopo essersi trovato al comando nella Situation Room]?

Era in contatto diretto coi Servizi Segreti, la Difesa Aerea, l'Aviazione Civile e il Dipartimento della Difesa? Chi c'era con lei nella Situation Room? [Praticamente nessuno di importante, oltre a Condolezza Rice]. Il Ministro della Difesa Rumsfeld, o qualcun altro al Pentagono, è stato avvisato che eravamo sotto attacco? Se sì, a che ora è stato informato il Pentagono? Se non Rumsfeld, chi altri? Perchè il Pentagono [che notoriamente è dotato di batterie antiaeree] non è stato difeso? Si è consultato con il presidente Bush nel prendere tutte le sue decisioni?

[Ovviamente no, anzi].
Please explain your opposition to the creation of an independent commission to investigate 9/11 and your request that Senator Daschle quash an investigation.

FONTE
Ci spieghi perfavore la sua opposizione, durata 14 mesi, alla creazione di un Commissione Indipendente sui fatti dell'11 Settembre, e la sua richiesta al senatore Daschle di affossare tale investigazione. [Stessa domanda posta al Presidente].

Were you given Cipro on the evening of September 11? If so, why?

FONTE
 
E' vero che le è stato dato del Cipro (antidoto contro l'Antrace) la sera dell'11 Settembre? [Ricordiamo che il caso Antrace esplose verso la metà di Ottobre].

3 - DOMANDE A GEORGE TENET, DIRETTORE DELLA CIA

Is the October 31, 2001 story by Le Figaro true which wrote of Osama bin Laden meeting with a CIA officer in Dubai in July, 2001?

FONTE

If so, why wasn’t he taken into custody?
E' vera la notizia pubblicata da Le Figaro secondo la quale Osama bin Laden si è incontrato con un rappresentante della CIA a Dubai, nel Luglio del 2001?

Se sì, perchè non è stato arrestato?

There were an extraordinarily large number of stock puts on American and United airlines stock and others which were subsequently impacted by the terrorist attack.

“It is well documented that the CIA has long monitored such trades – in real time – as potential warnings of terrorist attacks and other economic moves contrary to U.S. interests.

FONTE


Was such activity viewed as a warning of an impending attack?

Did the CIA, in coordination with other agencies, both domestic and abroad, investigate the purchasers of those stock puts?

Please provide the names of those individuals, investment groups and others who purchased the stock puts in question and the reasons they gave for anticipating a drop in the stocks of companies which coincidentally happened to have been severely impacted on September 11th.
Si è registrato un movimento straordinario di azioni "put" della American e della United Airlines [il venerdì precedente gli attentati], che hanno poi risentito fortemente degli attacchi terroristici.

E' ampiamente documentato come la CIA segua regolarmente - in tempo reale - i movimenti azionari, come potenziali indicatori di attacchi terroristici o di altre operazioni economiche contro gli interessi americani.

L'attività sopracitata è stata interpretata come allarme di un possibile attacco imminente?

La CIA ha indagato, in collaborazione con altre organizzazioni, sia nazionali che estere, sugli acquirenti di quelle azioni?

Vogliate perfavore fornire i nomi degli individui, gruppi finanziari od altri, che abbiano acquistato quelle azioni, ed i motivi per cui avrebbero saputo in anticipo del crollo di certe società, che casualmente hanno risentito così fortemente degli attacchi dell'11 Settembre. [Pare che questi nomi non li sapremo mai].

4 - DOMANDE A ROBERT MUELLER, DIRETTORE DELL'FBI

On the FBI’s Ten Most Wanted Fugitive poster, revised Nov. 2001, why isn’t the September 11th terrorist attack listed as one of Usama bin Laden’s crimes?
FONTE

Come mai gli attacchi dell'11 Settembre non risultano attribuiti ad Osama bin laden, nel cartello dei 10 ricercati più importanti dell'FBI aggiornato al Novembre 2001?
Has the FBI investigated the charge that there was an unexplained surge in financial transactions totaling more than 100 million dollars electronically passed through the World Trade Center immediately prior to, and during its destruction on 9/11? If not, why not? L'FBI ha investigato l'aumento inspiegabile di transazioni elettroniche, per oltre 100 milioni di dollari, passate per il World Trade Center prima e durante gli attacchi terroristici? Se non lo ha fatto, perchè? [La punta di traffico si è registrata fra le 7 e le 9 del mattino, momento in cui la seconda Torre è stata colpita].

Please describe exactly what was recorded on the video of the World Trade Center that was filmed by the Israelis in New Jersey who were later picked up for questioning? Where is the video now? Sunday Herald, November 2, 2003

Descriva perfavore cosa si vede esattamente nel video del World Trade Center ripreso dal gruppo di ebrei dal New Jersey [dall'altra parte del fiume Hudson] che sono stati poi arrestati e interrogati. Dove si trova ora quel video?

[Si sono dimenticati di chiedere a Mueller i video che riprendono l'aereo che colpisce il Pentagono].

Does the FBI have the commercial and US military flight school records for each hijacker? Who authorized the visas required for the hijackers to attend flight schools at military bases?
L'FBI è in possesso di tutte le informazioni sulle scuole di volo civili e militari per ciascuno dei dirottatori? Chi ha concesso il visto necessario ai dirottatori per iscriversi alle scuole di volo presso le basi militari [americane]?

Why weren’t the flight schools shut down, or the terrorists deported, if the “FBI Knew Terrorists Were Using Flight Schools” for years, as reported in the Washington Post, September 23, 2001.
FONTE
Perchè queste scuole di volo non sono state chiuse, o i terroristi espulsi, se "l'FBI sapeva che i terroristi frequentavano scuole di volo" da anni, come dichiarato dal Washington Post il 23 Settembre 2001?

  5 - DOMANDE ALLA FAA (Federal Aviation Authority / Aviazione civile)

Why were these four planes able to evade all radar ? Even when the transponders are disconnected, a plane is still able to be located by its "skin" on radar screens.
Come hanno fatto questi 4 aerei a sfuggire a tutti i radar? Anche col transponder spento un aereo può essere individuato sullo schermo radar dalla sua figura.

Where are the "black boxes" and the transcripts from all four crash sites? Why has the FBI not invited the NTSB into the investigation?
Dove sono le scatole nere e le trascrizioni delle trasmissioni radio di tutti e 4 gli incidenti? Perchè l'FBI non ha incluso nelle indagini anche la NTSB [Commissione nazionale del trasporto aereo, a cui vengono normalmente affidate le indagini di tutti gli incidenti].

Where are all transcripts from Air Traffic Control? Where are all logs and records from the FAA? Dove sono le trascrizioni [delle comunicazioni] dei controllori di volo? Dove sono tutti i tabulati e i dati dell'Aviazione Civile?


6 - DOMANDE AL NORAD (
North American Air Defense Command / Difesa aerea militare)

Was NORAD aware of the four hijacked planes veering off course even before being reported by the FAA?  If not, please explain why NORAD which monitors 7000 flights a day, was unable to track the four aberrant flights.

Il NORAD si è accorto, ancora prima di essere avvisato dall'aviazione civile, dei quattro aerei che andavano fuori rotta? Se no, spiegate perfavore perchè NORAD, che controlla quotidianamente 7.000 voli, non è stata in grado di seguire i 4 aerei vaganti.

Why weren’t the jets able to intercept the hijacked planes if they were airborne within eight minutes of notification? Se i caccia si sono alzati entro otto minuti dalla notifica [come ha sostenuto il NORAD], perchè non sono riusciti ad intercettare gli aerei sequestrati?

Why weren’t the fighter jets that tailed flights 11 and 175 as they crashed into New York’s WTC, rerouted to intercept flights 77 or 93, before they crashed into the Pentagon and Pennsylvania? Perchè i caccia che inseguivano i voli 11 e 175 che hanno colpito il WTC di New York, non sono stati reindirizzati ad intercettare i voli 77 e 93, prima che si abbattessero sul Pentagono e in Pennsylvania?


7 - DOMANDE ALLA PORT AUTHORITY E ALLA CITY OF NEW YORK

Why were WTC emergency evacuation protocols not followed?

Why were the roof access doors locked?

Why were the sprinkler systems locked?

Why was there no roof-top evacuation?

What is the name of the individual who made the announcement in 2 WTC who told workers to return to their offices?

The Port Authority of NY/NJ owns and operates Newark International Airport. They also owned and operated the WTC.

Please explain the failure of the Port Authority to coordinate and act on the information about the second plane heading for the South Tower when they had this information available to them by their own Air Traffic Control Center. They had eleven minutes of notice that the plane was bearing down on Tower Two and yet, they told people that the building was safe and secure.

Why won't the Port Authority in concert with the City of NY release the 9/11 tapes?
Perchè non sono state seguite le previste procedure di evacuazione d'emergenza?

Perchè le porte d'accesso al tetto erano chiuse?

Perchè i sistemi antincendio erano bloccati?

Perchè non vi è stata evacuazione dal tetto?

Chi è la persona che ha fatto l'annuncio alla Torre 2, dicendo agli impiegati di tornare ai loro uffici?

La Port Authority di New York/New Jersey è proprietaria ed opera l'aeroporto di Newark. Era anche proprietaria del World Trade Center [prima che passasse a Silverstein, nell'agosto 2001].

Spiegate perfavore l'incapacità di coordinarsi e di agire davanti all'informazione che il secondo aereo era diretto verso la Torre Sud, quando lo avevano saputo dal loro stesso Centro di Controllo Aereo. Hanno avuto undici minuti di preavviso sull'aereo che puntava sulla Torre 2, mentre è stato detto alla gente che l'edificio non correva nessun pericolo.

Perchè la Port Authority, in accordo con la City of New York, non rende pubblici i nastri dell'11 Settembre?

8 - DOMANDE PER IL SINDACO DI NEW YORK RUDOLPH GIULIANI  (v. commento sotto)

Why were the steel beams sold and shipped overseas and not retained as evidence? Was the material examined before it was sent overseas? If examined, then by whom? Were any diagnostic studies/tests performed? If not, then why? Whose responsibility was this? Perchè i [resti dei] piloni d'acciaio sono stati venduti e spediti all'estero, invece di conservarli come elemento di prova? Il materiale è stato analizzato, prima di essere spedito oltremare? Se sì, da chi? Sono stati fatte analisi diagnostiche o controlli? Se no, perchè? A chi spettava questa responsabilità?

Former FBI Acting Director Thomas Pickard said that the FBI wanted to take over Ground Zero and make it a crime scene as was done at the Pentagon. If that had occurred all materials from the scene would have been protected until an investigation was complete. Pickard also stated that you, Mayor Giuliani, would not allow the FBI access to the pit area. Is this accurate? If so, then what was your reason for keeping the nation’s chief investigatory team—the FBI, out of Ground Zero?
L'ex-direttore dell'FBI, Thomas Pickard, ha detto che l'FBI voleva prendere possesso di Ground Zero, per trattarlo come scena del crimine, come hanno fatto col Pentagono. Se ciò fosse avvenuto, tutto il materiale relativo [ai crolli] sarebbe rimasto protetto fino ad indagine conclusa. Pickard ha aggiunto che lei, signor Giuliani, non ha permesso all'FBI di accedere alla zona degli scavi. E' vero? Se è così, quale motivo aveva per tenere la maggiore organizzazione investigativa nazionale lontana da Ground Zero?

On 9/11, rooftop doors to both of the World Trade Center towers were locked. Thus, rooftop rescue by helicopter was impossible. Who made the decision to lock the rooftop doors? When was this decision made? Why was this decision made? L'11 di Settembre, le porte d'accesso ai tetti di ambedue le Torri erano bloccate. Ciò ha impedito di effettuare dei salvataggi con gli elicotteri. Chi ha preso la decisione di bloccare le porte dei tetti? Quando è stata presa questa decisione? Perchè è stata presa?

On 9/11, no aircraft hit WTC 7. Why did the building fall at 5:20 PM that evening? L'11 di Settembre, nessun aereo ha colpito il WTC7. Per quale motivo l'edificio è crollato, alle 5:20 del pomeriggio?

Please explain the presence of the FBI at the WTC during the two weeks prior to 9/11. Were you informed of their increased surveillance? How was the City of New York included in such increased surveillance? What actions were carried out by the NYPD to facilitate the FBI’s increased surveillance? Spieghi perfavore la presenza dell'FBI nel WTC nelle due settimane precedenti l'11 Settembre. Era stato informato di questo aumento di sorveglianza? In che misura la City of New York è stata coinvolta in questo aumento di sorveglianza? Che cosa ha fatto il Dipartimento di Polizia di NY per facilitare l'FBI in questo aumento di sorveglianza?

Why did you oppose the creation of this commission?

Why did you ask to have your records as Mayor of New York City sealed for 25 years?

Perchè lei era contrario alla creazione di questa Commissione?

Perchè ha chiesto che la documentazione relativa al suo operato come sindaco di New York, rimanga secretata per 25 anni?






88. Comprate il DVD

Il film si chiude così, dopo un'ora e 29 minuti e 45 secondi, con i titoli che scorrono:

“Scritto e realizzato da Massimo Mazzucco”
"Ricerca storica: Roberto Beltrame e Roberto Toso".
"Tutte le informazioni contenute in questo film sono documentate sul sito “luogocomune.net”

Ed infine, c'è l'invito ad acquistare un copia del DVD.

Inutile dire che su Luogocomune non è stato "documentato" un accidenti di niente... a meno che per "documentazione" non si intendono vecchi servizi dei mass-media (composti quando le notizie erano poche e frammentarie), richiami a siti di cospirazionisti e altre cosucce simili....



Questo è il link alle fonti, su luogocomune.net, che JB non riesce a trovare.





Conclusioni

Nella nostra analisi, abbiamo evidenziato 88 punti in cui Inganno Globale ha fornito informazioni false o ingannevoli o fuori contesto o fuorvianti. 

E' una media di circa una al minuto, e questi 88 punti non lasciano fuori nessuna delle affermazioni o citazioni contenute nel film, il che significa che l'intero film è pura disinformazione. Lo scopo del film è proprio quello di fornire una massa di dati, per soverchiare le capacità logiche dello spettatore che non sia un esperto della materia.

La maggior parte della gente, persino chi non crede alle teorie del complotto, a fronte di questa massa di informazioni è portata a credere che almeno una piccola percentuale di verità debba esserci. 

Ed è così che il film raggiunge i suoi scopi: insinuare il dubbio o addirittura convincere lo spettatore che il Governo americano, o parte di esso, abbia posto in essere il più grande complotto di tutti i tempi, uccidendo alcune migliaia di concittadini per bieche manovre di potere.

Un altro scopo del film è quello di fornire una specie di "guida operativa" al cospirazionista: un sacco di dati da citare e da mostrare.

Un altro aspetto da considerare è la difficoltà di "smontare" (debunk) un film del genere: l'analisi e la ricerca delle fonti richiede tempo e impegno. Questa è l'arma principale del cospirazionista, contro la quale non c'è difesa: il cospirazionista riesce a montare in poco tempo decine e decine di teorie, dubbi e false affermazioni, raccattonando tutto ciò che gli passa per la testa e tutto ciò che gli conviene: frammenti di frasi, scorci di fotografie, vecchie dichiarazioni, ecc...

In un'ora di lavoro, il cospirazionista può snocciolare tante di quelle false informazioni (senza alcuna seria attività di verifica e di ricerca) che poi impongono al debunker settimane, se non mesi, di lavoro certosino per ricercare le fonti che le smentiscono. E nel frattempo, il cospirazionista ha già tirato fuori altre diecimila teorie.


La disinformazione sfrutta questa capacità di dilagare oltre ogni possibilità di contenimento e di smentita. E' il classico sistema per cui chi grida di più, e più forte, ha ragione. E quanto più il "debunker" è preciso (e quindi impiega tempo per smentire l'avversario con prove e documenti) tanto più il cospirazionista è avvantaggiato nella sua opera di disinformazione. Se invece il "debunker" è impreciso, i suoi errori e le sue imprecisioni lo inchioderanno e lo renderanno poco credibile.

Difatti il bravo disinformatore (in questo caso il cospirazionista) ha la capacità di invertire l'onere della prova: nessuna delle proprie affermazioni è realmente e seriamente documentata in maniera completa, e viceversa dal debunker si pretende una meticolosa produzione di prove. Quando il cospirazionista è colto in fallo, non ha problemi: semplicemente passa a un altro argomento,  e quando la platea cambia, non ha pudore a riproporre quelli vecchi. Quando un cospirazionista non sa cosa rispondere, semplicemente tace sul punto e passa ad altro. Un debunker, invece, non può mai permettersi di sbagliare e non può mai permettersi di tacere.

Noi pensiamo che questo genere di disinformazione sia pericolosa, nel momento in cui cerca di convincere la gente che le istituzioni (governo, servizi investigativi, sistema giudiziario) e l'informazione democratica (mass media) sono artefici o complici degli atti di terrorismo e che le organizzazioni terroristiche (come Al Qaeda) non esistono o non costituiscono una minaccia reale. Questa inversione di ruoli è pericolosa, perchè mina la fiducia del cittadino nelle istituzioni, ne compromette quella collaborazione indispensabile per garantire la sicurezza, e quindi, in ultima analisi, rende più difficile il lavoro di prevenzione e di tutela che gli operatori professionali, a tutti i livelli, sono chiamati a svolgere proprio in difesa del cittadino.


(Le mie conclusioni in fondo)





Link utili per approfondimenti

Crono911.org
Nel nostro sito, dedicato alle ricerche e agli approfondimenti relativi ai fatti dell'11 settembre 2001 e alle vicende strettamente correlate, troverete una grandissima quantità di documenti, articoli, file video e audio, fotografie, testimonianze e link ad altre risorse e fonti. Il sito contiene anche una serie di sezioni che analizzano il nuovo materiale che si rende disponibile per la diffusione al pubblico ed i link per scaricare le versioni più aggiornate dell' E-Book Crono911 New Edition e di Global Fakes, nonchè per consultare la versione On-Line del libro.


Undicisettembre
Il "Blog" del giornalista Paolo Attivissimo è diventato una ricca sezione che contiene le ricerche e gli approfondimenti di un selezionato gruppo di studiosi su tutta una serie di aspetti della tragedia dell'11 settembre e sul puntuale "debunking" delle principali teorie cospirazioniste in giro per il mondo. La "maniacale" precisione che Attivissimo impone per sè e per chi collabora al suo progetto è segno di una grande onestà intellettuale e di un incessante lavoro di verifica e controllo. Nel sito troverete anche la sua "recensione" di Inganno Globale: siate certi che non è più tenera...


Sul Terrorismo
Il Blog di Aribandus è stata una delle prime iniziative web a prendere una netta posizione contro il dilagare delle fantasie complottiste. Aribandus non parla solo di 11 settembre, ma anche di terrorismo, di teorie cospiratorie in genere e di altre vicende di attualità, nella corretta convinzione che queste materie siano strettamente correlate tra loro. Un blog schietto e genuino, costruito con passione, e ricco di notizie e link di approfondimento.

Screw Loose Change
Il film Inganno Globale è chiaramente ispirato al film Loose Change, rispetto al quale introduce ben poche novità. Nel sito che vi proponiamo, in lingua inglese, Loose Change è sottoposto a un impietoso lavoro di debunking che mette a nudo tutte le menzogne e gli inganni contenuti. Se siete curiosi di vedere il progenitore della propaganda multimediale dei complottisti, e di verificare la sua completa inconsistenza rispetto ai fatti, non perdetevi questo sito di Mark Roberts.


JB non si smentisce, e continua a disseminare informazioni errate anche nei "ringraziamenti": Inganno Globale è uscito prima di Loose Change.




Ringraziamenti

Innanzitutto ringraziamo quanti hanno voluto questa ricerca e l'hanno sostenuta con il loro affetto, simpatia e amicizia, consigli..

Ringraziamo anche il giornalista Paolo Attivissimo e tutti gli altri amici del gruppo di ricerca Undicisettembre, per il continuo scambio informativo che ci ha aiutato non poco nella ricerca di fonti e materiale.



Contatti

Gli autori di questa ricerca possono essere contattati attraverso l'indirizzo E-Mail jb@libero.it 

Puoi anche scrivere opinioni e suggerimenti attraverso il  Forum di Crono911

Dicembre 2006. Alcuni diritti riservati. Some rights reserved.


CONCLUSIONE

Della lunga lista di "menzogne", "errori" e "distorsioni" di cui sono stato accusato, mi sembra che sia rimasto in piedi ben poco:

- Ho usato il termine "tagliacarte", laddove "taglierino" era più appropriato.

- Ho parlato di una virata di 270°, senza sapere che sarebbe diventata di 330°.

- Ho detto "massa di acciaio", riferendomi al Boeing caduto in Pennsylvania, mentre avrei dovuto dire "massa metallica".

- Ho tradotto "pilota dell'esercito" invece che "pilota dell'aviazione", in un sottotitolo.

- Ho parlato di "completa polverizzazione" delle Torri, mentre si tratta solo, ad occhio e croce, del 99% dei materiali.

- Ho erratamente affermato che certe riprese della NASA fossero satellitari, mentre sono state fatte con un altro sistema.

- Ho sbagliato la datazione di quelle riprese, ma a mio sfavore in questo caso.

- Ho sbagliato, per ben due volte, a scrivere "un'altro", mettendo un apostrofo che non ci doveva essere.

Rimando invece al mittente tutto il resto delle obiezioni, con tanto di interessi. Va da sè infatti che ogni altra accusa che si è rivelata infondata, o basata su informazioni errate, diventa una menzogna essa stessa.

Grazie per la pazienza a chi ci ha voluto leggere fino in fondo.

Massimo Mazzucco

www.luogocomune.net

Ricordo che tutti i capitoli di Inganno Globale sono visionabili partendo da questa pagina, e cliccando poi sulle varie icone (fotogrammi) che compaiono nel menù principale.



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della sezione 11 settembre




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